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15/7/2013
Un poster anti-tratta presso l'Helsinki Fair Centre il 30 novembre 2008, dove sono i corso i preparativi per il 16° Consiglio ministeriale OSCE
© OSCE/Graham Patterson

OSCE: pubblicato il rapporto sulla tratta di persone con finalità connesse alla rimozione di organi nell'area OSCE

Il 9 luglio 2013, il Rappresentante speciale e coordinatore per la lotta alla tratta degli esseri umani, Maria Grazia Giammarinaro, ha presentato il Rapporto sulla tratta di persone con finalità connesse al prelievo di organi all'interno dell'area OSCE.

Basandosi sull'analisi di indagini e procedimenti giudiziari attivati in vari Paesi dell'area OSCE, il Rapporto è il primo documento dedicato alla tratta di persone con finalità connesse al traffico d'organi basato su un'analisi qualitativa del fenomeno.

Oltre a confermare come molti paesi dell'area OSCE siano colpiti da questa forma di tratta, il Rapporto pone l'attenzione sul legame tra la tratta per il prelievo di organi e la criminalità organizzata; sul ruolo che la corruzione gioca nel facilitare l'espianto di organi; e sulle reti criminali organizzate per effettuare i trapianti che coinvolgono spesso amministratori e medici professionisti. Nel Rapporto vengono inoltre suggerite una serie di misure per prevenire questo crimine transnazionale che è guidato da facilitatori internazionali in grado di creare delle reti di contatto tra le strutture per l'espianto e coloro che hanno il compito di reperire i "donatori".

Tra queste, il Rapporto raccomanda agli Stati di rivedere le normative nazionali al fine di assicurare che tutti coloro che fanno parte delle reti criminali siano adeguatamente puniti; ampliare la cooperazione internazionale per perseguire i criminali anche attraverso le frontiere; lavorare con la comunità dei medici per prevenire comportamenti non etici; cooperare con la società civile per affrontare meglio i bisogni fisici, psicologici e legali delle vittime.

La Rappresentante speciale sottolinea infine l'importanza del Rapporto nell'ottica della prevenzione del fenomeno, nonché allo scopo di favorire una repressione penale più efficace e una migliore capacità di proteggere le vittime.