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La mostra Corpi migranti, realizzata con il sostegno della Fondazione Cariverona, racconta la storia, i sogni, la realtà di persone che nel viaggio che li conduce lontano dal proprio mondo di origine, perdono l’identità di esseri umani e diventano appunto “corpi”. Corpi che vengono imbarcati, corpi che si perdono in mare, corpi che vengono respinti, corpi che diventano illegali, corpi che vogliono tornare ad essere persone e lottano per l’integrazione. Stanno a cuore soprattutto le giovani generazioni che sono e saranno chiamate a confrontarsi con un fenomeno che sta cambiando gli assetti della società italiana ed europea.
Il percorso espositivo, valorizzando la sinergia di diversi linguaggi comunicativi, propone le immagini di fotografi e registi che hanno fissato nell’obiettivo fotografico situazioni, volti di uomini, donne, bambini in cerca di un futuro lontano da guerre, persecuzioni e povertà. E rischiano tutto quello che hanno: la loro vita.
A volte da tutta questa fatica e dalla sofferenza nascono anche opportunità per chi accoglie e per chi viene accolto: una nuova visione di società multietnica dove la condivisione e la conoscenza reciproca rappresentano la vera risorsa su cui tutti possono contare. Una mostra fatta per pensare e ragionare su un tema che riguarda tutti.
Le fotografie sono di: Enrico Dagnino, Alan Maglio, Giuliano Matteucci, Medhin Paolos.
I video sono di: Alvaro Lanciai, Rete G2-Seconde Generazioni.
Fondazione Nigrizia
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