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11/2/2015
Tavola centrale con i relatori, Claudio Donadel, Paola Degani, Marco Mascia, Alessandra Brunetti

Conferenza finale del Progetto europeo: la tratta di esseri umani a scopo di accattonaggio “STOP FOR-BEG”

Il 4 febbraio 2015 il Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell'Università di Padova ha organizzato nell'Aula Magna Galileo Galilei del Palazzo del Bo, la Conferenza finale del progetto europeo STOP FOR-BEG AgainST emerging fOrms of trafficking in Italy: exPloited immigrants in the international phenomenon of FORced BEGgging.

Agli indirizzi di saluto portati dall'Assessore Alessandra Brunetti del Comune di Padova, dal Prof. Silverio Bolognani Pro-rettore alla ricerca dell'Università di Padova e dal Prof. Marco Mascia Direttore Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell'Università di Padova che hanno aperto i lavori della conferenza, nella prima parte della mattinata sono seguiti gli interventi di Nicoletta Iannarelli, Regione del Veneto dedicato alla presentazione del progetto; della Prof.ssa Paola Degani, Centro Diritti Umani dell'Università di Padova, sul fenomeno della gravi forme di sfruttamento nell'accattonaggio; di Claudio Donadel, Comune di Venezia, sull'attività di ricerca condotta nell'ambito del progetto e di Luigina Leonarduzzi, Regione Friuli Venezia Giulia, sul percorso di formazione congiunta tra forze dell'ordine e operatori sociali.

Nella seconda sessione della giornata sono interventue la dott.ssa Giovanna Martelli, Dipartimento per le Pari Opportunità, Presidenza del Consiglio dei Ministri, con alcune riflessioni sugli scenari di policy sulla tratta nel quadro dei processi migratori; la dott.ssa Maria Carla Bocchino, Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, sull'esperienza di polizia giudiziaria nelle investigazioni sulla tratta di minori finalizzata allo sfruttamento nell'accattonaggio e la dott.ssa Diana De Martino, Sostituto Procuratore, Direzione nazionale antimafia, con un'esperienza giudiziaria sull’accattonaggio in relazione alle gravi forme di sfruttamento. 

La seconda parte della conferenza, costituita da un momento di confronto più operativo (Technical Meeting) tra i partner del progetto, ha visto gli interventi di Maura Laureti, Sistema protezione richiedenti asilo e rifugiati, sul ruolo dello Sprar nella lotta alla tratta di esseri umani; Monica Lanzillotto, Rappresentante nazionale Anci, sulle esperienze dei Comuni in tema di interventi territoriali tra politiche di inclusione e tutela della legalità e Riccardo Mattei, Inter-governmental Cooperation, Anti-Gypsyism and Roma Equality Unit CoE, sul ruolo del Consiglio d’Europa in tema di tratta e comunità Rom. Hanno chiuso la conferenza i contributi di alcune realtà del privato sociale europee tra cui l'Associazione ALC di Nizza rappresentata da Olivier Peyroux, l'Associazione ADPARE di Bucarest rappresentata da Alexandra Mitroi, l'Associazione Hungarian Baptist Aid di Budapest rappresentata da Agnes De Coll e l'Associazione Animus di Sofia, rappresentata da Dima Bogdanova. 

Erano presenti alla conferenza il Questore di Venezia, Angelo Sanna, il Questore di Padova, Ignazio Coccia e il Prefetto di Udine, Provvidenza Delfina Raimondo.

Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dalla Regione del Veneto - Sezione Flussi Migratori, aveva tra i suoi obiettivi quello di promuovere e migliorare la cooperazione e il lavoro di rete multi agenzia tra Forze di Polizia, Enti Pubblici e Ong finalizzato alla prevenzione e al contrasto della tratta di esseri umani a scopo di accattonaggio e alla protezione delle vittime.

Considerato che il Nord-Est italiano, porta di ingresso dei flussi migratori terrestri, nonché luogo di transito e destinazione degli stessi, si configura come uno dei territori di maggior evidenziazione del fenomeno dell'accattonaggio a scopo di sfruttamento in forma organizzata e che, per la loro invisibilità, è estremamente difficile per gli operatori sociali e di polizia identificare le soggettività coinvolte, la Regione del Veneto, in collaborazione con la rete in aiuto alle vittime di tratta e grave sfruttamento presenti nel Trivento, ha deciso di sviluppare una specifica progettualità finalizzata alla conoscenza del fenomeno, alla tutela delle vittime e al contrasto delle forme di sfruttamento in ambito di accattonaggio.

Inoltre, tenuto conto che il territorio del Triveneto è un ambito privilegiato per l’osservazione del fenomeno e relativi interventi, attraverso il progetto STOP FOR-BEG si è inteso promuovere la sperimentazione di misure volte a prevenire e contrastare la tratta a scopo di accattonaggio, definire buone pratiche in ambito di emersione, identificazione e protezione delle persone vittime di sfruttamento nell’accattonaggio, nonché favorire lo sviluppo di un network europeo anti-tratta che coinvolga paesi di origine, transito e destinazione delle persone vittime di tratta a scopo di accattonaggio.

Le 3 linee di attività che hanno articolato il progetto sono state le seguenti:

a) una ricerca – azione sul fenomeno dell’accattonaggio volta alla conoscenza del fenomeno e al contatto della popolazione dedita alla mendicità finalizzato all’identificazione delle persone potenzialmente vittime di tratta a scopo di accattonaggio presenti sul territorio del Triveneto;

b) un percorso di formazione congiunta di operatori sociali e di polizia per la definizione di indicatori di tratta a scopo di accattonaggio, la codificazione di buone prassi in materia di segnalazione e invio, identificazione, assistenza e protezione delle vittime;

c) organizzazione di una conferenza finale volta a diffondere i risultati della-intervento sul fenomeno dell'accattonaggio, promuovere procedure e buone prassi, valorizzare modelli di buone prassi, promuovere la cooperazione tra gli operatori sociali e di polizia dei paesi di origine e destinazione delle persone vittime di tratta a scopo di sfruttamento.

Alla Conferenza finale hanno partecipato tutte le organizzazioni partner del progetto quali Regione del Veneto, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Padova, Comune di Venezia, Comune di Verona, Comune di Rovigo, Centro di Ateneo per i Diritti Umani dell’Università di Padova,  Provincia Autonoma di Bolzano, Associazione Volontarius, Cooperativa Equality, Caritas di Udine, Associazione Etnoblog, Nuovi Vicini onlus, Comunità dei Giovani, nonché i partner associati tra cui Questura di Treviso, Questura di Vicenza, Questura di Gorizia, Questura di Rovigo, Comune di Pordenone, Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Pari Opportunità, Questura di Belluno, Questura di Venezia).

Hanno altresì partecipato rappresentanti della Polizia di Stato – Servizio Centrale Operativo, Arma dei Carabinieri, Direzione Nazionale Antimafia e realtà del privato sociale impegnate sul tema della tratta provenienti da Francia, Romania, Bulgaria e Ungheria.