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6/7/2009 (Archivio storico)

Conclusa la Conferenza delle Nazioni Unite sulla crisi finanziaria ed economica mondiale e sul suo impatto sullo sviluppo (G192) con l'adozione di un documento finale di ampio respiro. New York 24 – 30 giugno 2009

Il 30 giugno 2009 si è conclusa, dopo cinque giorni di dibattito, la Conferenza delle Nazioni Unite sulla crisi finanziaria ed economica mondiale e sul suo impatto sullo sviluppo (conosciuta come G192). Nel discorso di chiusura il Presidente dell'Assemblea Generale Miguel d'Escoto Brockmann ha spronato i delegati ad rimanere ispirati dal lavoro effettuato sul documento finale e a sostenere il medesimo senso di urgenza ed impegno mentre la nuova coraggiosa struttura che ne deriva viene tradotta in realtà.

L'incontro di alto livello ha riunito i leader mondiali per valutare la peggiore flessione economica mondiale dalla Grande Depressione e ha identificato risposte di emergenza e a lungo termine per attenuare i suoi diversi impatti.

Nel complesso, la Conferenza ha visto la presenza di 60 Stati membri a livello ministeriale e la partecipazione di più di 170 Stati membri durante le sessioni plenarie. Oltre 200 rappresentanti di organizzazioni di società civile hanno inoltre preso parte ai lavori, partecipando alle tavole rotonde e agli eventi collaterali oltre ad aver osservato lo svolgimento dei lavori.

Il 26 giugno i delegati hanno adottato un documento finale di ampio respiro che contiene raccomandazioni per combattere la recessione globale e i processi che la hanno seguita i quali potrebbero aprire le porte per promuovere riforme più profonde dell'architettura finanziaria ed economica mondiale. Il Presidente dell'Assemblea Generale ha affermato che il documento risponde alle necessità dei tempi e si tratta quindi di “una pietra miliare nella storia – l'inizio, non la fine, di un viaggio importante e necessario”.

Il documento finale riconosce che l'incoerenza dei sistema economico mondiale ha urgente bisogno di essere affrontata; evidenzia l'importanza del ruolo delle Nazioni Unite in questioni che riguardano l'economia internazionale evidenziando che la loro legittimazione e membership universale le mettono in una posizione privilegiata per partecipare a vari processi di riforma finalizzati a migliorare e rafforzare l'effettivo funzionamento del sistema finanziario internazionale. Il documento si riferisce alle questioni e raccomandazioni effettuate dalla “Commissione Stiglitz”, che ha presentato un rapporto avanzato dei lavoro effettuato alla Conferenza.

É stato inoltre notato che il processo della Conferenza ha aiutato ad oltrepassare i confini tra diverse reti di società civile lavorando su debito, finanza, commercio, sviluppo, diritti umani, condizioni decenti di lavoro, cambiamento climatico ed eguaglianza di genere, ma questo processo deve intensificarsi nei mesi e negli anni a venire, con strategie mediatiche più efficaci e una mobilitazione politica coordinata a livello nazionale.

Citando un consenso sulla necessità di modernizzare le istituzioni finanziarie mondiali, il documento finale della Conferenza dei G192 afferma che tali riforme dovrebbero accrescere la prospettiva, la voce e la partecipazione dei Paesi in via di sviluppo, inclusi i più poveri.

Nello specifico, il documento domanda consultazioni inclusive su ulteriori riforme per migliorare la reattività della Banca Mondiale e la credibilità e l'affidabilità del Fondo Monetario Internazionale.