NEWSLETTER N. 8 - Gennaio 2012
La scuola per i diritti umani e la cittadinanza democratica
Centro diritti umani e Cattedra UNESCO Diritti umani, democrazia e pace dell'Università di Padova - Archivio Pace Diritti Umani - Peace Human Rights della Regione del Veneto
Con questa Newsletter il Centro diritti umani, la Cattedra UNESCO e l'Archivio Pace Diritti Umani si propongono di:
- contribuire a promuovere la cultura universale dei diritti umani mediante la condivisione delle conoscenze, lo sviluppo dei valori e il rafforzamento di attitudini e comportamenti che promuovono i diritti umani, la messa in atto di azioni intese a difendere e promuovere i diritti umani, la costruzione di capacità di azione civica e politica democratica;
- sostenere percorsi di educazione ai diritti umani intesa come educazione all'assunzione di responsabilità per lo svolgimento di ruoli di cittadinanza attiva e democratica;
- mantenere un contatto in chiave di “curriculum development” con quanti hanno collaborato alle diverse iniziative di formazione attuate dal Centro e dalla Cattedra UNESCO in collaborazione con la Regione del Veneto;
- fornire materiali di studio sui programmi di educazione ai diritti umani, alla democrazia e alla pace promossi in particolare dal MIUR, nel quadro del programma “Cittadinanza e Costituzione”, dalle Nazioni Unite, dall’UNESCO, dal Consiglio d’Europa e dall’Unione Europea;
- riflettere sulle trasformazioni in atto dello statuto e della pratica della cittadinanza, alla luce sia della Costituzione e del vigente Diritto internazionale dei diritti umani sia degli accelerati processi di multiculturalizzazione delle nostre società.
Programma “Cittadinanza e Costituzione” del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Continuiamo la segnalazione dei progetti veneti del concorso per le scuole “Cittadinanza, Costituzione, Sicurezza”, fra i 12 che hanno superato la selezione e sono stati finanziati:
“Persona, cittadinanza e sicurezza: un cantiere sempre aperto”: con questo progetto la rete SicurFidae, che unisce undici istituti cattolici paritari di Padova e Venezia, con capofila l’Istituto Barbarigo di Padova, si è aggiudicata il primo posto provinciale, il secondo a livello veneto e il ventunesimo nazionale nell’ambito del bando “Cittadinanza, Costituzione e Sicurezza”, promosso dal Ministero per l’Istruzione in collaborazione con l’ANSAS (Agenzia Nazionale per lo Sviluppo e l’Autonomia delle Scuole) e l’Inail.
Il progetto coinvolge 29 scuole, 189 docenti e circa 2700 alunni di ogni fascia d’età. L’iniziativa interdisciplinare e multidisciplinare, che spazia dall’educazione alla salute alla sicurezza in ambito stradale, informatico e massmediale, dal rispetto dell’ambiente all’educazione civica, permetterà di parlare con i ragazzi di prevenzione all’uso di droghe, di sviluppo sostenibile, di sicurezza sul lavoro, di etica del lavoro e di coesione sociale.
Oltre alla Provincia e al Comune di Padova, sono partner della rete SicurFidae la SISF (Scuola superiore Internazionale di Scienze della Formazione), la Fondazione Girolamo Bortignon e il Centro Giuseppe Toniolo. Vi aderiscono il Barbarigo, il Don Bosco, il Teresianum, i Rogazionisti, l’Irpea (Vanzo e Città dei bambini di Rubano), le scuole Santa Croce e Santa Dorotea di Padova; gli istituti Bianchi Buggiani, Sacro Cuore e Poloni di Monselice e il San Luigi di San Donà in provincia di Venezia.
«Questa di Padova è l’unica rete di scuole paritarie in Italia ad aver vinto un bando così importante. Il Barbarigo è stato scelto come capofila – ha spiegato don Cesare Contarini, rettore e preside del Barbarigo, la scuola paritaria della Diocesi – ma lavoriamo veramente in rete. Il nostro lavoro è stato mettere insieme tematiche diverse e proporle verticalmente a tutti i livelli di istruzione, dalla scuola d’infanzia alle superiori. Il progetto ruota intorno alla “persona”, perché questa è la caratteristica prima e fondamentale delle scuole paritarie cattoliche: gli alunni al centro, come persone, ciascuno con la sua individualità e specificità. E quindi tutto, compresa la sicurezza, comincia dalla persona e mira al bene delle persone.
Il primo dei corsi di formazione previsti dal progetto, dedicato alla sicurezza nei mass media, è iniziato il 5 dicembre: è per i nostri docenti, ma aperto anche ad altri colleghi, a genitori sensibili, a persone comunque interessate ai temi trattati».
Grazie al finanziamento ottenuto dal Ministero, il progetto sarà sviluppato entro giugno 2012 nei diversi istituti, con attività curricolari ed extracurricolari, ma anche “fuori scuola”: con iniziative e attività che nei prossimi mesi cercheranno di raggiungere ambiti diversi di popolazione e istituzioni. È previsto un evento pubblico, cittadino o provinciale, tra maggio e giugno 2012.
Il sito ,attualmente in costruzione, sarà la “vetrina” pubblica e ufficiale di quanto elaborato, organizzato, vissuto dagli alunni e studenti delle scuole della rete SicurFidae.
Programma mondiale per l’educazione ai diritti umani delle Nazioni Unite
Il 19 dicembre 2011 l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione sull'educazione e la formazione ai diritti umani.
Il documento riconosce il diritto di ogni individuo ad avere accesso all'educazione ai diritti umani, un processo che può durare tutta la vita, che coinvolge persone di qualsiasi età e di tutte le parti sociali e riguarda ogni tipo di educazione formale, non formale e informale.
La Dichiarazione offre agli educatori e a chi prende le decisioni politiche un'occasione per ricalibrare le politiche nazionali e le loro priorità alla luce dei nuovi standard internazionali. Se, come afferma la Dichiarazione, "l'educazione e la formazione ai diritti umani è essenziale per la promozione del rispetto universale e dell'osservanza di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti", allora l'educazione ai diritti umani non è solo un diritto di ogni essere umano, ma anche una necessità per una cittadinanza globale responsabile.
Per gli insegnanti impegnati nei percorsi didattici di "Cittadinanza e Costituzione", significativo è quanto affermato all’art.2 comma 2 della Dichiarazione:
L'educazione e la formazione ai diritti umani comprende l'educazione:
a) sui diritti umani, che comprende l'acquisizione della conoscenza e della comprensione delle norme e dei principi dei diritti umani, i valori che li sottendono e i meccanismi per la loro protezione;
b) attraverso i diritti umani, che comprende un apprendimento e un insegnamento tali da rispettare i diritti sia degli educatori sia dei discenti;
c) per i diritti umani, che comprende la messa in grado effettiva delle persone di godere ed esercitare i loro diritti e di rispettare e sostenere i diritti degli altri.
L'Italia ha avuto un ruolo importante nel processo di redazione e approvazione della Dichiarazione esercitato attraverso la partecipazione attiva alla Piattaforma per l'educazione e la formazione ai diritti umani - un gruppo informale composto anche dai Governi di Costa Rica, Marocco, Filippine, Senegal, Svizzera, Francia, Slovenia, impegnato a promuovere il tema dell'educazione ai diritti umani in sede Nazioni Unite.
Il Centro diritti umani dell'Università di Padova ha dato il proprio contributo in termini di idee e proposte, partecipando tra l'altro, con due relazioni, al «Seminario internazionale delle Nazioni Unite sulla Dichiarazione delle Nazioni Unite sull’educazione e la formazione ai diritti umani», organizzato nel luglio 2009 a Marrakesh dal Ministro della Giustizia del Marocco in collaborazione con l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Il testo di queste relazioni è pubblicato nel n. 1/2010 della Rivista Pace diritti umani/Peace human rights.
Programma dell'UNESCO "Educazione per tutti"
L’Unesco ha pubblicato una panoramica degli avvenimenti più importanti che hanno riguardato quanto è stato fatto dall’Agenzia delle Nazioni Unite per l’educazione nel mondo nel 2011.
Si rileva, nello specifico, come siano state avviate molte iniziative, soprattutto da parte del movimento EFA, fondato 20 anni fa. In particolare:
- l'Education for All Global Monitoring Report si è occupato durante tutto l'anno di denunciare la deprivazione dell'istruzione per i bambini che vivono in situazione di conflitto armato;
- vengono evidenziati gli aiuti concreti in caso di calamità naturali, come lo tsunami e l’incidente nucleare dell'11 marzo a Fukushima.
- Di rilievo anche le iniziative per porre con fermezza l’educazione e l’alfabetizzazione di donne e bambine nell’agenda politica internazionale, così come le riflessioni sull’educazione superiore nelle politiche scolastiche.
- Un altro punto saliente dell'anno è stato l'approvazione della leadership mondiale dell'UNESCO in materia di educazione presso l'influente Segmento di Alto Livello dell’Annual Review delle Nazioni Unite 2011 dell'ECOSOC, che ha posto l'educazione al centro dello sviluppo.
Nell’apposita pagina del sito Unesco è possibile consultare l’elenco completo degli avvenimenti, ciascuno spiegato brevemente e con sistematici rimandi per l’approfondimento.
Programma del Consiglio d’Europa sull’Educazione per la cittadinanza democratica e l’educazione ai diritti umani
Il Consiglio d’Europa, in partenariato con l’OSCE/ODIHR (Office for Democratic Institutions and Human Rights) e l’UNESCO, ha pubblicato le Linee guida per educatori per la lotta all'intolleranza e alla discriminazione contro i musulmani: affrontare l'islamofobia attraverso l'educazione”.
Nella pubblicazione sono state sviluppate le tematiche ritenute salienti per supportare gli educatori al fine di contrastare l'intolleranza e la discriminazione contro i musulmani.
Le riflessioni sono destinate a molti operatori del settore educativo: in primo luogo le politiche di istruzione ed i funzionari governativi, ma anche formatori, insegnanti, presidi e dirigenti scolastici, personale dei sindacati degli insegnanti e associazioni professionali, membri delle ONG.
La riflessione parte dalla necessità sia di promuovere la comprensione reciproca ed il rispetto per la diversità, sia di combattere ogni forma di intolleranza e discriminazione, vista questa come priorità assoluta per la comunità internazionale, al fine di mantenere la pace e la stabilità a livello globale e regionale. Vengono richiamati, a tal fine, numerosi strumenti internazionali, fra i quali prima di tutto la Convenzione contro ogni forma di discriminazione razziale del 1965, e la Carta del Consiglio d’Europa sull’Educazione alla cittadinanza democratica e sull’educazione ai diritti umani del 2010, con la quale il Consiglio d'Europa incoraggia gli Stati membri a promuovere approcci educativi volti a combattere tutte le forme di discriminazione e violenza.
Le “Linee guida per educatori per la lotta all'intolleranza e alla discriminazione contro i musulmani: affrontare l'islamofobia attraverso l'educazione” affrontano il problema in modo completo, occupandosi di:
- definizioni e manifestazioni di intolleranza;
- principi ed approcci metodologici;
- strategie possibili nella scuola;
- potenziali cambiamenti
- risorse e strumenti di informazione.
Iniziative dell’Unione Europea per i diritti umani
Una maggiore inclusione per incentivare la crescita
In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani del 10 dicembre 2011, il Direttore della FRA (l'Agenzia dell'UE per i diritti fondamentali) Morten Kjaerum, ha sostenuto come l'Europa per crescere deve cercare di costruire una società più inclusiva.
"La crisi economica che attanaglia l'Europa è un momento preoccupante per i diritti fondamentali. A coloro che dicono che non possiamo permetterci i diritti umani, dico che possiamo e dobbiamo" (...) Oggi i tagli nei servizi pubblici che interessano i gruppi vulnerabili in Europa, come le persone con disabilità e le minoranze, rischiano di costarci di più nel lungo periodo."
La riflessione prosegue riconoscendo che la società europea è sempre più diversificata: sono presenti nell’Unione Europea circa 80 milioni di persone con disabilità, a cui si devono sommare i 31 milioni di residenti UE che sono nati in un paese extracomunitario, i 10-12 milioni di rom, la minoranza più numerosa dell'Unione Europea, e i migranti irregolari (stimati circa in 2/4 milioni).
Il Direttore conclude la sua riflessione affermando che l'Agenzia FRA continuerà nel suo percorso di consulenza ai partner e alle istituzioni dell'UE al fine di creare leggi e politiche in grado di garantire una società più inclusiva in cui siano rispettati i diritti fondamentali e che sarà inoltre sviluppata l’attività con la società civile in tutta l'UE.
Difensori dei diritti umani: pedagogia dell’esempio
La morte di Vaclav Havel, leader di Charta 77
Il 18 dicembre 2011 è morto Vaclav Havel, presidente prima della Cecoslovacchia e poi della Repubblica Ceca. Havel è stato grande dissidente politico, ispiratore di Charta 77, uno dei più noti documenti del dissenso nei regimi comunisti.
Noi lo ricordiamo soprattutto come appassionato difensore dei diritti umani per tutti: per questo ideale aveva scontato quasi cinque anni di prigione.
Vaclav Havel fu anche un grande drammaturgo che con l’avvento del comunismo scontò le sue origini borghesi, poiché come nemico del popolo gli fu impedito di studiare. A salvarlo fu il talento artistico: scrisse commedie nelle quali seppe sfruttare il ricco materiale offertogli dalle ingiustizie e ipocrisie di un regime che ribattezzò «Absurdistán». Divenne famoso in patria e all’estero così da riuscire a ritagliarsi degli spazi di libertà, che utilizzò per fondare un’associazione per la difesa dei diritti umani.
Fu uno dei protagonisti assoluti delle Rivoluzioni del 1989 che misero fine ai regimi comunisti, alleati all'Unione Sovietica.
Nonviolento per convinzione, nell'autunno del 1989, Havel riuscì ad abbattere la presidenza del filosovietico Husak senza ricorrere alla violenza. Così come in modo assolutamente pacifico, gestì, una volta diventato presidente, la divisione della Repubblica Ceca dalla Slovacchia nel 1993.
Il Centro diritti umani dell'Università di Padova si unisce al popolo globale dei difensori dei diritti umani nel rendere omaggio a colui che fu il lungimirante, appassionato leader del movimento di dissidenti nell'Europa dell'Est all'insegna di tutti i diritti umani per tutti.
Dal 19 al 22 ottobre del 1990, la direzione del Centro padovano partecipò a Praga alla prima riunione della "Assemblea dei Cittadini di Helsinki" (Helsinki Citizens Assembly, HCA), sognata da Havel negli anni di carcere insieme ad altri insigni difensori dei diritti umani, tra i quali il polacco Bronislaw Geremek. Fu grande l'emozione quando fece ingresso nella sala dei lavori Havel, da poco uscito dal carcere e divenuto primo presidente della Cecoslovacchia libera. La sua testimonianza di politico educato e generoso e di umanista a tutto tondo rimarrà viva e feconda nel ricordo di quanti sono e saranno impegnati nella promozione e nella difesa dei diritti della persona e dei popoli.
Iniziative della Regione del Veneto
Proponiamo alcune iniziative riguardanti l’educazione ai diritti umani riferite al territorio della Regione Veneto. Si tratta di attività di formazione per insegnanti, di percorsi didattici ed in generale di importanti iniziative che dimostrano la necessità culturale e valoriale di fondare l’educazione sulla conoscenza e la pratica dei diritti umani in generale e delle tematiche specifiche ad essi correlate, come l’intercultura, l’accettazione della diversità, la partecipazione democratica ecc.
È la modalità concreta di garantire il diritto all’educazione ai diritti umani, come sancito dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sull'educazione e la formazione ai diritti umani.
Iniziamo quindi col segnalare la Rete scolastica “Scuolaacolori” della Scuola Secondaria di 1° di Montebelluna (TV). Si tratta di una rete di insegnanti impegnati nel promuovere la cultura universale dei diritti umani e sostenere l’accettazione delle diversità e non discriminazione verso gli alunni stranieri, ma anche nel realizzare percorsi formativi di approfondimento delle tematiche legate a “Cittadinanza e Costituzione”.
Viene pubblicata periodicamente una newsletter della Rete per le informazioni sulle attività svolte: nell’ultimo numero si segnalano alcuni interventi di formazione:
- il 19 gennaio: Educazione alla cittadinanza nella scuola interculturale, relatore Gilberto Bettinelli;
- 7 febbraio e 28 febbraio: Educazione interculturale nella scuola dell’infanzia, relatrice Graziella Favaro.
La partecipazione è aperta a tutti e gratuita.
Per le iscrizioni e/o info mandare una e-mail a scuolaacolori@virgilio.it o telefonare ai referenti di Rete 023 603982 o inviare un fax 0423 609938
Dossier dell'Archivio Pace Diritti Umani - Peace Human Rights
La Dichiarazione Universale dei diritti umani commentata dal Prof. Antonio Papisca
In questo dossier ogni articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è accompagnato da una riflessione del Prof. Antonio Papisca, direttore della Cattedra UNESCO "Diritti umani, democrazia e pace" presso il Centro interdipartimentale sui diritti della persona e dei popoli dell'Università di Padova. Gli articoli sono stati commentati in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, in collaborazione ad un Appello della Tavola della pace ai direttori dei TG della RAI: "bastano pochi secondi al giorno nei TG". L'iniziativa è stata intitolata "30x30 - 30 articoli per 30 giorni Verso il 10 dicembre 2008, Giornata internazionale dei diritti umani nel 60° della Dichiarazione universale"
Iniziative del Centro diritti umani e della Cattedra UNESCO dell’Università di Padova
Segnaliamo gli ultimi due volumi pubblicati nel dicembre 2011 nella Collana "I Quaderni del centro diritti umani" (Cleup)
Quaderno n. 18
Idee e proposte sulla via istituzionale alla pace
A cura di Marco Mascia, Antonio Papisca
La prima Marcia per la pace Perugia-Assisi, ideata da Aldo Capitini, si svolse il 24 settembre 1961 all’insegna di “pace e fratellanza”, tema ripreso dalla Marcia del 25 settembre 2011, la Marcia del cinquantenario. L’occasione è propizia per rileggere, con l’ausilio di saggi, appelli e altri documenti in sequela cronologica, un fertile percorso di idee e proposte per la messa a punto di una vera e propria agenda politica che ha come bussola di riferimento il codice universale dei diritti umani e come spazio d’azione democratica quello che partendo dalla città arriva fino alle Nazioni Unite. La ricostruzione è fatta dall’osservatorio del Centro diritti umani dell’Università di Padova, che nel periodo 1992-2007 e con particolare riguardo alla serie di ‘Assemblee dell’ONU dei Popoli’, ha proficuamente interagito con il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e con la Tavola della Pace.
Gli anni sopra indicati, che molti governi hanno sprecato sull’altare malefico del neoliberismo, dell’unilateralismo, della ‘guerra facile’, dell’asservimento delle Nazioni Unite a interessi di parte e alla logica dei due pesi due misure, si segnalano per l’impegno che le formazioni di società civile solidarista hanno profuso nel delineare l’orizzonte strategico della via istituzionale alla pace e nel seminare e divulgare semi di universali: da far fruttare.
Quaderno n. 19
Sport, unione europea e diritti umani
Il fenomeno sportivo e le sue funzioni nelle normative comunitarie e internazionali
Jacopo Tognon, Antonella Stelitano
Il fenomeno sportivo, nelle varie declinazioni che ha assunto negli ultimi cinquant'anni, è entrato prepotentemente in molteplici settori della società richiedendo che anche questa si adattasse alla nuova realtà. Ecco allora che dallo studio delle regole dello sport al suo utilizzo quale strumento privilegiato anche nel campo delle relazioni internazionali, lo sport si è affermato come componente non più trascurabile in molti contesti di interazione.
Questo volume nasce con l'obiettivo di fornire una visione del fenomeno sportivo a partire dalle strutture principali di governo, alle implicazioni sulle normative comunitarie, al contributo che può portare nel campo della tutela e promozione dei diritti umani.
Il Centro Diritti Umani ha da quattro anni riconosciuto l'importanza di dette tematiche attivando un insegnamento specifico di "Diritti Umani e Sport nel Diritto dell'UE", cofinanziato nell'ambito del programma Jean Monnet della Commissione Europea.