A A+ A++
6/8/2010
Quattro bombe a grappolo inesplose in attesa della rimozione da parte delle forze di peacekeeping delle Nazioni Unite in Libano
© UN Photo/Mark Garten

Entrata in vigore la Convenzione sulle munizioni a grappolo

L'1 agosto 2010 è finalmente entrata in vigore la Convenzione sulla munizioni a grappolo (Convention on Cluster Munitions), aperta alla firme nel dicembre del 2008 e fino ad oggi firmata da 108 stati e ratificata da 38.

La Convenzione proibisce l'uso, la produzione e il trasferimento di munizioni a grappolo, fornisce termini precisi per liberare le aree colpite e distruggere le riserve di munizioni, e richiede assistenza per le vittime di tali armamenti.

I trentotto stati che hanno ratificato la Convenzione sulle munizioni a grappolo includono i leader del “Processo di Oslo” che ha dato luogo alla Convenzione (Norvegia, Austria, Santa Sede, Irlanda, Messico, e Nuova Zelanda), paesi dove le munizioni a grappolo sono state utilizzate (Albania, Croazia, Laos, Sierra Leone e Zambia), possessori di scorte di munizioni (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Moldova, Montenegro e Slovenia), e la Spagna, il primo paese firmatario ad aver completato la distruzione delle proprie scorte.
Altri stati che hanno ratificato la Convenzione sono: Burkina Faso, Burundi, Ecuador, Isole Comore, Isole Fiji, Lesotho, Lussemburgo, Macedonia, Malawi, Mali, Malta, Nicaragua, Niger, Regno Unito, Samoa, San Marino, Seychelles, e Uruguay.

Il più recente utilizzo confermato di munizioni a grappolo in un conflitto armato è stato effettuato da Russia e Georgia nell'Ossezia del Sud nell'agosto del 2008, ricevendo una forte condanna da parte della comunità internazionale.

In settimane recenti Moldova e Norvegia hanno completato la distruzione delle proprie scorte di munizioni, raggiungendo quindi la Spagna. Inoltre, circa una dozzina di altri stati ha cominciato la distruzione dei propri arsenali, compreso il Regno Unito uno dei maggiori produttori e utilizzatori mondiali di munizioni a grappolo.