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Obiettivi di Sviluppo del Millennio - Obiettivo 2: Rendere universale l’istruzione primaria

Autore: Flaviano Fatuzzo

L’Obiettivo 2 ha lo scopo di rendere universale l’istruzione primaria, assicurando che ovunque, entro il 2015, tutti i bambini, sia maschi sia femmine, possano portare a termine un ciclo completo di istruzione primaria.

Tale obiettivo viene espressamente sancito nella Dichiarazione del millennio (2000) all’interno della parte III (Sviluppo ed eliminazione della povertà), al punto 19. L’istruzione primaria è inoltre riconosciuta come diritto umano fondamentale dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) all’articolo 26, che recita come segue:

Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito[...].

L’agenzia delle Nazioni Unite che è deputata alla raccolta e rielaborazione dei dati statistici su questo obiettivo è l’UNESCO (United Nation Educational, Scientific and Cultural Organisation).

Per misurare e valutare i progressi fatti in questo ambito, le Nazioni Unite hanno deciso di monitorare la situazione attraverso specifici indicatori:

1. Il tasso netto di iscrizione alla scuola primaria;
2. Proporzione di alunni che, avendo iniziato il primo ciclo di studio, raggiungono il completamento dell’ ultimo anno di scuola primaria;
3. tassi di alfabetizzazione di donne e uomini in età compresa tra i 15-24 anni.

Per quanto riguarda il tasso netto di iscrizione alla scuola primaria le regioni in via di sviluppo hanno registrato un notevole incremento della percentuale degli iscritti (dall’83% nell’anno 2000 al 90% nel 2011), e anche l’Asia meridionale si è contraddistinta per considerevoli miglioramenti sotto il profilo quantitativo dell’accesso all’istruzione primaria (dal 74% del 1990 al 93% del 2011). Tuttavia la regione dell’Africa Sub-Sahariana sebbene abbia registrato un aumento del tasso di iscrizioni alle scuole primarie dal 60% al 77% negli anni compresi tra il 2000 e il 2011 rimane ancora lontana dal raggiungimento dell’obiettivo di un istruzione primaria universale. Ad oggi, tutte le altre macro-regioni del mondo, così come aggregate dagli studi condotti dalle Nazioni Unite, hanno tassi d’iscrizione alla scuola primaria relativi all’anno 2011 che sono compresi in un intervallo che varia dal 92 al 98% della popolazione di riferimento.

Nel decennio compreso tra il 2000 e il 2011, il numero di bambini non iscritti a scuola è diminuito in maniera significativa a livello globale, da 102 milioni a 57 milioni. Tuttavia, il progresso registrato all’inizio del decennio è considerevolmente diminuito negli ultimi anni (tra il 2008 e il 2011 il numero di bambini esclusi dai processi educativi formali è sceso solo di 3 milioni di unità). L’Africa Sub-Sahriana, pur registrando una diminuzione dal 41% nel 1990 al 32% nel 2011, risulta essere oggi la dimora di più della metà dei bambini che, a livello globale, sono esclusi da un percorso di educazione primaria.

Fattori cruciali che determinano il mancato accesso alla scuola sono riconosciuti essere la povertà familiare e la zona di residenza. Si registrano inoltre significative differenze nell’accesso alla scuola primaria in base al genere.

Infine, un ultimo dato rilevante che si riscontra nel rapporto “The Millennium development Goals report 2013” è quello riguardante l’abbandono scolastico: non solo è necessario assicurare la possibilità per tutti i bambini e le bambine di poter iniziare a studiare, ma, oltre a questo deve essere garantito loro il diritto a portare a termine il ciclo di studi iniziato. I dati collezionati nel rapporto precedentemente menzionato sottolineano che, nel 2011, dei 137 milioni di bambini che hanno fatto il loro ingresso nella scuola di primo grado, 34 milioni probabilmente non riusciranno a portare a termine il corso di studi: questo significa che 1 studente su 4 non terminerà il primo ciclo di studio (abbandono precoce degli studi pari al 25%). Anche in questo caso, l’area geografica dell’Africa Sub-Sahriana registra il tasso più alto di abbandoni precoci (2 bambini su 5).

L’ultima questione che gli indicatori elaborati dalle Nazioni Unite prendono in considerazione sono i tassi di alfabetizzazione: nel 2011, l’84% della popolazione adulta globale (dai 15 anni in su) era in grado di leggere e scrivere, registrando un miglioramento dell’8% del dato rispetto al 1990, mentre il tasso di alfabetizzazione dei giovani (fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni) su scala globale nel 2011 è del 89%, registrando un miglioramento del 6% rispetto al 1990. Tuttavia, ancora oggi 123 milioni di giovani sono analfabeti.

Da segnalare che, nel 2012, il segretario Generale delle Nazioni Unite ha lanciato la Global Education First Initiative per rendere l’educazione un fattore prioritario e di stimolo per lo sviluppo e al fine di migliorare i risultati dell’apprendimento.
Gli obiettivi che l’iniziativa si è posta sono quelli di rendere accessibile la scuola a tutti bambini del mondo (Every child in school), migliorare la qualità dell’apprendimento (Quality of learning) e promuovere una cittadinanza globale (Global citizenship).
Si pensa che migliorare l’accesso e la qualità dell’educazione su scala globale possa avere un impatto positivo su tutti gli altri obiettivi del millennio.
Un’ulteriore iniziativa, promossa invece dall’UNESCO, è il movimento “Education for All”, che nasce dalla necessità di promuovere in misura concreta l’accesso all’educazione e la riduzione massiccia dell’analfabetismo nel mondo entro la fine dell'anno 2015 (si veda la scheda della prof.ssa Amelia Goffi dedicata al movimento Education for All all’interno del dossier sull’educazione ai diritti umani).

Secondo i dati raccolti nel rapporto “The Millennium Development goals Report 2013”, se le tendenze in atto rimarranno le stesse che hanno contraddistinto gli ultimi anni, l’obiettivo di un istruzione primaria universale non verrà raggiunto entro il 2015. Questa ipotesi deriva dal fatto che è stato registrato un rallentamento generalizzato relativo all’implementazione dell’obiettivo a partire dall’anno 2008 (in particolare in relazione all’impegno nella riduzione del numero di bambini non iscritti a scuola). Oltre a ciò, i dati relativi ad alcune aree del mondo - in particolare in Africa Sub-Sahariana dove rimangono elevati il tasso di abbandono scolastico, la povertà, e il numero di bambini esclusi da un percorso di educazione primaria - presentano una situazione che sembra essere lontana dal conseguimento di un istruzione primaria universale.

Risorse

Aggiornato il

30/4/2014