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28/9/2006 (Archivio storico)

Unione Europea: istituzione dell'Agenzia dei diritti fondamentali entro il 2007


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Lo scorso 13 settembre 2006, la Commissione sulle libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento Europeo ha adottato con 31 voti a favore, 6 contro e nessuna astensione, un Rapporto consultivo, redatto dall’europarlamentare ungherese Kinga Gál (afferente al Partito Popolare Europeo), relativo all’opportunità di istituire entro il 2007 l’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. A seguito di tale evento, avranno inizio tra breve dei colloqui inter-istituzionali tra Commissione Europea, Consiglio e Parlamento Europeo al fine di definire chiaramente il mandato del nuovo organo; la Presidenza finlandese - che ha incluso tra le sue priorità l’attivazione dell’Agenzia entro il 1° gennaio 2007 - fornirà delle informazioni sullo stato di tali consultazioni ai primi di ottobre. Verosimilmente, quindi, la questione sarà oggetto di discussione durante la mini-sessione plenaria del Parlamento Europeo prevista per l’11 e 12 ottobre 2006.

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In base alla proposte contenute nel documento, l’Agenzia costituirà il principale attore responsabile della definizione di politiche ed azioni per la promozione e protezione dei diritti umani negli Stati membri. In base al Rapporto, tuttavia, la competenza dell’organo potrebbe essere estesa anche ai Paesi candidati e ai Paesi con cui sono stati conclusi Accordi di associazione e stabilizzazione. L’Agenzia sarà di supporto ad azioni e politiche in re diritti umani promosse da tutte le istituzioni dell’Unione e coordinerà il proprio lavoro con la machinery regionale di protezione dei diritti umani ed in particolare con il sistema diritti umani del Consiglio d’Europa. Sempre in base alle raccomandazioni formulate nel Rapporto, l’Agenzia dovrebbe anche essere competente della definizione della dimensione diritti umani del Terzo pilastro (ossia, l’area Giustizia, Affari Interni); secondo i membri della Commissione sulle libertà civili, la giustizia e gli affari interni, infine, il Parlamento Europeo dovrebbe concorrere pienamente alla definizione delle politiche previste per il primo quinquennio di attività dell’Agenzia ed essere consultato nel processo di nomina del suo direttore.


Aggiornato il

16/7/2009