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28/9/2006 (Archivio storico)

Campagna non-governativa per la nomina di una donna a Segretario Generale dell'ONU


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Tra le numerose campagne non-governative avviate nell’ambito del processo di designazione dell’ottavo Segretario Generale delle Nazioni Unite (Kofi Annan termina il proprio mandato nel 2006), si segnala l’iniziativa “Tempo per una donna: 1945-2006, 3 europei, 2 africani, 1 latino-americano, 1 asiatico, nessuna donna”, promossa dalla coalizione Women’s Action Network (WAN) e dall’associazione statunitense Equality now: quest’ultima ha pubblicato sul suo sito internet un invito a privati cittadini, gruppi ed ONG, ad inviare una petizione al Ministro degli Esteri e al Rappresentante permanente alle Nazioni Unite del proprio Paese perché valutino la possibilità di supportare la designazione di una donna a Segretario Generale dell’ONU.

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Tra le donne indicate da Equality now come possibili valide candidate a ricoprire tale ruolo figurano i seguenti nomi: Louise Arbour (Canada, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani); Michelle Bachelet Jeria (Presidente del Cile); Carolina Barco Isakson (già Ministro degli Esteri colombiano); Gro Harlem Brundtland (già Primo Ministro norvegese ed ex Direttore-Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità); Silvia Cartwright (Nuova Zelanda, Governatore Generale); Helen Clark (Primo Ministro della Nuova Zelanda); Tarja Halonen (Presidente della Finlandia); Ellen Johnson-Sirleaf (Presidente del Liberia, già Assistente Segretario Generale delle Nazioni Unite); Thoraya Obaid (Arabia Saudita, Direttore Esecutivo, Fondo delle Nazioni Unite sulla popolazione-UNFPA)Elizabeth Odio Benito (Costa Rica, Vice Presidente della Corte Penale Internazionale); Sadako Ogata (Giappone, già Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati); Navanethem Pillay (Africa del Sud, Giudice della Corte Penale Internazionale, già Presidente del Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda); Nafis Sadik (Pakistan, già Direttore Esecutivo dell’UNFPA); Aung San Suu Kyi (Burma, Primo Ministro); Leticia Shahani (Filippine, già Presidente del Senato, già Assistente Segretario Generale delle Nazioni Unite); Mervat Tallawy (Egitto, Direttore Esecutivo, ESCWA); Anna Tibaijuka (Tanzania, Direttore Esecutivo del Programma delle Nazioni Unite sugli stanziamenti umani/UN-Habitat) e Vaira Vike-Freiberga (Presidente della Lettonia).

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Equality now sottolinea come, al 30 giugno 2005, le donne rappresentassero solo il 37.1 % del numero totale di funzionari (professionals) ed alti funzionari delle Nazioni Unite; se si considera come la Piattaforma d’azione adottata a Pechino nel 1995 nell’ambito della quarta Conferenza mondiale sulle donne proponesse lo sviluppo di “un meccanismo per la nomina di donne a posti di rilievo nelle Nazioni Unite, entro il 2000”, è evidente come questo dato risulti essere particolarmente inconsistente con l’impegno dell’Organizzazione universale a proteggere i diritti umani delle donne e a favorire l’eguaglianza delle opportunità quale strumento per la promozione dello sviluppo e della pace.


Aggiornato il

16/7/2009