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Mentre i funzionari della massima Organizzazione mondiale invocano, anzi implorano, la fine del massacro che si sta perpetrando in Siria, ci sono governi che fanno a gara a chi bombarda di più. E i governi degli stati che non bombardano, ma forniscono armi, tacciono.
In questa ennesima, tragica circostanza i leaders degli stati democratici sono sfidati a dimostrare il coraggio che è necessario per dare concreta risposta alla voce dolorante delle Nazioni Unite.
Che l’ONU dei popoli prevalga sull’ONU degli stati che tentano di soffocarla negli egoismi nazionali della Realpolitik.
Padova, 23 agosto 2016
23/8/2016