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19/5/2005 (Archivio storico)

Verso la guerra civile in Uzbekistan?


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I disordini e le violenze che sono iniziate nella notte tra il 12 e il 13 maggio 2005, si sono estesi a tutto l'est dell'Uzbekistan. Il villaggio di Karasuu, controllato da un gruppo islamico è stato circondato dalle truppe governative. La repressione ordinata dal presidente Islam Karimov ha causato la morte, secondo le ultime stime di oltre mille morti, la maggior parte dei quali nella città di Andijan. Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan,ha chiesto –in una dichiarazione tresa pubblica il 16 maggio – a tutte le parti di rispettare il diritto internazionale umanitario e di cooperare con il team di emergenza dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, presente al confine tra l’Uzbekistan e il Kirghizistan. Il team di tre membri, provenienti dall’ufficio di Bishkek ha copnfermato che circa 560 uzbechi sono arrivati sabato a Suzac, nella regione delv Jalalabad Oblast in Kirghizistan.

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Il segretario di stato statunitense Condoleezza Rice ha chiesto a Karimov di promuovere riforme politiche, ma il Presidente ha risposto accusando i ribelli islamici del gruppo Hiizb ut-Tahrir. Profonda preoccupazione per la sorte dei diritti fondamentali della popolazione civile è stata espressa dalle maggiori organizzazioni non governative.

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OSCE Centre in Tashkent
- https://www.osce.org/tashkent/

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Ufficio dell’UNDP in Uzbekistan
- https://www.undp.uz/

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Human Rights Watch
- https://hrw.org/doc?t=europe&c=uzbeki

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Amnesty international
- https://web.amnesty.org/library/Index/ENGEUR620082005
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Aggiornato il

16/7/2009