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Revisione dell'ODIHR del progetto di legge tunisino per l'istituzione di una commissione elettorale indipendente
© OSCE/Curtis Budden

Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR)

Autore: Claudia Pividori (PhD in Ordine Internazionale e Diritti Umani, Università La Sapienza, Roma)

Istituito nel 1990 come Ufficio per le libere elezioni e, in seguito, riorganizzato nella denominazione e nel mandato, l’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR) è la principale istituzione dell’OSCE finalizzata ad assistere gli Stati membri nell’attuazione dei loro impegni in materia di dimensione umana.

Il primo direttore dell’Ufficio è stato l'italiano Luchino Cortese, rimasto in carica dal 1991 al 1994. Dal 1° luglio 2014 è Direttore dell’Ufficio, con sede a Varsavia, il tedesco Michael Georg Link.

L’attività dell’ODIHR si articola su cinque macro-aree: elezioni, democratizzazione, diritti umani, tolleranza e non-discriminazione, questioni relative a rom e sinti.

All’interno di queste aree, la competenza e le attività dell’ODIHR si concentrano nei seguenti campi di azione: osservazione elettorale, monitoraggio dell’implementazione da parte degli Stati degli standard OSCE in materia di diritti umani, lotta alla tratta degli esseri umani, questioni relative alla partecipazione di rom e sinti, protezione dei diritti umani nella lotta contro il terrorismo, promozione della libertà religiosa, della libertà di movimento e della parità di genere, lotta al razzismo e alle forme collegate di intolleran­za, promozione delle formazioni di società civile nei Paesi membri.

Le elezioni costituiscono un elemento essenziale delle istituzioni democratiche e per questo l’osservazione dei processi elettorali rappresenta uno dei cardini dell’azione dell’ODIHR.  Le missioni avvengono generalmente sulla base di un invito da parte delle autorità dello stato interessato dal processo elettorale e possono realizzarsi attraverso modalità diverse a seconda della situazione del paese in cui le elezioni hanno luogo. Tali modalità riguardano la composizione della missione e il tempo di permanenza della stessa presso lo stato ospitante e sono generalmente decise da una Missione di valutazione delle necessità (NAM – Needs Assessment Mission) inviata nel paese diversi mesi prima del giorno del voto. Sia la NAM, sia la missione di osser­vazione elettorale esprimono le proprie considerazioni attraverso rapporti pubblici.

Negli anni recenti l’impegno dell’ODIHR si è particolarmente concentrato sia nell’attività di follow-up delle raccomandazioni formulate nei rapporti conclusivi delle missioni di osservazione elettorale e sia nel perfezionamento delle metodologie di osservazione, con particolare riferimento alle nuove tecnologie di voto.

Oltre alle attività di monitoraggio, l’ODHIR promuove l’attuazione degli impegni OSCE nel quadro della dimensione umana offrendo attività di formazione, consulenza e supporto giuridico agli Stati membri e alla società civile.

La più recente missione di osservazione elettorale dell'ODIHR in Italia è stata predisposta in occasione delle elezioni politiche del 2008, su richiesta della delegazione italiana all'OSCE, mentre la più recente attività dell’Ufficio in relazione all’Italia riguarda una visita condotta nel luglio del 2008 in collaborazione con l’Alto Commissario sulle minoranze nazionali.

Risorse

Aggiornato il

27/11/2014