A A+ A++
13/9/2011
Radhika Coomaraswamy (a destra), Rappresentante speciale per i bambini nei conflitti armati, visita i bambini al Centro di riabilitazione di Goma, nella RDC. Di fronte a lei, i bambini del centro che la accolgono cantando.
© UNPhoto/Myriam Asmani

Nazioni Unite: La Rappresentante Speciale sul tema dei bambini nei conflitti armati presenta il suo rapporto annuale al Consiglio diritti umani

La Rappresentante Speciale del Segretario Generale per i bambini nei conflitti armati, Radhika Coomaraswamy, ha presentato ieri, durante la prima giornata di dibattiti della 18esima sessione del Consiglio diritti umani, il suo rapporto annuale che copre il periodo da maggio 2010 a maggio 2011.

Nel rapporto, la Rappresentante Speciale sottolinea come i bambini continuino ad essere sproporzionalmente colpiti dai conflitti armati e i loro diritti siano sistematicamente violati. In particolare, il rapporto mette in evidenza la tendenza sempre più comune a usare scuole e ospedali come sedi per le forze armate e/o luoghi per il reclutamento, e considerarli di conseguenza come bersagli degli attacchi. Tali circostanze violano i diritti fondamentali dei bambini a ricevere un'educazione e delle cure mediche necessarie, rendendoli sempre più vulnerabili.

Il rapporto affronta anche il complesso tema della responsabilità dei bambini soldato durante i conflitti armati e l'accesso alla giustizia, analizzando il modo in cui il sistema esistente permette ai testimoni e alle vittime di minore età di testimoniare contro i responsabili dei crimini commessi. Infine, la Rappresentante Speciale riconosce ed esprime apprezzamento per l'aumento delle ratifiche al Protocollo facoltativo alla Convenzione sui diritti dell'infanzia riguardante il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati, ma mette in guardia sulle sfide che ancora rimangono, quali ad esempio, il limitato sviluppo, in alcuni paesi, dei piani d'azione per il rilascio di bambini e la perdurante impunità dei responsabili.
In conclusione, la Rappresentante Speciale indirizza alcune raccomandazioni agli Stati tra cui, inter alia:

  • ratificare il Protocollo facoltativo sul coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati e adottare una legislazione che proibisca esplicitamente e criminalizzi il reclutamento dei bambini nelle forze armate o in altri gruppi armati da impiegare nei conflitti armati;
  • esercitare la giurisdizione extraterritoriale al fine di rafforzare la protezione internazionale dei bambini contro il loro reclutamento;
  • stabilire meccanismi che possano identificare i bambini, anche tra i richiedenti asilo e i rifugiati, che sono stati o possono essere stati reclutati e impiegati nei conflitti armati;
  • proibire l'esportazione di armi verso paesi che impiegano i bambini nei conflitti armati;
  • garantire la partecipazione dei bambini nei processi di giustizia ogni volta che vengono commesse gravi violazioni ai diritti dei bambini durante i conflitti armati;
  • considerare i bambini che commettono crimini internazionali perché arruolati nelle forze armate o in altri gruppi armati sono, in primo luogo, come vittime;
  • rispondere e provvedere ai bisogni di riabilitazione e reintegrazione di ex bambini soldato

 

Radhika Coomaraswamy è stata nominata per la prima volta da Kofi Annan come Sotto Segretario Generale, Rappresentante Speciale per i bambini nei conflitti armati nell'aprile 2006. Un anno dopo, il suo mandato è stato rinnovato dal nuovo Segretario Generale, Ban Ki-Moon. Il suo mandato le affida il compito di essere voce morale e indipendente al fine di diffondere consapevolezza e dare priorità ai diritti e alla protezione di tutti i bambini e tutte le bambine colpite dai conflitti armati.