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27/5/2014
Sala conferenze del Consiglio diritti umani a Ginevra. Vista del tavolo dei relatori e degli schermi mentre trasmettono l'immagine di Ban Ki-Moon, Segretario delle Nazioni Unite.
© UN Photo/Jean-Marc Ferre

All’esame del Consiglio diritti umani i rapporti dei Relatori speciali sulla libertà di espressione e sulla lotta alla tratta che hanno visitato l’Italia

In occasione della 26° sessione del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite, prevista a Ginevra dal 10 al 27 giugno 2014, saranno discussi due differenti rapporti, elaborati dopo le visite in Italia nel corso del 2013, che riguardano la situazione italiana in materia di:

  • protezione e promozione delle libertà di opinione e di espressione;
  • lotta alla tratta di esseri umani, specialmente di donne e bambini.

Entrambi i rapporti, già presentati dai rispettivi Relatori speciali delle Nazioni Unite lo scorso aprile, evidenziano le debolezze e gli inadempimenti dello Stato italiano in questi due ambiti, nonostante i numerosi richiami internazionali e le condanne della Corte europea dei diritti dell’uomo.

In particolare, nel rapporto del Relatore speciale sulla promozione del diritto alla libertà di opinione e di espressione, Frank La Rue, emerge un quadro critico in tutti i settori, dalle norme che regolano il servizio pubblico, a quelle sulle condizioni lavorative dei giornalisti. Il Relatore speciale invita l’Italia a garantire una maggiore trasparenza nella normativa sui mezzi di informazione, la depenalizzazione della diffamazione e il rispetto della libertà di stampa.

Critiche si sollevano anche nel rapporto del Relatore speciale sulla tratta di esseri umani, Joy Ngozi Ezeilo. Secondo il rapporto, in Italia manca un piano d’azione organico per combattere il fenomeno della tratta e si mostra una scarsa attenzione agli aspetti legati allo sfruttamento lavorativo e alla protezione delle vittime.

Per migliorare la situazione, entrambi i Relatori chiedono allo Stato italiano di adeguarsi in modo effettivo agli standard internazionali, ad oggi parzialmente rispettati, istituendo Organi nazionali sui diritti umani che abbiano un ruolo centrale sia nella protezione della libertà di opinione e di espressione, sia nel rafforzamento delle politiche preventive in materia di tratta e traffico di esseri umani.