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6/11/2010
Classe del Burundi, 21 Maggio 2006
© UN Photo/Mario Rizzolio

Rapporto sullo sviluppo umano 2010: “Il vero benessere delle nazioni: le strade per lo sviluppo umano”

Negli ultimi decenni, le persone della maggior parte dei Paesi del mondo hanno beneficiato di miglioramenti significativi in relazione alle proprie condizioni di vita. E’ quanto afferma il Rapporto sullo sviluppo umano 2010, pubblicato dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP). Riconsiderando gli ultimi 40 anni di progresso umano in 135 Paesi (in cui vive il 92% della popolazione mondiale), il Rapporto mostra, infatti, che l’aspettativa media di vita è cresciuta da 59 a 70 anni, il tasso di frequenza della scuola primaria è salito dal 55 al 70%, ed il reddito procapite è raddoppiato, superando i 10.000 $.

Inoltre, il Rapporto, giunto alla sua ventesima edizione, introduce un nuovo indice di sviluppo umano (HDI), una misura composita del progresso negli ambiti dell’educazione, della salute e del reddito, rifinito da tre indici innovativi in tema di genere, ineguaglianza e povertà multidimensionale. Questi nuovi indicatori confermano che i progressi sono possibili anche in mancanza di ampie risorse. Tra i primi 20 Paesi che negli ultimi 40 anni hanno compiuto i progressi più significativi (top movers) troviamo, infatti, l’Etiopia (11° posizione), la Cambogia (15°) ed il Benin (18°), tutti Paesi che hanno ottenuto successi importanti nel campo dell’educazione e della salute pubblica oltre che in quello del reddito.

Tuttavia, il quadro dei risultati varia in maniera consistente, con notevoli differenze rispetto al modo in cui i singoli Paesi riescono a mobilitare le risorse pubbliche per perseguire gli obiettivi di sviluppo umano. Fin dagli anni ’70, infatti, la regione che ha fatto registrare i progressi più significativi è stata l’Asia orientale, guidata da Cina e Indonesia. Anche i Paesi arabi hanno conseguito risultati importanti, tanto che 8 di essi figurano tra i primi 20 top movers. Molti Paesi dell’Africa sub-sahariana e dell’ex Unione sovietica, invece, sono in notevole difficoltà, a causa dell’impatto dell’AIDS, dei conflitti, della crisi economica e di altri fattori.

Nel presentare il Rapporto, la Direttrice dello UNDP Helen Clark ha affermato che esso “dimostra come le persone godano oggi di miglior salute, benessere, e siano più educate che in passato. Sebbene non tutti i trend siano positivi, i Paesi possono fare molto per migliorare le condizioni di vita delle persone, anche in condizioni avverse. Questo richiede una leadership locale coraggiosa così come l’impegno costante della comunità internazionale”.

Il Rapporto è consultabile ai seguenti indirizzi web.