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18/5/2009 (Archivio storico)

La diversità è un valore - 21 maggio giornata internazionale della Diversità Culturale -22 maggio giornata internazionale della Biodiversità

La diversità, in tutte le sue espressioni, da quella culturale a quella biologica, è considerata, a livello internazionale, una ricchezza da riconoscere e valorizzare.
I due tipi di diversità, associati nelle due giornate internazionali contigue, risultano in stretto rapporto in quanto le tematiche a cui ci si riferiscono sono difficilmente separabili, come sottolineato in un bell'articolo nel sito dell'UNESCO (vedi link seguenti): esistono varietà locali di tipo naturale e culturale, riferite a prodotti della terra e gruppi etnici, che fra loro interagiscono, modificando il paesaggio e la società, alla quale, di conseguenza, appartengono entrambi i tipi di diversità.

L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato, nel 2000, la giornata internazionale per la Diversità Biologica per il 22 maggio, con Risoluzione 55/201 e, nel 2002, la giornata internazionale della diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo prevista per il 21 maggio.
Due giornate internazionali, quindi, per ribadire un valore che deve divenire universalmente riconosciuto, ma che ancora spesso è visto con un’ottica distorta: guardata con sospetto la diversità culturale, come fonte di tensione sociale, e con indifferenza la biodiversità, alla quale non si riconosce l’importanza fondamentale per lo sviluppo delle risorse umane.

Per quanto riguarda la diversità culturale, ricordiamo che nel 2007 è entrata in vigore la Convenzione sulla Protezione e la Promozione delle diversità di Espressione Culturale, proclamata nel 2005, di grande importanza per capire il significato di quanto la giornata del 21 maggio ci invita a ricordare. Questa Convenzione UNESCO contiene anche la definizione di dialogo interculturale, fondamentale strategia per l’accettazione e il confronto verso un’ottica di condivisione: “Per "interculturalità" s’intendono l’esistenza e l’interazione paritaria di diverse culture e la possibilità di generare espressioni culturali condivise mediante il dialogo e il rispetto reciproco.”.
Ancora prima, con la Dichiarazione Universale  sulla diversità culturale, proclamata durante la 31° sessione della Conferenza Generale del 2001, all’art.3, la diversità culturale è considerata fattore di sviluppo: “La diversità culturale amplia le possibilità di scelta offerte a ciascuno; è una delle fonti di sviluppo, inteso non soltanto in termini di crescita economica, ma anche come possibilità di accesso ad un’esistenza intellettuale, affettiva, morale e spirituale soddisfacente”.

La diversità biologica, invece, viene celebrata per richiamare l’attenzione sull’importanza che questa tematica ha rispetto allo sviluppo umano. Quest’anno l’attenzione è centrata sul tema  delle specie aliene invasive (IAS) - una delle più gravi minacce per la biodiversità, e per le condizioni ecologiche e di benessere economico della società e del pianeta. In particolare si rileva che le IAS possono causare danni economici o ambientali o arrecare danno alla salute umana proprio per la loro incidenza negativa sulla biodiversità, inclusa la riduzione o l'eliminazione di specie native - attraverso la concorrenza, la predazione, o la trasmissione di agenti patogeni - e le alterazioni degli ecosistemi locali e delle loro funzioni. Tale danno è aggravato dai cambiamenti climatici, dall'inquinamento, dalla perdita di habitat e dalle alterazioni indotte dalla comunità umana.
Ricordiamo l’importanza della Convenzione Internazionale sulla diversità biologica del 1992 per affrontare con responsabilità il problema.