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5/12/2013
Emily O'Relly,  mediatore europeo

Mediatore europeo: conclusa l’indagine sul rispetto dei diritti fondamentali da parte di Frontex

Si è conclusa il 14 novembre scorso l’indagine avviata di propria iniziativa dal Mediatore europeo in merito al rispetto da parte di Frontex, Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne, degli standard europei in materia di diritti fondamentali.

L’indagine del Mediatore, avviata nel 2012, aveva come obiettivo quello di verificare il rispetto da parte di Frontex delle disposizioni del Regolamento 1168/2011, atto con il quale si richiedeva all'Agenzia europea di adottare specifiche procedure al fine di garantire la piena conformità delle proprie operazioni con le disposizioni della Carta dei diritti fondamentali dell'UE.

Nel corso dell’indagine, nell’ambito della quale è stata avviata anche una consultazione pubblica che ha coinvolto cittadini, ONG e altre organizzazioni, il Mediatore ha rilevato con soddisfazione che molte delle misure previste dal Regolamento erano state effettivamente attuate da Frontex. Tra queste, l’adozione di una strategia per il rispetto dei diritti fondamentali; la nomina di un funzionario per i diritti fondamentali (Fundamental Rights Officer); l’adozione di un codice di condotta.

Nonostante questi rilievi positivi, tuttavia, il Mediatore ha raccomandato a Frontex di istituire un meccanismo di ricorso in grado di trattare denunce individuali. Avendo, tuttavia, Frontex respinto tale raccomandazione definendo i singoli episodi responsabilità dei singoli Stati membri, il Mediatore ha presentato una relazione speciale al Parlamento europeo chiedendo supporto al fine di persuadere Frontex a rivedere il suo approccio alla questione.

“Sullo sfondo della tragedia di Lampedusa e di altre recenti catastrofi umanitarie alle frontiere dell’Ue – ha spiegato il Mediatore – è essenziale che Frontex tratti direttamente le denunce degli immigrati e delle altre persone colpite. Non accetto la visione di Frontex, secondo cui le violazioni dei diritti umani sono esclusivamente responsabilità degli Stati membri interessati”.