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28/11/2014
foto di un bambino seduto a terra, colori pastello, in alto a destra scritta in inglese Rapporto globale sulla tratta delle persone 2014
© UN.GIFT/Alessandro Scotti

Nazioni Unite: pubblicato il rapporto globale 2014 sulla tratta di persone

Ad inizio settimana l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (UNODC) ha pubblicato il Rapporto globale 2014 sulla tratta di persone.
Dal documento emerge che nessun Paese è immune: ci sono perlomeno 152 Paesi di origine e 124 Paesi di destinazione della tratta di persone e oltre 510 percorsi che attraversano il mondo.
La maggior parte dei percorsi avviene all’interno della stessa area geografica partendo dai Paesi più poveri per approdare al più ricco dell’area. I percorsi che toccano più aree geografiche hanno come destinazione i Paesi ricchi del Medio Oriente, dell’Europa occidentale e dell’America del Nord, connotando una correlazione tra il prodotto interno lordo dei Paesi di destinazione e la quota di persone trafficate provenienti da altre regioni del mondo.

Per quanto riguarda il genere e l’età delle vittime, il 49% è composto da donne in età adulta, mentre il 33% sono bambini, suddivisibili a loro volta tra bambini maschi (11%) e il 22% di bambine (gli uomini adulti trafficati sono il 18%). Il rapporto sottolinea come il tasso di bambini trafficati nel 2010-2012 sia lievitato di 5 punti rispetto al periodo 2007-2010.

Oltre il 90% dei Paesi toccati dall’analisi prevede nella propria legislazione la responsabilità penale per la tratta di persone, infatti molti di questi hanno aggiornato o introdotto nuove norme dall’entrata in vigore del Protocollo delle Nazioni Unite contro la tratta di persone nel 2003. Nonostante ciò molto rimane da fare: 9 Paesi mancano completamente di una normativa, mentre la legislazione di 18 Paesi copre solo certe tipologie di vittime o forme di sfruttamento. Purtroppo il fenomeno rimane sommerso e le condanne comminate a trafficanti e sfruttatori irrisorie.