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Il dialogo civile UE-ONG nel campo dei diritti umani

Più recente è la creazione nell’UE di networks che si occupano di diritti umani e democratizzazione. La loro nascita è successiva all’entrata in vigore del Trattato di Maastricht che istituisce la Politica estera e di sicurezza comune e sancisce tra gli obiettivi di questa il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, nonché lo sviluppo e il consolidamento della democrazia e dello stato di diritto, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali.

Una piattaforma molto attiva a livello europeo con l’obiettivo di influenzare le politiche e i programmi dell’UE per la promozione dei diritti umani e della democrazia è il Network europeo per i diritti umani e la democrazia, formato da 38 ONG e federazioni di ONG.

Sempre in quest’area si segnala il Network Euro-Mediterraneo per i diritti umani, creato in risposta alla Dichiarazione di Barcellona e alla istituzione del partenariato Euro-Mediterraneo. E’ costituito da oltre 80 organizzazioni per i diritti umani attive in 30 paesi della regione Euro-Mediterranea. Si occupa principalmente di diritti delle donne, giustizia, libertà di associazione, conflitto israeliano-palestinese. Il Network è parte attiva all’interno del Forum Civile Euromed (FCE), che costituisce la principale iniziativa di dialogo e di coordinamento della società civile euromediterranea.

Un’altra rete è quella delle università europee che fanno parte dello European Inter-University Centre for Human Rights and Democratisation (EIUC), che organizza, tra l’altro, il Master Europeo in Diritti Umani e Democratizzazione. Il progetto, promosso dal Centro Diritti Umani dell’Università di Padova nel 1998, 50° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, coinvolge oggi 42 università europee ed è il progetto maggiore della Commissione europea nel campo della formazione ai diritti umani e alla democratizzazione.

Esempi significativi di dialogo ONG-UE sono quelli che riguardano la giustizia penale internazionale e il Forum dei diritti umani dell’UE. Attraverso l’Iniziativa europea per la democrazia e i diritti umani» (EIDHR), la Commissione europea ha finanziato in modo rilevante le attività delle ONG nel settore della giustizia penale internazionale in particolare per sostenere le campagne di informazione e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla istituenda Corte penale internazionale (ICC), intraprendere azioni miranti alla ratifica dello Statuto di Roma in tutte le regioni del mondo e sostenere il lavoro di esperti giuridici per la messa in opera di legislazioni nazionali di cooperazione con lo Statuto di Roma. Il dialogo e la cooperazione con le ONG sono espressamente previsti nella maggior parte degli atti del Consiglio relativi alla ICC e si realizzano soprattutto con la partecipazione attiva delle ONG alle riunioni della sub-area Corte penale internazionale del Gruppo del Consiglio competente per gli affari giuridici (COJUR) fin dal loro primo svolgimento il 4 giugno 2002. Il Parlamento europeo, dal canto suo, ha mantenuto un dialogo costante con le ONG. Il forum principale per le discussioni con gli attivisti per i diritti umani, le ONG e altri attori internazionali è rappresentato dalla Sottocommissione per i diritti umani della Commissione per gli affari esteri.

A partire dal 1999, la Presidenza di turno dell’UE, in collaborazione con la Commissione europea, organizza annualmente il Forum dei diritti umani dell’Unione Europea. L’idea di questi incontri è stata lanciata con la Dichiarazione dell’UE del 10 dicembre 1998 in occasione del 50° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, fatta propria dal Consiglio europeo di Vienna. Nella Dichiarazione si sottolinea l’importanza di «riflettere sull’utilità di convocare un forum periodico con la partecipazione delle istituzioni UE e dei rappresentanti delle istituzioni accademiche e delle ONG». Questi incontri sono concepiti come uno strumento deputato a sviluppare il dialogo tra le istituzioni europee, le OSC e gli stati membri, quest’ultimi rappresentati dai Direttori dei Dipartimenti o degli Uffici «Diritti Umani» dei Ministeri degli affari esteri, che formano il Gruppo di lavoro sui diritti umani (COHOM) del Consiglio che affianca la Commissione nel settore della politica estera e di sicurezza comune.

Nel campo dei diritti umani, un capitolo politicamente rilevante del dialogo civile si svolge nel quadro delle cosiddette Linee guida dell’UE elaborate dal Consiglio rispettivamente su pena di morte, dialoghi in materia di diritti umani con paesi terzi, tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti, bambini e conflitti armati, promozione e tutela dei diritti del bambino, difensori dei diritti umani. Le Linee guida fungono da solido quadro regionale per i lavori dell'UE volti alla promozione e alla tutela dei diritti umani nella sua politica esterna globale in materia di diritti umani e costituiscono uno strumento pratico della politica dell'UE in materia di diritti umani.
Nell'attuare le Linee guida, il COHOM e la Commissione europea scambiano opinioni a livello informale con le ONG e le organizzazioni internazionali, sostengono le attività delle organizzazioni di società civile, promuovono lo sviluppo dei partenariati e il rafforzamento del coordinamento con gli attori internazionali, compresi quelli della società civile.

Aggiornato il

19/4/2010