Un contadino raccoglie il sorgo prodotto dai semi donati dalla FAO nel quadro del progetto "Improving seeds".
© UNPhoto/Fred Noy

La politica dell'UE sugli agrocombustibili e il suo impatto sui diritti umani

L’acuirsi della crisi energetica globale e le sfide del cambiamento climatico hanno imposto la ricerca di nuove fonti di energia. Gli agrocombustibili sono una delle risposte che molti governi hanno scelto per far fronte a queste sfide globali. Per incentivarne la produzione e l’uso sono stati creati dei sistemi di sussidi e di incentivi che ne hanno permesso un’ampia espansione. Tuttavia, numerose ricerche sul campo dimostrano che la produzione di agrocombustibili è legata ad uno schema di gravi violazioni sui diritti umani: il diritto al cibo, all’acqua, ad un ambiente sano, il diritto dei popoli indigeni alla terra, la libertà da ogni forma di schiavitù. È interessante evidenziare il ruolo dell’UE nella promozione della produzione e dell’uso di agrocombustibili; l’UE, infatti, ha fissato obiettivi obbligatori per i suoi Stati membri e, allo stesso tempo, ha stabilito un set di criteri che definiscono la sostenibilità degli agrocombustibili (ai fini degli obiettivi della Direttiva n. 28 del 2009). Tuttavia, nessuno di tali criteri concerne il rispetto dei diritti umani. Il dossier è disponibile in lingua inglese al seguente link: https://unipd-centrodirittiumani.it/en/dossier/The-EUs-policy-toward-agrofuels-and-its-impact-on-human-rights/24

Aggiornato il

19/12/2011