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Nel secondo anno di vita, l’Annuario italiano dei diritti umani intende confermare la sua funzione di strumento che, nel segno della verità dei fatti e della forza dei valori universali, veicola un messaggio di legalità, di coesione civile, di solidarietà e di inclusione democratica. Esso si propone all’attenzione sia dei responsabili delle pubbliche istituzioni ai vari livelli, perché traggano spunto dal quadro d’insieme della materia soprattutto per colmare carenze normative e ovviare a inadeguatezze infrastrutturali e politiche nell’ottica de lege semper perficienda e del buon governo, sia di quanti hanno a cuore la crescita del sapere e della cultura dei diritti umani nel mondo accademico, nella scuola e in tutti gli altri ambienti della società. Il riferimento è in particolare ai «difensori dei diritti umani», quali definiti dalla Dichiarazione delle Nazioni Unite sul diritto e la responsabilità degli individui, dei gruppi e degli organi della società di promuovere e proteggere le libertà fondamentali e i diritti umani universalmente riconosciuti (9 dicembre 1998) e, come tali, legittimati a operare in sede sia nazionale sia internazionale.
Il binario su cui si muove l’Annuario 2012 è stato steso dall’edizione del 2011, la prima della serie. Questo ha naturalmente facilitato il lavoro di preparazione della nuova edizione e ha consentito anche di migliorarne la funzionalità-sostenibilità. La versione inglese dell’Annuario 2011 è stata pubblicata dall’editore Peter Lang con il titolo Italian Yearbook of Human Rights 2011 quale primo volume della collana Human Rights Studies. Lo stesso editore curerà anche il numero del 2012.
L’Annuario ha incontrato positiva accoglienza, innanzitutto in Italia. Il 30 novembre 2011, la prima copia è stata offerta al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso di un’udienza al Quirinale. Il Presidente, che il 4 marzo 2011 era personalmente intervenuto alla sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite, ha espresso apprezzamento per l’iniziativa assunta dal Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli (Centro diritti umani) dell’Università di Padova e incoraggiato la diffusione dell’Annuario.
Sul piano internazionale, grazie alla cordiale collaborazione dell’Ambasciatore Sergio Busetto e dell’Ambasciatore Laura Mirachian, l’Annuario è stato presentato al Consiglio d’Europa e consegnato all’Alto Commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite.
L’Annuario 2011 ha fornito un quadro generale della posizione dell’Italia, attingendo a dati riguardanti anche anni precedenti.
L’arco diacronico dell’Annuario 2012 è necessariamente ridotto a un anno solare, con conseguente limite per una significativa analisi dei dati. La sfi da della comparazione è stata comunque raccolta dal comitato di ricerca e redazione, nell’intento di segnalare ogni utile indicatore di positiva evoluzione della posizione dell’Italia rispetto agli obblighi assunti nel sistema universale e nel sistema regionale europeo dei diritti umani. Di questo viene dato conto nei paragrafi-focus seguenti, che intendono richiamare l’attenzione su aspetti particolarmente rilevanti ai fini della valutazione sia dei progressi sia delle perduranti criticità e deficit.
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1/7/2013
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