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Introduzione
La pandemia COVID-19 rappresenta una crisi umana di dimensioni senza precedenti, che colpisce gravemente la salute e minaccia il sostentamento e il benessere generale delle persone in tutto il mondo. L’emergenza sanitaria ha inciso gravemente sui diritti umani, aggravando le disuguaglianze già esistenti. A questo proposito, le persone con disabilità sono state colpite in modo sproporzionato a causa delle barriere attitudinali, ambientali e istituzionali a cui devono far fronte ogni giorno. Infatti, le persone con disabilità corrono un rischio maggiore di contrarre il virus, poiché possono incontrare degli ostacoli nell’integrare le misure igieniche di base, come lavarsi le mani, dal momento in cui i lavandini o lavabi potrebbero essere fisicamente inaccessibili, o potrebbero avere difficoltà fisica a sfregare meticolosamente le mani tra loro; possono avere difficoltà nel praticare il distanziamento sociale a causa del bisogno di supporti aggiuntivi nelle pratiche di tutti i giorni; possono avere la necessità di toccare oggetti e superfici per ottenere informazioni sull’ambiente circostante o per il sostegno finisco; possono faticare nell’accedere a informazioni di sanità pubblica. Inoltre, le persone con disabilità risultano essere più propense a sviluppare una patologia più severa se contagiati dal virus a causa delle loro condizioni cliniche preesistenti sottostanti la disabilità e a causa di ostacoli nell’accedere alle cure sanitarie.
La pandemia COVID-19 ha avuto delle ripercussioni negative sui diritti delle persone con disabilità in particolare: il diritto alla salute, il diritto al lavoro, il diritto alla protezione contro ogni forma di violenza e il diritto all’educazione sono stati realmente compromessi.
A questo riguardo le risposte locali, nazionali e globali devono richiedere cooperazione, investimenti e sostegno da parte di tutte le parti interessate, compresi i governi, il sistema delle Nazioni Unite, gli attori umanitari, la società civile e le organizzazioni rappresentative delle persone con disabilità così come il settore privato. È necessario infatti proteggere i diritti e le esigenze delle persone con disabilità come previsto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e dall’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Infatti, in una dichiarazione comune tra il Presidente del Comitato delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità e l’inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per la disabilità e l'accessibilità viene sottolineato come la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità sia un trattato internazionale sui diritti umani che comprenda anche specifiche misure volte a garantire che le vite e i diritti delle persone con disabilità siano adeguatamente tutelati di fronte alla pandemia del COVID-19.
Oltre ad essere una popolazione particolarmente a rischio per il COVID-19, le persone con disabilità devono affrontare disparità ancora maggiori nell'accesso all'assistenza sanitaria durante la pandemia a causa di informazioni sanitarie e ambienti inaccessibili, nonché linee guida e protocolli medici selettivi che possono amplificare le discriminazioni che le persone con disabilità devono affrontare nell'assistenza sanitaria. Tra le linee guida identificate dalle Nazioni Unite che gli Stati e gli altri soggetti interessati devono intraprendere troviamo:
L’emergenza sanitaria causata dal COVID-19 sta avendo un’importante ripercussione negativa nelle residenze sanitarie assistenziali Secondo l’ONU, tra il 42% e il 57% di tutti i decessi da coronavirus sono avvenuti nelle residenze assistenziali. Tra le azioni chiavi che le Nazioni Unite hanno identificato vi sono:
Le persone con disabilità hanno dovuto affrontare moltissime barriere nello svolgimento della loro vita quotidiana nella comunità durante il lockdown. Ci sono molte persone con disabilità che si affidano ad altri per le azioni quotidiane e che si sono trovate senza sostegno a causa di restrizioni di movimento e misure di allontanamento fisico. Naturalmente, è facile immaginare come tutto ciò sia rischioso poiché queste persone possono ritrovarsi senza accesso a cibo, beni essenziali e medicine e senza poter svolgere quelle attività quotidiane di base andare al bagno, cucinare o mangiare. Inoltre, l’informazione pubblica sulle misure restrittive messe in atto per limitare il contagio da COVID-19 non sono state adeguatamente comunicate con mezzi e formati accessibili per raggiungere tutte le persone con disabilità ( ad es. interpretazione del linguaggio dei segni, didascalia, formato facile da leggere…)
Sono molte quindi le azioni che le Nazioni Unite hanno identificato come essenziali per tutti gli Stati:
Innanzitutto, le persone con disabilità hanno meno probabilità di essere impiegate rispetto ad altre persone, e se impiegate hanno più probabilità di esserlo nel settore informale. Di conseguenza, hanno meno accesso alle assicurazioni sociali basate sull'occupazione rispetto ad altre e tutto ciò diminuisce la loro resilienza economica nell'attuale contesto COVID-19. Molte persone con disabilità rischiano di perdere il lavoro durante l’emergenza sanitaria, poiché se obbligati a rimanere a casa per limitare il contagio da coronavirus e continuare il lavoro nella propria residenza, non sempre però hanno quegli strumenti necessari per poter svolgere i propri compiti limitando le difficoltà.I datori di lavoro dovrebbero quindi garantire che le informazioni per i lavoratori sui rischi per la salute causate dal COVID-19 siano fornite in modo accessibile per tutti. Alcuni fattori di rischio possono essere attenuati mediante degli adeguamenti pertinenti nei posti di lavoro, attraverso il telelavoro o con le ferie retribuite. Naturalmente, nell’elaborazione e nell’attuazione degli accordi di lavoro alternativi o nel reiasame degli accordi di lavoro in loco, dovrebbero essere garantiti degli ambienti accessibili e adeguamenti ragionevoli basati sulle esigenze prettamenti individuali. Nel caso del telelavoro infatti è particolarmente importante che i contenuti digitali siano resi accessibi a tutti e dove necessario prevedere il linguaggio dei segni e formati di facile lettura.
La pandemia con le sue conseguenze economiche hanno aumentato la vulnerabilità delle persone con disabilità ad essere sottoposte ad ulteriori discriminazioni ed esclusioni. Infatti, le persone con disabilità sono tra i più duramente colpiti dalle crisi economiche e hanno più probabilità a perdere il lavoro. L’inclusione della disabilità è fondamentale per la risposta socio-economica dal COVID-19 e per garantire che nessuno rimanga indietro e escluso. Le prospettive e le esperienze di vita delle persone con disabilità possono infatti contribuire a creare delle soluzioni innovative per affrontare la crisi e garantire una società che sia più equa e inclusiva per tutti. A tal proposito il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha chiesto una risposta inclusiva in materia di disabilità per quanto riguarda il COVID-19. È stato quindi istituito un gruppo di lavoro a tempo determinato per promuovere l’inclusione delle persone con disabilità nella salute, nelle risposte socioeconomiche e umanitarie. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha lanciato un invito ad agire per ricordare a tutte le parti interessate di includere le persone con disabilità nelle iniziative di risposta al Coronavirus. È importante quindi che nell’elaborazione delle iniziative che affronteranno l’impatto socio-economico della crisi, le situazioni specifiche delle persone con disabilità vengano prese in considerazione. Riassumendo quindi, l’ONU ha identificato le azioni principali in tal senso:
Le persone con disabilità sono una categoria a rischio per quanto riguarda il pericolo di violenza domestica, e il dover rimanere a casa per forza non ha certo facilitato le cose, anzi. Le donne e le ragazze con disabilità affrontano tassi più elevati di violenza di genere, sessuale, intima e domestica.Tra le persone con disabilità, le donne e le ragazze devono affrontare barriere sistemiche all'uguaglianza e all'inclusione, con visibilità limitata nelle leggi, nelle politiche e nelle pratiche sulla disabilità e sull'uguaglianza di genere. I dati disponibili suggeriscono che il divario è ampio rispetto agli uomini senza disabilità: le donne con disabilità hanno tre volte più probabilità di avere bisogni insoddisfatti di assistenza sanitaria; tre volte più probabilità di essere analfabete; due volte meno probabilità di essere impiegati e due volte meno probabilità di utilizzare Internet. Inoltre, le donne con disabilità sono a maggior rischio di subire violenza sessuale rispetto a quelle senza disabilità.La crisi da COVID-19 mette in luce questi problemi e aggrava la situazione delle donne e delle ragazze con disabilità. Per loro, le barriere quotidiane come l'accessibilità fisica, le barriere all'attuazione delle misure igieniche di base, l'accessibilità dell'assistenza sanitaria, le limitazioni all'assicurazione sanitaria, le leggi discriminatorie e la stigmatizzazione possono essere ancora più pericolose nel bel mezzo di una pandemia.
La segnalazione e l'accesso ai servizi e all'assistenza in materia di violenza domestica sono particolarmente difficili per le persone con disabilità, in quanto tali servizi non comprendono o non sono accessibili alle persone con disabilità. Inoltre, le hotline spesso non sono dotate di servizi di interpretazione per persone sorde e sordomute e i centri antiviolenza e le case rifugio non sono sempre pronti a soddisfare le esigenze delle persone con disabilità. A questo riguardo, le Nazioni Unite hanno individuato delle pratiche che tutti gli Stati e gli altri soggetti interessati dovrebbero intraprendere:
Le persone con disabilità hanno meno probabilità di altri di completare l’istruzione e più probabilità di venire esclusi del tutto dalla scuola. A causa del COVID-19, la maggior parte degli Stati ha dovuto chiudere temporaneamente gli istituti di istruzione che interessano tutti gli studenti, inclusi gli studenti con disabilità. Come noto, per limitare l’impatto dell’interruzione delle scuole, alcuni Stati hanno addottato pratiche di apprendimento a distanza (DAD). Tuttavia, in questi casi gli studenti con disabilità hanno dovuto affrontare nuove barriere come la mancanza di attrezzature necessarie, l’accesso a Internet, materiali accessibili e il supporto necessario per consentire loro di seguire i programmi scolastici online. Di conseguenza, molti studenti con disabilità si sono sentiti lasciati indietro, in particolare gli studenti con disabilità intellettive.Per ridurre l’impatto negativo che il COVID-19 sta avendo sul diritto all’educazione sono state evidenziate dalle azioni chiavi che gli Stati e altri soggetti interessati possono intraprendere:
6.1. La risposta dell’Università di Padova
Come già detto in precedenza, la pandemia COVID-19 ha condotto alla chiusura delle scuole in molti paesi e all’adozione dell’apprendimento a distanza. Gli studenti con disabilità risultano essere tra quelli che affrontano più ostacoli di tutti a causa della mancanza di strumenti di insegnamento essenziali per l’apprendimento online. L’Università di Padova, istituzione ospitante della Cattedra Unesco per i diritti umani, la democrazia e la pace, ha adottato misure specifiche per rispondere alle loro esigenze e garantire l’accesso degli studenti con disabilità all’insegnamento online e ad altri servizi. Come affermato dalla prof.ssa Laura Nota, delegata per l’inclusione e la disabilità presso l’Università di Padova “l’Unità di Inclusione dell’Università di Padova ha ampliato notevolmente i suoi servizi online includendo il supporto specifico all’insegnamento online per tutti gli studenti con tutti i tipi di vulnerabilità”. Tra i numerosi servizi messi a disposizione ricordiamo che:
Inoltre, il personale docente dell’Università di Padova è stato attivo nell’iniziativa “Teaching4Learning” che mira a facilitare il supporto continuo peer-to-peer, condividendo le esperienze e discutendo quelle sfide legate all’insegnamento online durante la pandemia COVID-19. La Cattedra Unesco dell’Università di Padova partecipa al gruppo interdisciplinare dell’Ateneo sviluppando un progetto sulla promozione di un ambiente di apprendimento inclusivo che garantisca pari opportunità per gli studenti con disabilità. Il progetto aspira ad adattare l’insegnamento alle esigenze degli studenti rendendolo più inclusivo. Inoltre mira a:
Conclusione
Le persone con disabilità hanno vissuto e continuano a sperimentare situazioni di disagio, fatica, discriminazione e una esposizione al rischio di contagio, maggiori del resto della popolazione. Inoltre, il diritto alla salute, il diritto al lavoro, il diritto a vivere in ambienti protetti, il diritto ad avere protezione dalla violenza e il diritto di educazione sono stati tutti altamente compromessi. Per far fronte a questa situazione è necessario che gli Stati e le parti interessate si adoperino mettendo in atto le linee guida e le azioni chiave evidenziate dalle Nazioni Unite.
20/10/2020