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18/12/2014
Un lavoratore migrante al lavoro in un cantiere edile
© UN Photo/L. Abassi

Nazioni Unite: Giornata internazionale dei migranti, 18 dicembre 2014

Il 18 dicembre 2014 si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale dei migranti, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2000 (Risoluzione 55/93), con riferimento all’adozione della Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie.

La Convenzione, adottata il 18 dicembre 1990 ed entrata in vigore il 1° luglio 2003 (Risoluzione 45/158), si configura come il primo strumento internazionale di codificazione dei diritti umani dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. Tra questi, si citano, ad esempio, il diritto alla vita, il diritto a non essere sottoposti a tortura o a trattamenti inumani e degradanti, il diritto a non essere tenuti in schiavitù, il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione. La Convenzione prevede inoltre alcune disposizioni volte a combattere lo sfruttamento dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie in tutte le fasi del processo migratorio, senza distinzione tra migranti regolari e irregolari. A distanza di 24 anni dalla data della sua adozione, la Convenzione è stata ratificata solo da 47 Stati, tra i quali non figurano né l’Italia nè la maggior parte dei Paesi industrializzati.

La Giornata ha come obiettivo quello di riconoscere il contributo che ogni giorno milioni di migranti nel mondo apportano alle economie dei Paesi di accoglienza e di origine e si configura come un momento per sensibilizzare e per diffondere le tematiche legate ai diritti umani del migranti e dei membri delle loro famiglie. Rappresenta inoltre un modo per sollecitare gli Stati a ratificare la Convenzione, adottando il paradigma dei diritti umani come quadro di riferimento per una corretta disciplina dei flussi migratori.

In occasione della Giornata internazionale dei migranti 2014, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon ha sottolineato l’importanza di promuovere a livello globale la costruzione di società aperte alle differenze che offrano opportunità e una vita dignitosa a tutti i migranti e che tengano conto delle difficoltà e delle situazioni precarie di questi lavoratori e delle loro famiglie.