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22/2/2017
Zeid Ra'ad Zeid Al-Hussein, Alto Commissario per i Diritti Umani
© UN Photo/Paulo Filgueiras

HUMAN FIRST! Lezione Magistrale dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani allo U.S. Institute of Peace in Washington D.C. "The Impossible Diplomacy of Human Rights"

Nell’occasione della presentazione del Georgetown University's Trainor Award for Excellence per la condotta diplomatica, Zeid Ra'ad Al Hussein, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani è intervenuto sul complesso tema della diplomazia dei diritti umani.

In un’epoca di forte instabilità e crisi della politica, catastrofi umanitarie, violenza, divisione sociale, le relazioni tra gli Stati che per più di 70 anni sono state saldate dalla comune volontà di evitare una Terza Guerra mondiale stanno vacillando, mettendo in crisi il diritto internazionale.
Leader politici di tutto il mondo chiamano alla protezione delle proprie culture. Il Commissario si chiede, a questo punto, “protezione da cosa?” Non dal terrorismo, ma dalle leggi e dalle istituzioni che difendono i diritti umani.


Nel suo discorso, consultabile in inglese ai link sottostanti, Zeid Ra'ad Al Hussein tocca i temi dell’intolleranza della politica verso costumi, credenze, e pensieri differenti, politica che allo stesso tempo rivendica le proprie differenze, in una apparente contraddizione che vede la diversità accettata tra differenti Stati ma non all’interno di essi.
Sono appunto questi nuovi nazionalismi assieme ad un patogeno e divisivo populismo che alimentano la violenza terrorista, così come la cinica imprecisione di additare l’intera comunità islamica come responsabile di essa, ricorda l'Alto Commissario, preoccupato da un’assonanza con i movimenti nazionalisti che hanno preceduto la Seconda Guerra mondiale e l’Olocausto, o per tornare ad una storia più recente, alle Guerre jugoslave che hanno sconvolto l’Europa nei primi anni ‘90.

Il lavoro della diplomazia dei diritti umani quindi assume un’importanza ancora più forte nel respingimento dell’assalto ai più vulnerabili, e sostiene gli attivisti che combattono con speranza in condizioni di pericolo. L'Alto Commissario esorta alla difesa del diritto internazionale, del diritto d’asilo e dei diritti umani tutti nella consapevolezza che il progresso umano non è mai perfetto ma che tutti, a prescindere dalle nostre identità, prima di tutto, dobbiamo sentirci umani.