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15/10/2008 (Archivio storico)

Nazioni Unite: L’Alto Commissario per i Diritti umani sollecita gli Stati a mantenere la promessa di combattere il razzismo e l’intolleranza


L’Alto Commissario dell’ONU per i Diritti Umani, Navi Pillay, ha affermato che “razzismo, xenofobia, discriminazione e intolleranza sono problemi che, in maniera vergognosa, si verificano quotidianamente in tutto il mondo”, e ha chiesto un maggiore sforzo congiunto da parte degli Stati  per adempiere alle promesse fatte di affrontare queste “pratiche odiose”. 
 
Riferendosi al documento approvato in occasione della Conferenza Mondiale contro il Razzismo del 2001 a Durban, Pillay ha evidenziato come lo stato di “attuazione della Dichiarazione di Durban e del Programma d’Azione sia purtroppo ancora molto indietro rispetto ai solenni impegni che gli Stati si assunsero sette anni fa”.
 
Navi Pillay ha quindi chiesto agli Stati “di percorrere la strada che ancora rimane così da rendere possibile questo cambiamento storico”, aggiungendo che l’impegno “si deve riflettere in ogni politica, istituzione e legislazione di cui beneficiano i cittadini e le comunità attraverso il concreto miglioramento delle loro vite”.
 
La Signora Pillay ha fatto le sue osservazioni nel corso di una riunione preparatoria in vista della Conferenza di revisione prevista per il prossimo aprile, che prenderà in esame i progressi realizzati a partire dalla Conferenza mondiale del 2001. “Sono sicura che tutti noi siamo consapevoli del rischio che, se si consente a discriminazione, disparità, e intolleranza di attecchire e crescere fuori da ogni controllo, si può arrivare fino alla conseguenza estrema del genocidio”, ha osservato Pillay, sottolineando il carattere onnicomprensivo della Dichiarazione e del Programma di azione di Durban, che “non si limita né alla definizione legale del termine razzismo né a ristrette misure per combattere questa piaga, ma include, al contrario, misure di ampia portata volte a potenziare l’educazione, combattere la povertà, garantire lo sviluppo, migliorare rimedi e risorse disponibili alle vittime del razzismo, e sostenere il rispetto per lo stato di diritto e i diritti umani”.
 
Navi Pillay ha esortato tutti gli stati a prendere parte al processo per “assicurare che le vittime di razzismo, disuguaglianza, ingiustizia e intolleranza non siano indotti a credere che la comunità internazionale è incapace di superare le diversità al suo interno per riuscire ad affrontare al meglio le loro difficoltà”.
 
Il processo di revisione, ha dichiarato Pillay, offre “una preziosa opportunità per valutare ed accelerare i progressi compiuti nell’attuazione del Programma di Azione, che contribuirebbe ad eliminare ogni forma di discriminazione, inclusi antisemitismo e islamofobia. Sfortunatamente, sul processo di revisione grava il comprensibile timore che episodi di odio e intolleranza si ripetano. Sarebbe tragico lasciare che questa paura comprometta i nostri sforzi di trovare un terreno comune, o che intralci la nostra capacità di promuovere ulteriori azioni concrete per eliminare questa particolare manifestazione di odio e intolleranza. Per questo motivo mi rivolgo a tutti i Governi incitandoli a partecipare pienamente nel processo di revisione, allo scopo di contribuire ad assicurare che la conferenza di riesame metta da parte tali timori e renda giustizia alle vittime di discriminazione, in ogni sua forma”.

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Per ulteriori informazioni sulla Conferenza di revisione di Durban e sulle riunioni del Comitato Preparatorio si veda il sito www.ohchr.orgy

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Aggiornato il

16/7/2009