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31/8/2018
Migranti a bordo della nave della Guardia Costiera italiana Ubaldo Diciotti
© Reuters/Antonio Parrinello

Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale visita la nave Diciotti

Una delegazione del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale ha visitato la nave Diciotti in qualità di meccanismo nazionale di prevenzione ai sensi dell’articolo 3 del Protocollo alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti ratificato dall’Italia con legge 195/2012, nonché dell’articolo 7 del decreto legge 146/2013 convertito in legge 10/2014.

Il Presidente dell’Autorità Garante, Mauro Palma, alla luce degli elementi emersi nel corso della visita avvenuta in data 23 agosto, ha confermato le preoccupazioni per i rischi di violazione di norme nazionali e sovranazionali da parte dell’Italia rispetto alla tutela dei diritti fondamentali delle persone migranti coinvolte.

Per tale motivo il Garante ha inviato una informativa su quanto riscontrato alle Procure di Agrigento e di Catania, che hanno aperto dei fascicoli relativamente alla vicenda Diciotti, per le loro opportune valutazioni.

Nelle informative il Garante evidenzia tre principali aspetti affetti da criticità:

  1. la privazione della libertà de facto dei migranti che pone la questione della legittimità ai sensi dell’articolo 5 (“Diritto alla libertà e alla sicurezza”) della Convenzione europea dei diritti umani (CEDU) e dell’articolo 13 della Costituzione italiana;
  2. le condizioni materiali degli ambienti che ospitano i migranti a bordo della nave, ritenute inidonee a permanenze prolungate e che potrebbero configurare quella situazione di trattamento inumano e degradante inderogabilmente vietato dall’articolo 3 della CEDU (“Proibizione della tortura”);
  3. le condizioni sanitarie incongrue e inaccettabili sotto il profilo del rispetto della dignità delle persone.

Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, introdotto nell’ordinamento italiano con il decreto legge 23 dicembre 2013 n. 146 e attivo dal febbraio 2016, è un'Autorità di garanzia, collegiale e indipendente, non giurisdizionale che ha la funzione di vigilare su tutte le forme di privazione della libertà.

Il Garante nazionale svolge inoltre le seguenti funzioni:

  1. meccanismo nazionale indipendente sulla base delle disposizioni del Protocollo opzionale delle Nazioni Unite per la prevenzione della tortura;
  2. monitoraggio dei rimpatri degli stranieri extra-comunitari irregolarmente presenti sul territorio italiano e che devono essere accompagnati nei paesi di provenienza sulla base della direttiva europea sui rimpatri (Direttiva 2008/115/CE);
  3. monitoraggio delle strutture per persone anziane o con disabilità, in base alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.

Ogni anno, il Garante nazionale presenta una relazione al Parlamento sulle attività svolte e sulle prospettive future negli ambiti di sua competenza.

Le informative, pubblicate per trasparenza sul sito del Garante, sono consultabili al link sottostante.