NEWSLETTER N. 14 - Agosto-Settembre 2012
Programma “Cittadinanza e Costituzione” del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Si è concluso con il 31 agosto il percorso di formazione organizzato dal Centro diritti umani dell'Università di Padova nell'ambito del progetto Cittadinanza e Costituzione: apprendere l'Unione Europea a scuola e finanziato dalla Commissione europea/Programma Jean Monnet/Attività di informazione e ricerca per "Apprendere l'Unione Europea a Scuola". Partner del progetto sono stati il MIUR e l'Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell'Autonomia Scolastica (ANSAS, ex Indire).
L’obiettivo del progetto è stato duplice, da un lato formare un gruppo di insegnanti-tutor sul tema dei diritti umani e della cittadinanza attiva nell’Unione Europea, dall’altro elaborare un percorso formativo per l’apprendimento dell’Unione Europea a scuola quale parte integrante dell’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” (L.169/2008 e C.M. n. 86/2010).
Il progetto ha interessato 40 insegnanti-tutors, provenienti da tutte le Regioni italiane, selezionati da ciascun USR tra i docenti di scuole di ogni ordine e grado ed è stato realizzato attraverso diverse fasi di percorso:
La prima fase è consistita nell’aggiornamento degli insegnanti-tutors attraverso l’organizzazione di due seminari nazionali.
- Nei giorni 2, 3, 4 aprile 2012 presso l’Università di Padova si è svolto il primo seminario sul tema: “Apprendere l’Unione Europea a scuola: diritti umani, sussidiarietà, multi-level governance”.
In questa occasione sono stati distribuiti due dossier per lo studio individuale: “Documenti base per gli approfondimenti tematici” e “Contributi dei relatori”.
- Nei giorni 27, 28, 29 maggio 2012 si è svolto a Sorrento, con la preziosa collaborazione dell’USR della Campania, il secondo seminario sul tema: “Apprendere l’Unione Europea a scuola: contributo alla preparazione di un modulo formativo nella dinamica del curriculum development”.
Ciascun Seminario è stato articolato in lezioni frontali e lavori di gruppo per complessive 15 ore. I gruppi di lavoro sono stati cinque sui seguenti temi: l’architettura istituzionale dell’UE tra intergovernativismo e sopranazionalismo; il paradigma dei diritti umani come fondamento del sistema UE; la rappresentanza degli interessi nel sistema UE; identità e senso di appartenenza: L’UE di fronte alle sfide della globalizzazione; la politica dell’UE per l’educazione e l’apprendimento permanente
La seconda fase si è svolta utilizzando la piattaforma e-learning dell’INDIRE attraverso:
• l’inserimento di materiali di studio in aggiunta a quelli già forniti in cartaceo durante il primo seminario, organizzati secondo l’articolazione in cinque moduli corrispondenti ai lavori di gruppo.
• L’attivazione di cinque forum tematici, riferiti ciascuno alla tematica di ogni modulo, ma accessibili a tutti i corsisti, e di un forum specifico per il dialogo con il tutor del Centro diritti umani.
• Un’area riservata per ogni corsista dove inserire il proprio contributo finale e visualizzare la validazione dei propri interventi.
La terza fase ha previsto la elaborazione, da parte dei docenti, di un lavoro personale sulla base di una adeguata griglia metodologica. Questa ha avuto come principale funzione quella di organizzare la riflessione personale partendo dalla normativa internazionale e nazionale in materia di diritti umani, nonché dalle indicazioni di metodo e di sostanza collegate ai vari livelli istituzionali. Questo lavoro ha portato alla elaborazione di mappe concettuali e all’individuazione di obiettivi didattici, utili per la costruzione di un curricolo sull’integrazione europea nell’ambito di Cittadinanza e Costituzione nella scuola di riferimento. E' possibile prendere visione del file completo "Cittadinanza e Costituzione: Apprendere l’Unione Europea a Scuola - Contributi degli insegnanti-tutor a conclusione del percorso di formazione".
Programma mondiale per l’educazione ai diritti umani delle Nazioni Unite
L’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite (OHCHR) ha recentemente pubblicato in forma definitiva ed ufficiale il piano d’azione della seconda fase del Progetto Mondiale per l’educazione ai diritti umani: World Programme for Human Rights Education - Second Phase - Plan of Action, scaricabile in inglese e francese sulla pagina del sito dell’OHCHR.
Dalla prefazione al documento si ricorda che l’educazione ai diritti umani è un processo permanente che costruisce conoscenze e competenze, così come atteggiamenti e comportamenti, per la promozione e difesa dei diritti umani. Questa definizione guida il Programma mondiale per l'educazione ai diritti umani, una iniziativa globale delle Nazioni Unite che, dal 2005, ha incoraggiato l’integrazione dell’educazione ai diritti umani in tutti i settori e contesti educativi.
Nella prima fase del Programma mondiale (2005-2009) l’accento era stato posto sul sistema scolastico.
Sulla base dei risultati dei cinque anni di applicazione, la seconda fase (2010-2014) si concentra sulla formazione dei cittadini di domani, i futuri leader, puntando l’attenzione sugli istituti di istruzione superiore, ma sottolineando anche l’importanza di coloro che hanno una responsabilità primaria in relazione al rispetto, la protezione e l’applicazione dei diritti di tutti: in particolare i dipendenti pubblici e le forze dell’ordine.
Con l'adozione della seconda fase del Piano d'azione nel settembre 2010, gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno concordato di rafforzare l’educazione ai diritti umani attraverso lo sviluppo e la revisione delle politiche e delle prassi, in termini di processo e di contenuto.
Programma dell'UNESCO "Educazione per tutti"
È stato recentemente pubblicato dall’Unesco un documento di grande importanza per comprendere la situazione dell’educazione in rapporto ai diritti umani: Addressing Exclusion in Education - A Guide to Assessing Education Systems -Towards More Inclusive and Just Societies (Affrontare l'esclusione in educazione - Una guida per la valutazione dei sistemi educativi -Verso società più giuste ed inclusive).
Viene inizialmente sottolineato che l’educazione è sempre più vista come chiave per lo sviluppo inclusivo e sostenibile di una società. Infatti, le esperienze in molti paesi dimostrano che le persistenti disuguaglianze sociali ed economiche e l’esclusione, intesa come esclusione dalle opportunità di formazione di qualità, possono portare alla disaffezione, frammentazione sociale e anche a conflitti.
Di conseguenza, il principio di pari opportunità educative si pone al centro del diritto all'istruzione: il consenso internazionale sta convergendo verso una visione che, se vi è un fenomeno di esclusione in un sistema educativo, questo non può essere considerato un sistema di qualità.
Affrontare questa tematica, tuttavia, significa considerare le notevoli difficoltà implicite, in primo luogo perché esiste una grande varietà di forme e cause di disuguaglianze e di esclusione, spesso molto complesse e difficili da gestire, situazione che porta a considerare come l'esclusione in ambito educativo può alimentare l'esclusione sociale. Nello stesso tempo, tuttavia, è da tener ben presente che l'istruzione può anche essere un mezzo per ridurre le disuguaglianze e l'esclusione nella società.
Inoltre va considerato il veloce cambiamento sociale, spesso più rapido dei cambiamenti istituzionali in materia di istruzione.
Questa guida si propone, quindi, di aiutare gli Stati membri dell’Unesco a muovere verso un miglioramento del contesto, attraverso un processo di: a) valutazione, analisi e comprensione della situazione di esclusione in materia di istruzione di un paese (Parte II); b) revisione delle politiche esistenti, sulla base delle analisi affrontate, degli accordi istituzionali, dei quadri finanziari e operativi, e dei programmi al fine di formulare le azioni per affrontare l'esclusione in materia di istruzione (Parte III).
Programma del Consiglio d’Europa sull’Educazione per la cittadinanza democratica e l’educazione ai diritti umani
ll Dipartimento per la Gioventù del Consiglio d'Europa, parte della Direzione cittadinanza democratica e partecipazione, ha lanciato un'indagine online sull'impatto della Carta europea sull'educazione, per la cittadinanza democratica e l'educazione ai diritti umani.
La Carta, adottata dal Comitato dei Ministri l'11 maggio 2010 (CM/Rec(2010)7), è uno strumento cruciale per la diffusione dell'educazione ai diritti umani sia a livello formale sia non-formale e punta ad essere uno strumento di sostegno sia per i governi sia per i partner nongovernativi allo scopo di rendere l'accesso a questo tipo di educazione una realtà per tutti.
L'indagine è dedicata, in particolare, a raccogliere le opinioni dei partner nongovernativi (organizzazioni di giovani, organizzazioni per i diritti umani, associazioni di studenti, genitori ed insegnanti) allo scopo di valutare l'impatto della Carta in questi due anni e di fornire le basi per considerare la strada da percorrere nei prossimi anni.
Iniziative dell’Unione Europea per i diritti umani
FRA: pubblicato il Rapporto annuale sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Unione Europea nel 2011
L'Agenzia dell'Unione Europea per i Diritti Fondamentali (FRA) ha presentato al Parlamento Europeo il 20 giugno 2012 il Rapporto annuale "Fundamental rights: challenges and achievements in 2011" (Diritti fondamentali: difficoltà e progressi del 2011).
Il Rapporto propone un'attenta analisi degli sviluppi compiuti dagli Stati membri dell'Unione Europea e delle sfide, in materia di diritti fondamentali, che si sono trovati ad affrontare nel corso del 2011. Esso analizza i progressi fatti dall'UE e dai suoi Stati membri nel garantire i diritti stabiliti dalla Carta dei diritti fondamentali, attraverso la promulgazione di nuove leggi e l'adozione di politiche o nuove prassi.
In particolare, il Rapporto affronta le seguenti aree tematiche:
• Libertà fondamentali (asilo, immigrazione e integrazione; sistema dei visti e controlli alle frontiere; società dell'informazione e protezione dei dati);
• Uguaglianza (diritti dei bambini e la loro protezione; uguaglianza e non discriminazione; razzismo e discriminazioni etniche);
• Diritti dei cittadini (partecipazione dei cittadini dell'UE al funzionamento democratico dell'Unione);
• Giustizia (accesso ad una giustizia efficiente e indipendente; diritti delle vittime di reati).
Da quanto emerge dal Rapporto, il 2011 è stato un anno ricco di novità sul fronte dei diritti fondamentali. Diversi Stati membri, infatti, si sono dotati di istituzioni nazionali per i diritti umani, e l'Unione Europa è diventata per la prima volta parte contraente di un trattato internazionale sui diritti umani, con la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.
Diverse, tuttavia, sono le sfide che gli Stati membri dell'UE sono chiamati ad affrontare, relative in particolare alla lotta al razzismo, alla discriminazione e alla promozione dell'uguaglianza. Il 2012 sarà un anno cruciale per la messa a punto definitiva del Sistema Comune Europeo di Asilo e del nuovo quadro giuridico per la protezione dei dati personali nell'Unione Europea.
L'Agenzia dell'Unione Europea per i Diritti Fondamentali è un organo consultivo dell'Unione Europea, istituito nel 2007, con sede a Vienna. L'Agenzia ha il compito di promuovere i diritti fondamentali delle persone che vivono nel territorio dell'UE. A questo scopo, raccoglie informazioni sulla situazione dei diritti fondamentali nell'UE e fornisce raccomandazioni, sulla base delle evidenze raccolte, su come migliorare la situazione.
Difensori dei diritti umani: pedagogia dell’esempio
La giuria indipendente dell’organizzazione olandese Tulip, che premia le persone che hanno dimostrato coraggio eccezionale nel proteggere e promuovere i diritti degli altri esseri umani, ha assegnato il premio per il 2011 all’attivista cinese Ni Yulan.
Da anni Ni Yulan, 51 anni, difende il diritto delle persone a non farsi espropriare la casa con ingiuste modalità o a ricevere una giusta ricompensa. Nel 2002 per i pestaggi ricevuti dalla polizia cinese è stata resa disabile. Il governo non le passava le stampelle e doveva strisciare sul pavimento della prigione. Ni Yulan è stata in prigione diverse volte, sempre picchiata.
La Ue si è dichiarata "preoccupata" per il deterioramento del rispetto dei diritti umani. Recentemente, il premier Wen Jiabao ha parlato contro gli espropri e ha promesso riforme politiche.
Iniziative della Regione del Veneto
Regione del Veneto: Piano annuale 2012 di cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale
La Giunta Regionale del Veneto ha approvato, con deliberazione n. 1241 del 3 luglio 2012, il Piano annuale di cooperazione allo sviluppo per l'anno 2012 e gli elenchi delle iniziative regionali dirette, partecipate e di solidarietà internazionale.
I Piani annuali, adottati dalla Giunta Regionale, sono gli strumenti programmatici attuativi della LR n. 55/1999 che delineano obiettivi, priorità strategiche, aree geografiche di intervento, criteri per la selezione delle iniziative e modalità di concessione dei finanziamenti.
Il Piano annuale 2012, che completa l'attuazione del Programma triennale 2010-2012 degli interventi di cooperazione decentrata allo sviluppo e di solidarietà internazionale, individua i seguenti obiettivi generali:
• la promozione di uno sviluppo umano e sostenibile;
• la salvaguardia delle risorse naturali e la tutela del patrimonio ambientale;
• il rafforzamento del ruolo delle donne con specifici interventi in ambito educativo e di
• promozione sociale delle donne;
• la tutela dell'infanzia e il sostegno sanitario ai minori;
• il rafforzamento delle istituzioni democratiche e delle amministrazioni locali;
• il sostegno al ruolo attivo dei migranti nelle iniziative di co-sviluppo.
I soggetti promotori delle iniziative di cooperazione decentrata allo sviluppo possono essere enti locali, istituzioni pubbliche e private, università, organizzazioni non governative e associazioni di volontariato, onlus, organizzazioni sindacali ed imprenditoriali e associazioni di immigrati del Veneto.
Il Piano annuale di intervento focalizza l’attenzione oltre che sugli strumenti di programmazione regionale, anche sulle indicazioni che emergono annualmente in ambito nazionale ed internazionale.
E' possibile prendere visione dei 20 progetti 2011 pubblicati sul sito della Regione Veneto.
Iniziative del Centro diritti umani e della Cattedra UNESCO dell’Università di Padova
Il Ministro degli Affari Esteri presenta l'Annuario italiano dei diritti umani 2012
Giovedì 20 settembre 2012 è stato presentato a Roma nella Sala Aldo Moro del Ministero degli Affari Esteri, alla presenza di un folto pubblico, l'Annuario italiano dei diritti umani 2012, curato dal Centro Diritti Umani dell'Universita' di Padova e pubblicato da Marsilio Editori.
L'evento e' stato organizzato dal Comitato interministeriale dei diritti umani in collaborazione con il Centro Diritti Umani dell'Universita' di Padova e la Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale (SIOI).
I lavori sono stati aperti dal Ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi, il quale ha tra l'altro sottolineato che "ogni pagina dell’Annuario è una fonte preziosa di dati utilissimi sia per gli studiosi che per gli operatori. Nelle quattro parti in cui si articola [“Il recepimento delle norme internazionali sui diritti umani in Italia”, “L’infrastruttura diritti umani in Italia”, “L’Italia in dialogo con le istituzioni internazionali per i diritti umani”, “Giurisprudenza nazionale e internazionale”], l’opera offre un quadro completo dell’azione italiana a tutela dei diritti fondamentali, svolta dal Governo, dal Parlamento, dalla società civile e dal mondo accademico".
Il discorso del Ministro ha toccato temi particolarmente sensibili tra i quali in particolare le estese violazioni del diritto alla libertà religiosa. La tutela dei diritti umani “deve essere sempre al centro delle relazioni internazionali” perché “i diritti umani hanno assunto una dimensione operativa, alla luce della stretta correlazione tra le violazioni dei diritti e i conflitti, le migrazioni di massa, la diffusione del terrorismo”, ha aggiunto il Ministro.
Si riportano di seguito le conclusioni del Ministro: "Sono quindi profondamente grato all’Università di Padova per questa nuova edizione dell’Annuario italiano dei diritti umani. E’ un utilissimo strumento di lavoro per quanti, operatori del settore, ricercatori, studenti, vogliono orientarsi nel multiforme panorama dell’azione svolta nel nostro Paese, a tutti i livelli, sia per promuovere i diritti fondamentali a livello internazionale, sia per adeguare sempre di più il nostro ordinamento agli impegni internazionali. In tale prospettiva, trovo particolarmente interessante la sezione dedicata all’“Agenda dei Diritti Umani”, che trova significative corrispondenze con il programma di lavoro del Governo italiano. Desidero in particolare confermare l’impegno dell’Esecutivo, e mio personale, per l’istituzione in Italia di una “Commissione Nazionale Indipendente” sui Diritti Umani, richiesta da una Risoluzione dell’Assemblea Generale dell’ONU del 1993. Come sapete, il provvedimento è all’esame del Parlamento. Seguo attivamente il dibattito in corso, del quale auspico una positiva conclusione a breve, grazie al contributo costruttivo di tutte le forze politiche".
Dopo il Ministro ha parlato il Sen. Pietro Marcenaro, Presidente della Commissione diritti umani del Senato, il quale ha fatto il punto sugli ultimi sviluppi dei lavori parlamentari riguardanti tra l'altro l'inclusione del reato di tortura nel codice penale e l'istituzione della Commissione nazionale per i diritti umani.
Ha poi preso la parola il prof. Marco Mascia, per esprimere la viva gratitudine del Centro diritti umani dell'Università di Padova e illustrarne le più recenti attività (vedi testo completo dell'intervento).
La seconda parte dei lavori introdotta dal prof. Antonio Papisca, Direttore dell'Annuario (vedi testo completo dell'intervento), e' stata dedicata alla illustrazione di specifiche parti dell'Annuario con l'intervento dei professori Umberto Leanza, V. Presidente della SIOI, Massimo Panebianco, Università di Salerno, Ersiliagrazia Spatafora, Agente del Governo italiano presso la Corte europea dei diritti umani, della dr.ssa Barbara Terenzi, Coordinatrice del Comitato per la promozione dei diritti umani composto da oltre 80 ONG, del dr. Maurizio Caprara, Il Corriere della Sera.
Su aspetti specifici dell'Annuario hanno riferito tre membri del Gruppo di ricerca e redazione: dottori Andrea Cofelice, Pietro de Perini, Claudia Pividori.
Nel corso della presentazione è stato tra l'altro posto l'accento sull'importanza dell'educazione e della formazione ai diritti umani e sulla necessità di sviluppare nella scuola italiana l'insegnamento di "Cittadinanza e Costituzione" incentrato sul paradigma dei diritti umani. Il MIUR era rappresentato in sala dalla prof.ssa Simonetta Fichelli, che di questo programma è l'appassionata animatrice.
In sala è stata notata la presenza di illustri personalità del mondo diplomatico e accademico, studenti della SIOI, rappresentanti di associazioni nongovernative e, interessante novità, "Musicians for Human Rights".
Ha concluso i lavori il Ministro plenipotenziario Diego Brasioli, Presidente del Comitato interministeriale dei diritti umani, al quale sono stati rivolti calorosi applausi dal folto pubblico.