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Il genocidio dei Kurdi è un affare interno?

Jasim Tawfik Mustafa (1990)

Contenuto in:

Pace, diritti dell'uomo, diritti dei popoli (3/1990)

Tipologia pubblicazione

: Articolo / Saggio

Pagine

: 125-132

Lingua

: IT

Contenuto

L'uso delle armi chimiche

Il Protocollo di Ginevra del 17 giugno 1925 che ha sancito "il divieto dell'impiego in guerra di gas asfissianti-tossici e similari e di mezzi batteriologici" è entrato in vigore il 9 maggio 1926. L'Iran, l'Iraq e la Turchia hanno aderito a tale Protocollo, ma non hanno esitato ad usare le sostanze proibite contro la popolazione civile del Kurdistan. Infatti la Turchia ha usato le armi chimiche contro la rivolta di Dersim nel 1937 e ultimamente nel 1989 contro la Resistenza kurda nella zona di monte di Cudi "Ararat". Secondo alcune notizie anche l'Iran dal 1979 in numerose occasioni, passate inosservate, le ha usate contro la Resistenza kurda [...]

Questo articolo è stato scritto prima dell'occupazione del Kuwait da parte dell'Iraq nell'Agosto 1990 con il titolo Un genocidio da non dimenticare. Oggi tutti parlano chiaramente del genocidio del popolo kurdo da parte di Saddam Hussein, perciò sembrava giusto cambiare il titolo, perché oggi siamo di fronte ad un tentativo, da parte delle Grandi Potenze, di considerare il genocidio come affare interno, svuotando così la Convenzione sul genocidio di ogni valore giuridico, morale e politico.
Se Saddam Hussein sfuggisse ad una condanna della Comunità internazionale per genocidio e per crimini contro l'umanità, significherebbe esser tornati indietro di mille anni giustificando la legge del più forte e legalizzando tali crimini.

Aggiornato il

09/11/2010