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30/10/2010
Mappa dell'indice di percezione della corruzione 2010
© Transparency International

Transparency International: pubblicato l'Indice di percezione della corruzione (CPI) 2010

Il 26 ottobre 2010 è stata presentata a Berlino la quindicesima edizione dell'Indice di percezione della corruzione (CPI), che quest'anno ha considerato i livelli percepiti di corruzione nel settore pubblico in 178 paesi.

Il rapporto si basa su valutazioni di esperti e sondaggi di opinione e viene preparato annualmente da Transparency International, un'eminente organizzazione di società civile che lotta dal 1993 contro la corruzione in tutto il mondo.

Secondo la definizione proposta dall'organizzazione, la corruzione è intesa come l'abuso del potere affidato per un guadagno privato e colpisce ogni persona la cui vita, il cui sostentamento e la cui felicità dipendono dall'integrità delle persone in posizioni di autorità. Coerentemente con tale definizione, il CPI aiuta a mettere in evidenza la propensione della corruzione interna e la sua influenza dannosa sulla vita degli individui.

L'indice 2010 mostra che quasi tre quarti dei paesi considerati hanno ottenuto un punteggio inferiore a cinque in una scala che va da zero (percepito come altamente corrotto) a dieci (bassi livelli di corruzione percepiti), indicando, quindi, un serio problema di corruzione a livello mondiale.

Per l'anno 2010, Danimarca, Nuova Zelanda e Singapore sono al primo posto dell'indice con un punteggio di 9,3. I governi instabili, spesso con un'eredità o in situazione di conflitto, continuano invece a dominare le posizioni più basse dell'indice. L'Afghanistan e Myanmar si trovano al penultimo posto con un punteggio di 1.4, mentre la Somalia all'ultimo con un punteggio di 1.1. L'Italia si trova al sessantasettesimo posto, con un punteggio di 3.9.

L'organizzazione inoltre sottolinea un miglioramento nei punteggi dal 2009 al 2010 per Bhutan, Cile, Ecuador, Macedonia, Gambia, Haiti, Giamaica, Kuwait e Qatar ed un declino per Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Italia, Madagascar, Nigeria e Stati Uniti.

In materia di lotta alla corruzione si segnala la Convenzione contro la corruzione delle Nazioni Unite, adottata dall'Assemblea Generale nel 2003 ed entrata in vigore il 14 dicembre 2005. La Convenzione, ratificata fino ad oggi da 148 membri, compresa l'Italia, è il primo strumento giuridico internazionale sul tema della lotta alla corruzione.