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13/3/2006 (Archivio storico)

Ripresa delle negoziazioni informali sullo status di Cipro


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Lo scorso 27 febbraio l’Unione europea ha infine deciso lo stanziamento di 139 milioni di euro a favore della comunità turco-cipriota che abita la regione Nord dell’isola di Cipro, come stabilito in fase di accessione della Repubblica di Cipro (espressione della comunità di origine e lingua greche stanziata nella parte Sud dell’isola) all’Unione europea. Il Regno Unito aveva legato l’erogazione di tali fondi alla condizione che i turco ciprioti fossero in grado di avviare forme dirette di commercio estero – senza che le merci transitassero per gli scali marittimi ed aeroportuali della Repubblica di Cipro, condizione sempre respinta da quest’ultima.

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Allo stesso tempo, a margine di una conferenza inter-governativa sul finanziamento dello sviluppo che ha avuto luogo lo scorso 28 febbraio a Parigi, il Presidente greco-cipriota Tassos Papadopoulos ed il Segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan hanno discusso le eventuali modalità di rilancio delle negoziazioni sullo status dell’isola cipriota.

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Nel febbraio 2004, i greco-ciprioti avevano rigettato per via referendaria il cosiddetto “Piano Annan” sulla riunificazione dell’isola; il piano veniva invece sostanzialmente appoggiato dalla comunità turco-cipriota

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Successivamente, su iniziativa della comunità greca e sotto gli auspici dell’Inviato speciale delle Nazioni Unite per Cipro, sono stati promossi dei pourparlers, che vertono sostanzialmente su due tipi di problemi: una serie di “questioni concrete”, quali la necessità di censire la comunità turca – resasi molto più numerosa in seguito al forte flusso immigratorio di provenienza dalla Turchia – la difesa dell’ambiente e la lotta alle catastrofi naturali e - d’altra parte - delle misure di “promozione della fiducia”: la creazione d’imprese comuni e la riapertura della località turistica di Famagosta.


Aggiornato il

16/7/2009