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17/10/2022

Agenda “Donne, Pace, Sicurezza”: concluso il viaggio di studio in Libano delle studentesse e degli studenti del corso di laurea in Human Rights and Multilevel Governance (19 - 30 settembre 2022)

Si è concluso il viaggio di studio in Libano, svoltosi dal 19 al 30 settembre 2022, al quale hanno partecipato 12 studentesse e studenti della laurea magistrale in Human Rights and Multi-level Governance e del dottorato di ricerca in Human Rights, Society and Multi-level Governance.

Di seguito il report dell'esperienza steso dalle e dai partecipanti al viaggio-studio. (English version)

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Percorsi di pace: viaggio di studio in Libano delle studentesse e degli studenti del Corso di laurea magistrale in Human Rights and Multi-level Governance dell’Università di Padova (19-30 settembre 2022)

Si è concluso il viaggio di studio in Libano svoltosi dal 19 al 30 settembre 2022 al quale hanno partecipato 12 studentesse e studenti della laurea magistrale in Human Rights and Multi-level Governance e del dottorato Human Rights, Society and Multi-level Governance dell’Università di Padova.

L’iniziativa, realizzata nell’ambito del progetto “Percorsi di pace: un viaggio tra donne, giovani e studenti tra Italia e Libano per l’attuazione dell’Agenda “Donne Pace e Sicurezza”, è stata un’opportunità per conoscere l’applicazione concreta nella realtà libanese dell’Agenda internazionale “Donne, Pace e Sicurezza” - nata nel 2000 con la storica risoluzione 1325 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite - e l’analoga Agenda “Giovani Pace e Sicurezza” - sviluppata dal 2015 con la risoluzione 2250 - che riconoscono il contributo positivo di donne e giovani ai processi di pace. In questa prospettiva le donne non appaiono più come “vittime” dei conflitti e i/le giovani come una “minaccia” alla sicurezza, ma come preziosi agenti di cambiamento.

Il viaggio di studio è stato quindi un’occasione di esperienza diretta, di scambio di buone pratiche e di approfondimento grazie ai numerosi incontri avvenuti con istituzioni e università locali, rappresentanti di agenzie internazionali, organizzazioni della società civile impegnate nella costruzione della pace con una prospettiva di genere in Libano. Il gruppo ha partecipato a seminari, training formativi, incontri istituzionali, oltre ad aver ascoltato diverse testimonianze e interagito alla pari sui temi del viaggio di studio con giovani libanesi e internazionali.

Il viaggio di studio è stato promosso e organizzato dal Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” e dalla Cattedra UNESCO “Diritti umani, Democrazia e Pace” dell’Università di Padova e dal Centro Studi Difesa Civile – CSDC (Roma), con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) nell’ambito dell’attuazione del IV Piano di Azione Nazionale (PAN) su “Donne, Pace e Sicurezza”. L’iniziativa si è svolta in collaborazione con i partner locali Permanent Peace Movement (Beirut) e Arab Master’s Programme in Democracy and Human Rights (ARMA) / Global Campus of Human Rights (Beirut).

Lunedì 19 settembre

Il gruppo è stato accolto da Shirine Jurdi (PPM e WILPF Libano), vincitrice nel 2019 del Premio internazionale per la pace e i diritti umani delle giovani donne di Democracy Today (organizzazione della società civile armena). L’incontro è avvenuto nella Piazza dei Martiri, principale scenario delle rivoluzioni del 2019 e tuttora luogo di ritrovo e di azioni di protesta, e nella zona del porto di Beirut, dove è avvenuta la terribile esplosione del 4 agosto 2020.

Martedì 20 settembre

La visita al Museo Nazionale di Beirut è stata effettuata con le torce elettriche, perché la fornitura di energia elettrica non è garantita anche durante l’orario lavorativo; solo alcune zone o edifici dispongono di elettricità continua tramite generatori di corrente elettrica. Il Museo nazionale è una testimonianza della millenaria storia del paese e del suo ruolo nelle culture del Mediterraneo e propone ai visitatori una collezione di oggetti archeologici delle diverse civiltà che hanno attraversato il Libano. Il Museo ha una collaborazione attiva con l’Ambasciata italiana a Beirut e con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

A seguire, l’incontro con il Forum Zfd (Forum Ziviler Friedensdienst), promotore e parte attiva del progetto di Servizio Civile di Pace stabilito nel 1998 dal governo tedesco. Jenny Munro, project manager del programma “Dealing with the Past”, ha parlato del lavoro di trasformazione del conflitto svolto dall’organizzazione in collaborazione con partner locali, portando come esempio lo sviluppo di un nuovo approccio all’insegnamento della storia in Libano.

Nel pomeriggio gli studenti hanno visitato la sede dell’Alto Commissario per i Rifugiati delle Nazioni Unite - UNHCR in Libano. Durante l’incontro è stata approfondita la situazione dei rifugiati in Libano e il ruolo di UNHCR in un paese che non ha ancora ratificato nessuno strumento internazionale sul tema. L’azione di questa organizzazione è particolarmente importante, dal momento che il Libano è il Paese al mondo con il maggior numero di rifugiati rispetto alla popolazione (accoglie circa 1.5 milioni di rifugiati siriani). L’incontro ha riguardato soprattutto le condizioni di vita dei rifugiati siriani in Libano, focalizzandosi sui temi della scuola e della violenza contro le donne.

Mercoledì 21 settembre

Il 21 settembre l’incontro con Fighters for Peace, associazione fondata nel 2013 da ex-combattenti della violenta guerra civile libanese (1975-1990), ha permesso alle studentesse e agli studenti di ascoltare alcune testimonianze dirette di ex-combattenti che hanno riportato le drammatiche esperienze personali del periodo della guerra e del loro impegno attuale in attività di educazione alla pace e nonviolenza nelle scuole, per prevenire il ritorno della violenza ed evitare future guerre.

Al termine dell’incontro, alcuni membri dell’associazione hanno accompagnato il gruppo in visita alla Green Line, linea di demarcazione simbolica che durante la guerra civile divideva Beirut in due fronti, quello est e quello ovest. È stato un momento di grande impatto emotivo, dove gli ex-combattenti hanno raccontato aneddoti della guerra civile e mostrato alcuni dei luoghi chiave, grazie anche all'ausilio dell’app sviluppata da Fighters for Peace (Green Line LB). La passeggiata si è conclusa con la visita di Beit Beirut, un progetto artistico ospitato presso la Yellow House, un edificio che racchiude le diverse identità di Beirut e del Libano: un’abitazione in stile neo-ottomano, ex avamposto e base per i cecchini e ora museo e hub culturale.

Nel pomeriggio, all’Università di Saint Joseph, le studentesse e gli studenti hanno partecipato ad un seminario di studio tenuto da due docenti dell’Arab Master in Democracy and Human Rights – ArMA- Global Campus (Wissam Laham e Youmna Makhlouf), che hanno approfondito il contesto libanese, in particolare per quanto riguarda l’attuale crisi del sistema economico e giuridico, segnando le recenti evoluzioni, in un quadro politico fortemente caratterizzato da fenomeni di corruzione, clientelismo e di inefficienza dell’azione statale (Stato fallito).

Giovedì 22 settembre

Il giorno successivo Fadi Abi Allam, del Permanent Peace Movement (PPM), partner locale del progetto, ha illustrato la missione di PPM e le sue priorità: la costruzione della pace a livello locale, nazionale e internazionale, la diffusione di una cultura di pace e prevenzione dei conflitti soprattutto attraverso attività di educazione alla pace. La parola è quindi passata a Shirine Jurdi, membro di Women’s International League for Peace and Freedom - WILPF, la quale ha delineato la storia della partecipazione politica delle donne in Libano dal periodo coloniale fino alle recenti elezioni politiche della primavera 2022, che hanno dato nuovo impeto alle rivendicazioni femminili, in seguito al mancato mantenimento delle promesse di emancipazione e coinvolgimento. La mattinata è proseguita con attività di training.

Nel pomeriggio le studentesse e gli studenti hanno incontrato giovani attivisti del programma Young Women Leaders for Peace (che include anche giovani dei secular clubs) che hanno raccontato del loro impegno per la comunità e il paese. Due ragazze, una rifugiata palestinese che lavora come bibliotecaria nel campo profughi e una studentessa delle scuole superiori libanese, hanno rappresentato due esempi concreti e raccontato due punti di vista diversi sull’attivismo delle giovani donne e ragazze in Libano. 

Venerdì 23 settembre

Gli studenti sono stati ricevuti da Raghida Ghamlouch di AABAD - Resource Center for Gender Equality. L’ONG ABAAD, vincitrice nel 2014 del Womanity Award per l’utilizzo di metodi innovativi per porre fine alla violenza di genere, si impegna per raggiungere l’uguaglianza di genere come condizione necessaria per una pace duratura e sostenibile. In particolare, l’incontro ha permesso di approfondire il lavoro che la ONG svolge in risposta alla violenza di genere, sia fornendo rifugio e supporto alle donne vittime di violenza che lavorando con gli uomini autori di violenza, per sostenere lo sviluppo di modelli e ruoli di mascolinità positiva.

Il pomeriggio gli studenti sono stati nuovamente ospiti dell’Arab Master in Democracy and Human Rights – ArMA per un incontro con Nadya Khalife e Menaal Munshey, consulenti sui diritti umani e sulle donne in Medio Oriente e Nord Africa presso la Commissione Economica e Sociale per l'Asia Occidentale delle Nazioni Unite (ESCWA), che hanno presentato il piano d’azione libanese sull’Agenda Donne, Pace e Sicurezza e illustrato il suo processo di adozione. A seguire un intervento di Myriam Sfeir, Direttrice dell’Arab Institute for Women dell’Università Americana del Libano, con proiezione di due documentari realizzati dall’Istituto sul ruolo delle donne libanesi durante la guerra civile libanese e la recente rivoluzione dell’ottobre 2019.

Sabato 24 e domenica 25 settembre

Il fine settimana è cominciato con la visita alla città di Tripoli nel nord del Libano, dove il gruppo, insieme ad alcuni studenti e studentesse dell’ArMA, ha incontrato Obaida Takriti, giovane attivista ed imprenditore sociale. Durante l’incontro si è discusso della situazione confessionale del Paese, delle proteste del 2019 e delle recenti elezioni politiche.

A pranzo, il gruppo è stato ospite di MARCH, un’organizzazione non profit creata nel 2011 con l’obiettivo di promuovere la coesione sociale e la parità di genere in Syria street, la strada che divide i quartieri di Beb El Tabbaneh and Jabal Mohsen, storicamente divisi da una faida religiosa. MARCH coinvolge i giovani in progetti di servizio alla comunità, laboratori artistici e corsi di formazione professionale. A seguire le studentesse e gli studenti hanno potuto visitare la cittadella di Tripoli e i “souks”, tipici mercati mediorientali medievali.

Nel pomeriggio gli studenti sono arrivati al Peace Centre di Relief and Reconciliation for Syria a Bkarzla, un villaggio vicino al confine settentrionale con la Siria, nella regione di Akkar, la più povera del Libano. Qui gli studenti sono stati accolti da Friedrich Bokern, fondatore dell’associazione e hanno avuto l’opportunità di conoscere il lavoro svolto dall’associazione con i rifugiati siriani, in particolare con attività di formazione rivolta ai più giovani e di visitare il villaggio maronita di Bkarzla, dove era in corso la festa della Santa Moura, Patrona del villaggio.

Dopo aver trascorso la notte al Peace Centre, il giorno seguente il gruppo, accompagnato da Friedrich, ha visitato altri paesi e villaggi, siti archeologici e località della valle, costeggiando il confine con la Siria.

Lunedì 26 settembre

Le studentesse e gli studenti si sono recati in visita alla missione ONU in Libano, United Nations Interim Force in Lebanon - UNIFIL, stabilita dalle Risoluzioni 425/1978 e 426/1978 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per richiedere il ritiro delle truppe israeliane dal Libano, il ripristino della pace e sicurezza internazionale e per assistere il governo libanese nel riaffermare il controllo sul Paese. È stato per loro così possibile conoscere la realtà della missione internazionale sul campo grazie all’incontro con diversi membri della missione. Tra questi Afaf Omer, Capo dell’Unità di Studi di Genere presso UNIFIL; Rana Rahal, Gender Affairs Officer presso UNIFIL; rappresentanti di diverse forze armate, tra cui Lucia Grasso, Gender Advisor e ufficiale delle forze armate italiane. Dopo aver ricevuto una serie di briefing sul lavoro svolto dalla Missione nell’ambito dell’empowerment femminile coinvolgendo la popolazione locale, gli studenti hanno proseguito la giornata con una visita alla Blue Line che demarca la linea di ritiro delle forze armate israeliane dal Libano.

Martedì 27 settembre

La mattina si è svolto un incontro presso la sede dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione dello Sviluppo - AICS Libano. Gli studenti sono stati ricevuti da Alessandra Piermattei, direttrice della sede di Beirut dell’AICS dal 2021, che ha illustrato il lavoro di AICS nell’ambito libanese e in quello siriano. Il successivo incontro si è svolto con alcuni rappresentanti della Delegazione dell’Unione Europea in Libano che hanno potuto illustrare le recenti sfide nel lavoro svolto nel Paese, con particolare riferimento alle attività relative all’implementazione delle politiche europee su donne, pace e sicurezza.

Nel pomeriggio il gruppo si è recato nel campo profughi palestinese di Shatila per conoscere il progetto Basket Beats Borders presso la sede dell’associazione sportiva Real Palestine Youth F.C. Lì gli studenti hanno potuto incotrare l’allenatore Majdi, anche lui rifugiato palestinese, ed alcune giocatrici palestinesi e libanesi. L’incontro ha permesso di capire come lo sport possa diventare uno strumento di risoluzione dei conflitti e di emancipazione, in particolare per le giovani donne che vivono in un contesto così difficile. Subito dopo, il programma è proseguito con una visita al centro di documentazione e ricerca UMAM Documentation & Research, che svolge un imponente lavoro di archiviazione di materiale legato alla storia libanesee e da una visita all’esposizione Memory of a Paper City illustrata dallo stesso autore e artista Alfred Tarazi.

Mercoledì 28 settembre

Gli studenti sono stati accolti da Rachel Dore-Weeks, Country Program Manager presso UN Women in Libano. L’incontro ha permesso loro di approfondire la conoscenza del contesto libanese attuale e di conoscere il lavoro di supporto che UN Women svolge per l’implementazione del piano d’azione nazionale sull’agenda donne, pace e sicurezza.

Giovedì 29 ottobre

Gli studenti hanno incontrato presso la sede della National Commission For Lebanese Women - NCLW la presidente Claudine Aoun Roukoz. La presdiente si è dimostrata molto disponibile a condividere l’esperienza dell’elaborazione ed attuazione del Piano Libanese ed interessata a conscere l’analogo processo a livello italiano.

È seguita una visita presso l’Ambasciata Italiana in Libano, dove l’Ambasciatrice Nicoletta Bombardiere e la Vice Capo Missione Roberta Di Lecce hanno illustrato le attività dell’ambasciata italiana in Libano, le sfide dovute all’attuale situazione di crisi ed il loro impegno attivo per sostenere e collaborare con le istituzioni locali per rispondere alle urgenti necessità della popolazione locale. Terminato questo incontro, gli studenti hanno visitato la riserva naturale di cedri Al-Shouf dove hanno potuto conoscere e apprezzare le caratteristiche del più tipico esemplare presente nella riserva, il cedro del Libano, un albero che ha resistito a tutte le difficoltà incontrate da questa regione, divenendo il simbolo stesso del paese.