© Università degli Studi di Padova - Credits: HCE Web agency
Sul terreno dei recenti sforzi teorici volti a delineare in senso generale cosa si intenda per "società civile", una definizione accettabile è quella che la identifica con l'insieme dei rapporti intersoggettivi che sono agiti per via transnazionale, al di là delle frontiere, per il conseguimento del ventaglio di obiettivi che fanno il bene comune dei membri della famiglia umana, in particolare per il soddisfacimento di quei bisogni vitali della persona che anche il vigente Diritto internazionale riconosce come diritti fondamentali.
Per transnazionalismo si intende, quindi, un processo che definisce la dinamica dei ruoli, delle strutture e delle istituzioni alla cui origine stanno attori diversi dai governi e dalle loro agenzie intergovernative, in grado di agire e interagire significativamente nello spazio funzionale internazionale in modo autonomo rispetto ai centri di potere politico di matrice governativa.
Gli attori di questo processo sono entità organizzate la cui identità consiste, essenzialmente, nella capacità di operare in più paesi prescindendo dalle dimensioni tipiche delle tradizionali relazioni internazionali, la statalità e la territorialità. Per quanto riguarda la tipologia di questi attori, la distinzione fondamentale è quella tra attori a scopo di profitto e attori a scopo non lucrativo (non profit), in sostanza tra multinazionali economiche e organizzazioni nongovernative.
La sigla ONG è comunemente usata nelle sedi delle principali organizzazioni intergovernative a cominciare dalle Nazioni Unite e serve ad indicare gli attori collettivi, della parte "popolare" del sistema internazionale, che perseguono fini di promozione umana.
Il processo di transnazionalizzazione in questa area mostra da un lato una tendenza a consolidare di un vero e proprio sistema transnazionale, con caratteri di originalità e autonomia, nel quale valori, obiettivi e attività qualificano, in maniera originale e distintiva, la realtà funzionale – "nonterritoriale" appunto – delle relazioni degli attori transnazionali: è l'area della global civil society.
Dall'altro vi è una tendenza ad innestare caratteri nuovi come il pluralismo e la partecipazione popolare nel vecchio sistema delle relazioni internazionali interstatali.
Nell'epoca dell'interdipendenza planetaria e della internazionalizzazione dei diritti umani, le ONG paiono recepire, più di altre strutture organizzate, l'istanza ad agire lungo un continuum di ruoli dal quartiere e dalla città fino ai centri decisionali delle istituzioni internazionali.
Questa consapevolezza ha portato le ONG sia a sviluppare la prassi del networking sia a possedere "competenze" sempre più precise relativamente non soltanto ai propri campi d'azione ma anche al sistema della politica internazionale nelle sue molteplici articolazioni.
Soprattutto a partire dagli inizi degli anni '90, infatti, le ONG hanno ricevuto importanti riconoscimenti di ruolo nello specifico settore del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale in ragione del fatto che esse hanno una conoscenza e una capacità di analisi delle dinamiche politiche e culturali locali che spesso i governi e le organizzazioni internazionali non possono avere e che consentono loro di svolgere un ruolo importante soprattutto nei sistemi di early warning per l'attivazione di misure preventive dal basso (bottom-up).
Forme stabili di consultazione (status consultivo) sono state previste inizialmente dall'ONU nella propria Carta istitutiva, e in seguito, da altre organizzazioni internazionali. In ambito Unione Europea si è andato, invece, consolidando un dialogo non istituzionalizzato tra le organizzazioni di società civile e le istituzioni comunitarie, definito dialogo civile, complementare sia al dialogo politico con le autorità nazionali ed europee sia al dialogo sociale tra le parti sociali.
Un altro esempio significativo di dialogo tra organizzazioni di società civile e organismi internazionali, ancora sul tema della pace e della sicurezza internazionale è rappresentato dal meccanismo informale di consultazione con il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite conosciuto come Arria Formula.
Per approfondire il tema della società civile e le attività richiamat in questa pagina, consultare il dossier tematico La società civile globale per la promozione umana
28/9/2009
Università degli Studi di Padova
Centro di Ateneo per i Diritti Umani
"Antonio Papisca"
Complesso Universitario
Via Beato Pellegrino, 28
35137 Padova
Tel 049 827 1813 / 1817
Posta elettronica
centro.dirittiumani@unipd.it
Posta certificata
centro.dirittiumani@pec.unipd.it
Università degli Studi di Padova
Centro di Ateneo per i Diritti Umani
"Antonio Papisca"
Complesso Universitario
Via Beato Pellegrino, 28
35137 Padova
Tel 049 827 1813 / 1817
Posta elettronica
centro.dirittiumani@unipd.it
Posta certificata
centro.dirittiumani@pec.unipd.it
© Università degli Studi di Padova - Credits: HCE Web agency