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19/1/2004 (Archivio storico)

Bambini soldato e armi leggere: due dibattiti aperti al Consiglio di Sicurezza


- Nei giorni 19 e 20 gennaio 2004 avranno luogo presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite due dibattiti aperti in merito a due questioni cruciali tra loro connesse: la condizione dei bambini coinvolti nei conflitti armati e il traffico illecito di armi leggere.
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- Come anche l'UNICEF ha di recente rilevato "la diffusa disponibilità delle armi di piccolo calibro è una delle ragioni principali alla base del preoccupante fenomeno dei bambini soldato. I bambini possono usare facilmente le armi di piccolo calibro. Sono facili da trasportare e da nascondere, pronte da usare senza previa preparazione e, in molti casi, richiedono poca manutenzione e supporto. Tutti questi fattori rendono più facile per i bambini diventare combattenti attivi usando armi che sono altamente letali e relativamente economiche. Per via della loro facilità d'uso e della loro diffusa disponibilità le armi di piccolo calibro hanno contribuito a creare più di 300 000 bambini soldato."
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- Nella seduta del 19 gennaio, dedicata alla questione del traffico illecito di armi leggere, sarà sottoposto all'attenzione del Consiglio di Sicurezza il Rapporto del Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, (S/2003/1217) distribuito il 31 dicembre 2003. Le armi leggere e di piccolo calibro sono state definite le nuove armi di distruzione di massa: il Small Arms Survey ha stimato vi siano nel modo più di 600 milioni armi leggere, una ogni dieci persone.
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- Il 20 gennaio, il Consiglio di Sicurezza si occuperà della condizione dei bambini coinvolti in conflitti armati, anche in questo caso sulla base del Rapporto del Segretario generale (S/2003/1053). Negli ultimi anni il Consiglio ha adottato quattro risoluzioni sul tema: dopo le ris.1261, 1314, 1379, la più recente è stata adottata nel gennaio del 2003 (ris.1460). Tali risoluzioni hanno istituito un processo a più tappe per affrontare l'emergenza del reclutamento dei bambini soldato che prevede in primo luogo la richiesta di informazioni, quindi il dialogo con le parti coinvolte, lo sviluppo di piani d'azione e infine misure addizionali per le parti che non dimostrano di aver compiuto progressi.
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- In una conferenza stampa tenutasi a New York lo scorso 16 gennaio, Il Rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per i minori coinvolti nei conflitti armati, Olara Otunnu, ha dichiarato di aspettarsi dal Consiglio di Sicurezza misure concrete per consolidare i risultati fino ad oggi raggiunti. Nel Rapporto che sarà discusso, il Rappresentante speciale ha evidenziato in particolare quelle situazioni nelle quali si reclutano o utilizzano bambini nei conflitti armati che non sono ancora contemplate nel programma di lavoro del Consiglio di sicurezza. Tra questi figurano le Unità di Autodifesa, le F.A.R.C. e l'E.L.N. della Colombia e gruppi armati in Russia, Birmania, Filippine, Irlanda del Nord e Sri Lanka.
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- La Coalizione di organizzazioni non governative "Stop the Use of Child Soldiers" (stop all'uso dei bambini soldato), ha rilevato, in un documento pubblicato di recente, che l'iniziativa non ha raggiunto i risultati desiderati in quanto non si è data sistematica attuazione alle misure previste dalla risoluzione. La Coalizione ha elaborato perciò una serie di raccomandazioni: il documento invita in particolare il Consiglio di Sicurezza a considerare con maggiore attenzione la situazione di alcuni Stati nei quali non sono state poste in essere sufficienti misure per combattere il reclutamento e l'uso dei bambini soldato. In occasione del dibattito aperto al Consiglio di Sicurezza, la coalizione ha inoltre presentato un suo Rapporto sull'uso dei bambini soldato nei diversi Stati del mondo.
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- Vale la pena di ricordare i progressi fatti negli ultimi anni per l'istituzione di un quadro giuridico a protezione dei bambini coinvolti in conflitti armati. Il Protocollo opzionale alla Convenzioni sui diritti dell'infanzia, entrato in vigore nel febbraio del 2002, proibisce l'uso di in conflitti armati di persone di età inferiore ai 18 anni. Sono 67 gli Stati che hanno ratificato il Protocollo. Il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo ha iniziato a esaminare i rapporti presentati dagli Stati sull'attuazione del Protocollo.
- Lo Statuto della Corte penale internazionale dichiara che il reclutamento di bambini di età inferiore ai 15 anni costituisce un crimine di guerra.

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Per approfondire:

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Sulle armi leggere
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- Amnesty international
- https://www.amnesty.it/campaign/armi_leggere/index.php3

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Osservatorio permanente sulle armi leggere
- https://www.opalbrescia.it/

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The International Action Network on Small Arms
- https://www.iansa.org

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La campagna Control Arms
- https://www.controlarms.org/

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- Il progetto di ricerca "The Small Arms Survey"
- https://www.smallarmssurvey.org/

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Sui bambini soldato:

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Ufficio del Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite su "bambini e conflitti armati"
- https://www.un.org/special-rep/children-armed-conflict/

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UNICEF
- https://www.unicef.org/emerg/index_childsoldiers.html

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Coalizione internazionale "Stop ai bambini soldato"
- https://child-soldiers.org
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- https://www.bambinisoldato.it
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Aggiornato il

16/7/2009