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11/3/2008 (Archivio storico)

Human Rights Watch – Presentato Il Rapporto 2008 sulla situazione dei diritti umani nel Mondo

 

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Nel mese di febbraio, l’organizzazione Human Rights Watch ha presentato il suo rapporto annuale sulla condizione dei diritti umani nel mondo, monitorando oltre 75 Paesi ed identificando diverse situazioni di crisi che richiedono particolare attenzione da parte della Comunità internazionale.

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Nel corso del 2007, atrocità sono state commesse in Chad, Colombia, nella Repubblica Democratica del Congo, nella regione etiope di  Ogaden, in Iraq, Somalia, Sri Lanka, e Darfur (Sudan); violente repressioni hanno avuto luogo in Birmania/Myanmar, Cina, Cuba, Eritrea, Libia, Iran, Korea del Nord, Arabia Saudita e Vietnam; numerosi abusi dei diritti umani sono stati commessi nel contesto della “guerra al terrorismo”, soprattutto in Francia, Pakistan, Regno Unito e Stati Uniti.

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Particolare attenzione è rivolta al conflitto israelo-palestinese: Human Rights Watch denuncia come violazione del diritto internazionale sia la punizione collettiva imposta da Israele nei confronti della popolazione di Gaza attraverso il blocco dei rifornimenti di cibo, carburante e medicine, sia l’attacco indiscriminato mediante lancio di razzi da parte di gruppi armati palestinesi nei confronti dei civili israeliani.

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L’organizzazione, inoltre, dichiara di sostenere le pressioni internazionali che accompagnano l’avvicinarsi dei Giochi olimpici 2008, affinché il Governo cinese rispetti i diritti umani, ma denuncia come proprio l’organizzazione dei Giochi stia esacerbando i problemi di espulsioni forzate, violazioni dei diritti dei lavoratori migranti e dei dissidenti ad opera delle autorità cinesi.

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Il rapporto contiene,infine, un atto d’accusa nei confronti di Stati Uniti, Unione Europea e altre influenti democrazie che hanno accettato, per motivi di convenienza politica, elezioni spesso false e manipolate, permettendo ad autocrati di ottenere una legittimazione democratica, senza pretendere, al tempo stesso, il rispetto dei diritti civili e politici (tra cui il diritto alla libertà di espressione, riunione e associazione) che danno senso al concetto di democrazia, ma mettendo a repentaglio, in questo modo, il rispetto dei diritti umani nel mondo. Questo vale soprattutto per Paesi quali Kenya, Pakistan, Bahrain, Giordania, Nigeria, Russia e Thailandia. Secondo quanto dichiarato da Kenneth Roth, direttore esecutivo di Human Rights Watch, “It’s now too easy for autocrats to get away with mounting a sham democracy. That’s because too many Western governments insist on elections and leave it at that. They don’t press governments on the key human rights issues that make democracy function – a free press, peaceful assembly, and a functioning civil society that can really challenge power.”

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Per consultare il rapporto: https://hrw.org/wr2k8/

Aggiornato il

16/7/2009