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sfondo blu, neonati vestiti di giallo disposti in cerchio
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Unione Europea: le strategie di protezione e promozione dei diritti del bambino nell’azione interna ed esterna

Autore: Martina Lucia Lanza, MA in Istituzioni e politiche dei diritti umani e della pace, Università di Padova / Collaboratrice del Centro diritti umani

L’Unione Europea, pur non avendo una competenza generale in tema di diritti del bambino, si è impegnata a rispettarli e promuoverli, conformemente con i trattati internazionali ratificati dagli Stati membri e così come previsto dall’articolo 3.3 del Trattato sull’Unione Europea (TUE), il quale richiama il dovere di promuovere la solidarietà tra le generazioni e di proteggere i diritti del bambino.
Inoltre, la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (CDFUE), la quale ha la stessa forza normativa dei Trattati, all’articolo 24.1 riconosce i bambini come portatori di diritti e ribadisce il diritto ad esprimere liberamente la propria opinione e che questa venga presa in considerazione sulle questioni che li riguardano, in funzione della loro età e della loro maturità.

Tenendo quindi conto dell’attenzione prestata ai diritti del bambino nelle fonti giuridiche vincolanti UE, per comprendere la politica in materia occorre analizzare la Comunicazione della Commissione del 4 giugno 2006 “Verso una strategia europea sui diritti del bambino”, la quale porterà all’ideazione del Programma dell’UE per i diritti dei minori adottato dalla Commissione a febbraio 2011.

La Comunicazione della Commissione “Verso una strategia europea sui diritti del bambino” (2006) intende muovere i primi passi verso una strategia globale per promuovere e salvaguardare i diritti del bambino nelle politiche interne ed esterne dell’Unione europea, nonchè sostenere gli sforzi degli Stati membri in questo settore.
La Comunicazione si articola in sette obiettivi specifici, ognuno dei quali declinato in una serie di iniziative. Tra questi obiettivi specifici figura l’impegno a creare un coordinamento e meccanismi di consultazione efficaci (obiettivo 4), il quale prevede il coinvolgimento di bambini e ragazzi in tutte le consultazioni e in tutte le azioni attinenti ai loro diritti e ai loro bisogni. A tal fine, la Commissione intende riunire tutte le parti interessate nell'ambito di un Forum europeo per i diritti dei minori.
Un altro obiettivo specifico riconosce che per poter esercitare i propri diritti, i minori devono conoscerli ed essere in grado di farli valere, perciò risulta necessario elaborare una strategia di comunicazione più efficace (obiettivo 6). Tale comunicazione aiuterà genitori e figli a conoscere meglio i diritti del bambino e contribuirà a diffondere esperienze e buone pratiche.

A seguito della Comunicazione del 2006, la Commissione ha adottato, sempre sotto forma di comunicazione, il Programma UE per i diritti dei minori (2011). Il Programma formula i principi generali a cui l'UE deve attenersi per essere da esempio nel garantire il rispetto delle disposizioni della CDFUE e della Convenzione ONU sui diritti del bambino, quest’ultima ratificata da tutti gli Stati membri.
Il programma prevede una serie di azioni concrete nei settori in cui l'UE può apportare un reale valore aggiunto, come la giustizia a misura di minore, la protezione dei minori in situazioni di vulnerabilità e il contrasto della violenza sui minori, sia all'interno che all'esterno dell'UE.
Occupa un posto di rilievo nella Comunicazione della Commissione l’impegno per una giustizia a misura di minore, per un accesso effettivo alla giustizia e una reale partecipazione ai procedimenti amministrativi e giudiziari. Il documento riprende una serie di ambiti in cui l’Unione Europea è attiva, come i procedimenti di diritto di famiglia, specialmente se transnazionali, le sottrazioni internazionali di minori e la protezione dei testimoni e delle vittime vulnerabili.
Per adempiere a questo impegno, le azioni della Commissione nell’ambito delle politiche di giustizia civile e penale e per l’attuazione della CDFUE, sono:

- La proposta di una direttiva sui diritti delle vittime che innalzi il livello di protezione delle vittime vulnerabili, tra cui i minori;
- La proposta di direttiva in materia di garanzie speciali per indagati o imputati vulnerabili, tra cui i minori;
- Una revisione della normativa sul riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia di responsabilità genitoriale;
- Favorire l'uso delle Linee guida del Consiglio d'Europa per una giustizia a misura di bambino (2010) integrandole nei futuri strumenti giuridici del settore della giustizia civile e penale;
- Incoraggiare l’attività di formazione per giudici e altri operatori a livello europeo sulle modalità per favorire la partecipazione effettiva dei minori nel sistema giudiziario.

La Commissione si impegna a esaminare i progressi nell’attuazione del programma nella relazione annuale sull’applicazione della CDFUE.

Nell’ambito dell’azione esterna dell’UE, la promozione ed il rispetto dei diritti umani costituiscono un aspetto centrale per i diversi strumenti di politica estera utilizzati, dal dialogo politico alla politica di sviluppo e assistenza.
Per quanto riguarda la promozione dei diritti del bambino nell’azione esterna e il tema della partecipazione, si deve fare riferimento, oltre agli atti atipici appena descritti, ad altri due documenti orientativi:

- Le Linee guida dell'UE in materia di promozione e tutela dei diritti del bambino approvati dal Consiglio del 10 dicembre 2007;
- La Comunicazione della Commissione “Riservare ai minori un posto speciale nella politica esterna dell'UE” COM(2008) 55 del 5 febbraio 2008.

Le Linee guida nel settore dei diritti umani costituiscono un quadro regionale per i lavori dell’UE per la promozione e la tutela dei diritti umani nella sua politica estera globale. Nello specifico, con le Linee guida dell'UE in materia di promozione e tutela dei diritti del bambino (2007), l’UE ribadisce la determinazione ad osservare e garantire la promozione e la tutela di tutti i diritti del bambino.
Gli orientamenti fanno riferimento al diritto alla partecipazione del minore nei processi decisionali in diversi punti: con riferimento ad alcuni strumenti d’azione per la politica estera (dialogo politico e cooperazione bilaterale e multilaterale); nonchè prevedendo tra le azioni generali, alla lettera g), il mettere i bambini in grado di partecipare più efficacemente al processo decisionale e all’attuazione delle politiche che li riguardano, nonché facilitare la loro partecipazione.

Assieme alle Linee guida dell’UE sui diritti del bambino, la Comunicazione della Commissione “Riservare ai minori un posto speciale nella politica esterna dell'UE” (COM(2008) 55) contribuisce all’elaborazione di un Piano d’azione sui minori in materia di azione esterna.
La Comunicazione richiama direttamente l’articolo 12 della Convenzione ONU sui diritti del bambino, ritenendolo a tutt’oggi violato in quanto la voce dei bambini e degli adolescenti non viene generalmente ascoltata o presa in considerazione nelle discussioni, nei dibattiti e nelle decisioni a livello familiare, comunitario, locale, nazionale o internazionale, che incidono sulla loro vita. La Commissione chiede quindi che le deficienze in termini di rispetto degli obblighi connessi ai diritti dei minori vengano affrontate dall’UE mettendo bambini e ragazzi nella condizione di svolgere un ruolo attivo nelle questioni che li riguardano direttamente.

I diritti del bambino, conformemente con l’obbligo dell’Unione Europea di rispettare i diritti fondamentali, non solo non devono essere violati da nessun atto dell’UE, ma devono anche essere integrati - se del caso - nelle diverse politiche europee, in altri termini, anche i diritti dei minori rientrano nel cosiddetto mainstreaming dei diritti fondamentali.
Di conseguenza, i diritti dei minori trovano spazio in diversi campi politici facenti parte dell’acquis europeo: dalla libertà di movimento per i lavoratori alla politica estera di difesa e sicurezza, passando per la politica di giustizia, libertà e sicurezza.

Aggiornato il

28/2/2015