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5/2/2014
Logo del terzo degli Obiettivi ONU di Sviluppo del Millennio, Promuovere l'equità di genere e rafforzare il ruolo della donna; raffigura il simbolo di venere stilizzato su sfondo arancione.
© UNDP

6 febbraio 2014: Giornata internazionale della tolleranza zero nei confronti delle mutilazioni genitali femminili

Con la Risoluzione A/RES/67/146 adottata il 20 dicembre 2012, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 6 febbraio Giornata internazionale della tolleranza zero nei confronti delle mutilazioni genitali femminili (MGF), facendo appello agli stati membri, alla società civile e a tutte le parti interessate perchè si attivino per potenziare campagne di sensibilizzazione e intraprendere azioni concrete contro la MGF. Il tema di quest’anno è “Preserviamo il meglio della cultura, lasciamo il male alle spalle”.

La pratica delle MGF, eseguita solitamente fino ai 15 anni di età, comprende tutte le procedure che comportano la rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre lesioni agli organi genitali femminili per ragioni non mediche, ed è riconosciuta a livello internazionale come una violazione dei diritti umani delle bambine e delle donne. A prescindere dalle conseguenze psicologiche notevoli, le conseguenze fisiche di lungo periodo sulla salute della bambina/donna sottoposta a MGF vanno da gravi emorragie e problemi di minzione, a cisti, infezioni, sterilità, nonché complicazioni al parto e un maggiore rischio di mortalità neonatale.

Si stima che circa 140 milioni di ragazze e donne di tutto il mondo convivono attualmente con le conseguenze delle mutilazioni genitali femminili. Ciò riflette una radicata diseguaglianza tra i sessi, costituisce una grave forma di discriminazione di genere, nonchè una palese violazione del diritto alla salute, alla sicurezza e all’integrità della persona.

Nel messaggio preparato in occasione della Giornata internazionale della tolleranza zero nei confronti delle mutilazioni genitali femminili, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha sottolineato che "non esiste alcuna ragione, sia essa relativa a religione, salute o sviluppo, che giustifichi la mutilazione di una bambina o di una donna". 

Il messaggio completo del Segretario generale è consultabile, in lingua inglese, a questo indirizzo.