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3/2/2009 (Archivio storico)

Human Rights Watch – Presentato Il Rapporto 2009 sulla situazione dei diritti umani nel mondo

Nel mese di gennaio l’organizzazione Human Rights Watch ha presentato il suo 19° rapporto annuale che analizza la situazione dei diritti umani in più di 90 Paesi del pianeta, identificando diverse situazioni di crisi che richiedono particolare attenzione da parte della comunità internazionale.

Il rapporto documenta violazioni dei diritti umani in corso da parte di Stati e di gruppi-armati irregolari, ivi compresi gli attacchi contro civili nei conflitti in Afghanistan, Colombia, Repubblica Democratica del Congo, Egitto, Georgia, Israele e Territori palestinesi occupati, Somalia, Sri Lanka e Sudan, e la repressione politica in paesi come la Birmania, Cina, Cuba, Iran, Corea del Nord, Arabia Saudita, Uzbekistan, e Zimbabwe. Si evidenziano, inoltre, le violazioni da parte dei governi impegnati nella lotta al terrorismo, tra cui Francia,  Regno Unito e Stati Uniti. Il rapporto affronta anche, tra gli altri, il tema degli abusi contro le donne, i bambini, i rifugiati, i lavoratori, gli omosessuali, i transessuali e i bisessuali.

  

Nell’Introduzione, il Direttore esecutivo Kenneth Roth afferma che “il rispetto di un governo per i diritti umani si misura non solo dal modo in cui esso tratta la sua popolazione, ma anche dal modo in cui esso protegge i diritti nel rapporto con altri Paesi”. Egli sottolinea che i governi che hanno la visione strategica più chiara dei diritti umani, sono purtroppo proprio quelli che cercano di limitare la loro applicazione. L’introduzione si conclude con l’invito rivolto a tutti a fare un esame di coscienza, per rendere il rispetto dei diritti un valore davvero universale, e la richiesta alle democrazie occidentali affinché si impegnino di più e subito per difendere nella realtà i diritti umani: "The successful defense of human rights will require serious self-examination and a willingness on the part of the world's democracies to change course. …  The task facing the human rights community is to convince both the traditional supporters of human rights and potential new ones to seize this opportunity."

L’organizzazione chiede al neo-presidente Barack Obama di voltare pagina sugli abusi contro i diritti umani prodotti dall’amministrazione Bush in nome della lotta al terrorismo, sottolineando che egli dovrà porre il rispetto dei valori fondamentali della persona al centro delle sue politiche se davvero intende migliorare la situazione oggi esistente al mondo. Accusa  la Cina di aver tradito le promesse fatte prima delle Olimpiadi, opprimendo ancora di più la sua popolazione, e critica Hamas e Israele per la disastrosa situazione a Gaza.

Nel suo Rapporto l’organizzazione non risparmia critiche anche all'Italia, ricordando per esempio, che in un memorandum del luglio scorso il Commissario del Consiglio d'Europa per i diritti umani, Thomas Hammarberg, ha messo in evidenza “l'aumento in Italia di incidenti a sfondo razzista e xenofobo, così come una crescente discriminazione nelle politiche governative nei confronti di Rom e Sinti”. Human Rights Watch critica inoltre il Governo italiano per l'atteggiamento avuto in due vicende specifiche: quella legata al sequestro dell'ex Imam di Milano Abu Omar (nell'ambito della quale il Governo ha posto il segreto di Stato), e la vicenda riguardante il tunisino Essid Sami Ben Khermais, detto Saber, espulso dall'Italia nel giugno scorso nonostante fosse pendente un pronunciamento da parte della Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo, che aveva in precedenza accolto un suo ricorso.

Viene citata, invece, in termini positivi l'Unione europea, soprattutto per quanto riguarda l'intervento messo in atto durante l’estate in occasione della crisi tra Georgia e Russia.


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Aggiornato il

16/7/2009