A A+ A++
4/11/2015
Logo istituzionale del Consiglio d'Europa, istituito il 5 maggio 1949. Il Consiglio d’Europa, con sede a Strasburgo (Francia), raggruppa oggi 47 Stati membri del continente europeo
© Consiglio d'Europa

Consiglio d’Europa: a Sarajevo l'incontro sulla dimensione religiosa del dialogo interculturale “Costruire insieme società inclusive”

Si è svolta a Sarajevo l’8° edizione dell’Incontro del Consiglio d’Europa sulla dimensione religiosa del dialogo interculturale intitolata “Costruire insieme società inclusive”. Il tema centrale dell’evento è rappresentato dal ruolo delle religioni e delle convinzioni non religiose nella prevenzione della radicalizzazione e dell’estremismo violento.

All’incontro hanno partecipato esponenti di comunità religiose e di convinzioni non religiose, politici, rappresentanti di organizzazioni internazionali e ONG ed esponenti del mondo accademico. Essi hanno discusso del ruolo della religione nella lotta contro l’estremismo, del posto che occupa negli spazi pubblici, dell’opportunità dell’insegnamento delle religioni e delle credenze non religiose nelle scuole. Hanno inoltre analizzato le minacce poste attualmente alla libertà religiosa e alla libertà di espressione del proprio credo religioso sulla base dell’Articolo 9 della Convenzione europea dei diritti umani e hanno fatto un bilancio della realizzazione del Piano d'azione del Consiglio d'Europa per combattere l’estremismo violento e la radicalizzazione che conduce al terrorismo.

Nel discorso di apertura, Thorbjørn Jagland, Segretario Generale del Consiglio d’Europa, ha affermato che la diversità culturale e religiosa è una realtà ben radicata e presente in Europa e che coloro che tentano di bandire l’Islam o qualsiasi altra religione da ogni spazio pubblico e sociale non fanno altro che rinfocolare il rancore e l’estremismo. Ha inoltre invitato i leader politici e religiosi di tutto il mondo a unire le proprie voci per proclamare con forza che le religioni sono forze a sostegno della pace e che le forme di violenza a esse legate non possono essere giustificate sulla base di motivazioni di carattere religioso. Secondo Jagland, è necessario far risuonare con forza tale messaggio, dato troppo spesso per scontato, per contrastare le dottrine distorte e semplicistiche utilizzate dagli estremisti per favorire il radicalizzarsi di intere comunità religiose e specialmente dei giovani nei luoghi in cui essi appaiano maggiormente vulnerabili (scuole, carceri, comunità emarginate, internet, ecc.).

Tale incontro fa parte delle consultazioni annuali organizzate dal Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa a partire dal 2008 inerenti “la dimensione religiosa del dialogo interculturale”. Il Consiglio d’Europa ha sviluppato un approccio che integra le questioni relative al dialogo interculturale e la sua dimensione religiosa per rispondere al meglio alle questioni recentemente sorte nel contesto europeo e globale, all’interno del quale gli sforzi per stabilire una collaborazione e legami più stretti tra le comunità e tra i popoli, finalizzati a costruire il bene comune, sono costantemente messi in pericolo dall’assenza di comprensione, da tensioni, da atti barbarici di odio e violenza, dall’estremismo violento e dalla radicalizzazione.