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6/7/2020
Scultura intitolata Nonviolenza di Karl Fredrik Reutersward, situata all'esterno del palazzo delle Nazioni Unite a New York (USA).
© UN Photo/Michos Tzovaras

Consiglio di Sicurezza: approvata la Risoluzione 2532 sul cessate il fuoco globale per l’emergenza COVID-19

A fronte dell’emergenza sanitaria di Covid-19 il Segretario generale António Guterres ha invocato un cessate il fuoco globale, per favorire l’invio di aiuti umanitari, dando così a tutte le persone coinvolte in zone di conflitto la possibilità di affrontare il contagio da coronavirus e sopravvivere alle sue conseguenze.

Numerosi sono stati gli appelli ad un’azione multilaterale per la pace, alfine di rinforzare l’azione diplomatica. Più di 60 Stati membri si sono mobilitati a sostegno del cessate il fuoco globale. In 11 Stati le parti in conflitto si sono accordate per una cessazione delle ostilità durante la pandemia; la tregua è ancora in corso in Camerun, Sudan, Angola e Tailandia. Tuttavia, un'azione multilaterale in stallo e inefficace in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha fatto sì che la richiesta di un cessate il fuoco globale non abbia ricevuto il sostegno necessario affinché i cessati il fuoco fossero tradotti in pace duratura.

La Women’s International League for Peace WILPF, storica organizzazione pacifista di donne, ha pubblicato sul proprio sito un policy paper dal titolo "Mettere al centro le donne, la pace e la sicurezza nei cessate il fuoco".

Tra le prime a sfruttare lo slancio di questo appello sono state infatti proprio le organizzazioni della società civile guidate da donne, tra cui membri e partner di WILPF, che portano avanti gli sforzi per promuovere la pace nelle loro comunità.

Il documento pubblicato da WILPF sottolinea come l'azione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul COVID-19, nonché gli sforzi per promuovere un cessate il fuoco globale, debbano tener conto del differente impatto dei conflitti sulle donne, dell'importanza e il libero arbitrio delle donne nel promuovere la pace e la centralità dell’inclusione e della sicurezza umana. Il policy paper mette in evidenza casi di studio provenienti da Camerun, Colombia, Repubblica Democratica del Congo, Siria e Yemen nell'attuale contesto COVID-19, attingendo alle raccomandazioni dei membri e dei partner WILPF sul campo.

In data 1 luglio 2020 il Consiglio di Sicurezza, facendo eco all’appello del Segretario generale, ha finalmente adottato all’unanimità la risoluzione 2532 (2020) che richiede "una cessazione generale e immediata delle ostilità in tutte le situazioni, nel suo programma" e riconosce il "ruolo critico" delle donne nella risposta COVID-19, oltre a chiedere la loro "partecipazione piena, equa e significativa".

Il Segretario generale delle Nazioni Unite ha accolto con favore l’adozione della risoluzione tanto attesa, chiedendo ai paesi di "raddoppiare i loro sforzi per la pace".