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Una delegazione del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale ha visitato la nave Diciotti in qualità di meccanismo nazionale di prevenzione ai sensi dell’articolo 3 del Protocollo alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti ratificato dall’Italia con legge 195/2012, nonché dell’articolo 7 del decreto legge 146/2013 convertito in legge 10/2014.
Il Presidente dell’Autorità Garante, Mauro Palma, alla luce degli elementi emersi nel corso della visita avvenuta in data 23 agosto, ha confermato le preoccupazioni per i rischi di violazione di norme nazionali e sovranazionali da parte dell’Italia rispetto alla tutela dei diritti fondamentali delle persone migranti coinvolte.
Per tale motivo il Garante ha inviato una informativa su quanto riscontrato alle Procure di Agrigento e di Catania, che hanno aperto dei fascicoli relativamente alla vicenda Diciotti, per le loro opportune valutazioni.
Nelle informative il Garante evidenzia tre principali aspetti affetti da criticità:
Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, introdotto nell’ordinamento italiano con il decreto legge 23 dicembre 2013 n. 146 e attivo dal febbraio 2016, è un'Autorità di garanzia, collegiale e indipendente, non giurisdizionale che ha la funzione di vigilare su tutte le forme di privazione della libertà.
Il Garante nazionale svolge inoltre le seguenti funzioni:
Ogni anno, il Garante nazionale presenta una relazione al Parlamento sulle attività svolte e sulle prospettive future negli ambiti di sua competenza.
Le informative, pubblicate per trasparenza sul sito del Garante, sono consultabili al link sottostante.
31/8/2018