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2/4/2007 (Archivio storico)

CdE: il Commissario per i diritti umani alla vigilia della firma della Convenzione sui diritti delle persone disabili

Si è svolta presso il Quartier generale delle Nazioni Unite di New York lo scorso 30 marzo 2007 la cerimonia per la firma della Convenzione internazionale sui diritti delle persone disabili e del suo Protocollo opzionale (la lista dei firmatari dei nuovi strumenti – che comprende l’Italia come anche la Comunità Europea - è disponibile al seguente link). Entrambi i testi sono stati adottati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite lo scorso dicembre 2006.

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In occasione della convocazione della cerimonia di firma, Thomas Hammarberg, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa (CoE), ha diffuso pubblicamente un documento in cui invita gli Stati membri dell’Organizzazione ad aderire alla Convenzione. La dichiarazione recita:

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Una volta in vigore, questa Convenzione tanto attesa colmerà un vuoto presente nella legislazione internazionale sui diritti dell’uomo. Il trattato re-interpreta la nostra definizione di diritti dell’uomo dal punto di vista delle persone disabili e precisa ciò che i governi devono fare per garantire un rispetto effettivo di tali diritti. In quanto elemento chiave della protezione contro la discriminazione, la Convenzione obbliga gli Stati ad apportare delle modifiche per rispondere ai bisogni delle persone disabili [...]. I principi dell’autonomia individuale, dell’integrazione sociale e dell’accessibilità sono anch’essi elementi fondamentali della Convenzione. 

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Il trattato chiarisce come garantire tali principi grazie all’istituzione di diritti concreti come il diritto di prendere decisioni su questioni personali e giuridiche (capacità giuridica), il diritto ad una vita indipendente nella società, il diritto a servizi di cura e di assistenza sociale presso strutture pubbliche della propria comunità, il diritto all’istruzione nel sistema scolastico ordinario e alle pari opportunità sul mercato del lavoro.

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Inoltre, il Protocollo opzionale permetterà agli individui e ai gruppi che abbiano intentato ogni via legale nazionale possibile per ottenere un ricorso di rivolgersi al Comitato delle Nazioni Unite per i diritti delle persone disabili.

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Il movimento delle persone disabili e le istituzioni nazionali dei diritti dell’uomo hanno contribuito in larga misura all’elaborazione della Convenzione e continueranno ad avere un ruolo di primaria importanza che consisterà nel garantirne l’attuazione. I Governi potranno anche avvalersi dell’assistenza del piano d’azione europeo per le persone disabili, strumento efficace per l’applicazione della Convenzione.

Aggiornato il

16/7/2009