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9/1/2013
Una bambina afgana frequenta una scuola UNICEF a Nangarhar, Afghanistan
© UN Photo/Roger Lemoyne

Consiglio d’Europa: l’Italia ratifica la Convenzione per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali

Il 3 gennaio 2013 l’Italia ha ratificato la Convenzione per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali che entrerà in vigore per il Paese il 1° maggio 2013.

La Convenzione è stata adottata e aperta alla firma degli Stati membri, e di quelli non membri che hanno partecipato alla sua elaborazione, il 25 ottobre 2007 a Lanzarote nelle Isole Canarie ed è entrata in vigore il 1° luglio 2010. Attualmente sono 24 gli Stati parte di questo trattato.

Questa Convenzione è il primo strumento giuridico che impone agli Stati di criminalizzare tutte le forme di abuso sessuale nei confronti dei minori, ivi compresi gli abusi commessi entro le mura domestiche o all’interno della famiglia, con l’uso della forza, costrizione o minacce. Inoltre, prevede dei programmi di sostegno alle vittime e invita gli Stati a prendere le misure necessarie per incoraggiare ogni persona che sospetti episodi di abuso o di sfruttamento sessuale a riportarli ai servizi responsabili e a creare servizi di informazione, quali linee telefoniche speciali di aiuto e siti internet per fornire consigli e assistenza ai minori.

Tale strumento giuridico stabilisce che siano perseguite come reati penali certe condotte quali le attività sessuali con un minore, la prostituzione di minori e la pornografia infantile. La Convenzione penalizza inoltre l’utilizzo di nuove tecnologie, in particolare internet, allo scopo di compiere atti di corruzione o abusi sessuali sui minori. Sono inoltre specificate delle misure preventive che riguardano: a) il reclutamento, la formazione e la sensibilizzazione delle persone che lavorano a contatto con i bambini; b) l’educazione dei minori, allo scopo di fornire informazioni sui rischi che questi possono correre e sui modi per proteggersi; c) misure e programmi di intervento per prevenire il rischio di atti di abuso da parte di soggetti che già si sono resi colpevoli di tali reati o che potrebbero commetterli.