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10/2/2010
Inquadratura dall'alto della sala circolare in cui si è tenuta la decima sessione speciale del Consiglio diritti umani tenutasi a Ginevra nel 2009.
© UN Photo/Jean-Marc FERRE

Nazioni Unite – Consiglio diritti umani: l’Italia sottoposta all’esame periodico universale Ginevra, 9 febbraio 2010

Il 9 febbraio l’Italia è stata sottoposta al Meccanismo di esame periodico universale (UPR) da parte del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite (cfr. news del 5/02). L’Italia è stata rappresentata da una delegazione di alto livello, guidata dal Vice-Ministro per gli Affari Esteri Vincenzo Scotti e dal Presidente del Comitato interministeriale per i diritti umani Valentino Simonetti.

Nel corso della sua presentazione, il Vice-Ministro Scotti ha sottolineato che l’Italia sta affrontando numerose sfide dovute principalmente alla trasformazione da Paese di emigrazione a Paese di immigrazione. Ha anche annunciato che l’Italia intende ratificare il Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura, non appena saranno posti in essere i necessari meccanismi nazionali.

Nel corso del dibattito interattivo che ne è seguito, sono intervenuti circa 50 Stati che hanno espresso le proprie preoccupazioni e formulato specifiche raccomandazioni in relazione ai seguenti aspetti:

  • crescita di atteggiamenti xenofobi, discriminazione razziale e discorsi di incitamento all’odio da parte di alcuni politici nei confronti dei migranti e delle popolazioni Rom e Sinti;
  • discriminazioni di genere nel mercato del lavoro, soprattutto in termini di uguaglianza di remunerazione a parità di lavoro svolto, e rappresentanza inadeguata delle donne in politica;
  • aumento del numero di casi di traffico di esseri umani e forme contemporanee di schiavitù;
  • necessità di riconsiderare la criminalizzazione dei migranti irregolari e di assumere adeguate misure legislative per depenalizzare lo status di persona senza documenti;
  • mancanza di indipendenza del sistema mediatico e di criteri obiettivi e trasparenti per regolare il sistema delle licenze di trasmissione;
  • assenza di una definizione del crimine di tortura all’interno della legislazione nazionale, così come richiesto dalla Convenzione contro la tortura;
  • assenza di iniziative per assicurare l’indipendenza del sistema giudiziario;
  • assenza di condanne e di un’effettiva volontà di perseguire i responsabili di discriminazioni e aggressioni basate sull’orientamento sessuale;
  • necessità di istituire una commissione nazionale indipendente sui diritti umani, così come richiesto dai Principi di Parigi;
  • necessità di ratificare al più presto la Convenzione delle Nazioni Unite sui lavoratori migranti, la Convenzione internazionale sulle sparizioni forzate, il Protocollo opzionale alla Convenzione contro la tortura e la Convenzione del Consiglio d’Europa sulle misure contro il traffico di esseri umani.

La delegazione Italiana ha utilizzato molto del suo tempo a disposizione per rispondere alle questioni scritte e orali poste dagli Stati. Tali rilevanti considerazioni, insieme alle opportune raccomandazioni che l’Italia sarà chiamata ad attuare, saranno inserite nel rapporto finale che verrà adottato al termine della Settima sessione di UPR.