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7/6/2012
Sessione plenaria dei delegati durante i lavori della Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo, Rio de Janeiro, 1992.
© UN Photo/Michos Tzovaras

“Istituire un Alto Commissario per le generazioni future”. Proposta della società civile per il Summit Rio+20.

Dal 20 al 22 giugno si svolgerà a Rio de Janeiro le Conferenza delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile. Sono attesi circa 50.000 partecipanti, inclusi 130 capi di Stato e di Governo.

La Conferenza è nota come “Rio+20”, poiché si svolgerà  in occasione del 20° anniversario della Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo, svoltasi a Rio nel 1992. In quella occasione sono stati adottati tre trattati principali in materia ambientale, rispettivamente su cambiamenti climatici, biodiversità e desertificazione.

Il Summit Rio+20 non produrrà nuovi trattati, bensì un “documento conclusivo” che fungerà da roadmap, condivisa a livello globale, per raggiungere obiettivi di sviluppo sostenibile la cui implementazione potrà essere monitorata nel corso del tempo. Al momento, è stata predisposta una prima bozza di tale documento, intitolato “Il futuro che vogliamo”, su cui sono in corso intensi negoziati tra Stati, Organismi ed Agenzie internazionali e organizzazioni di società civile.

La società civile, in particolare, agendo in rete, è riuscita ad introdurre nella bozza iniziale la proposta di istituire un Ombudsman o Alto Commissario per le future generazioni  (para. 57). Secondo il World Future Council, la fondazione con sede ad Amburgo e Londra che sta coordinando la campagna internazionale per l’istituzione di tale organo, l’Alto Commissario per le future generazioni dovrebbe agire per bilanciare gli obiettivi di breve termine dei governi, calibrati sui cicli elettorali, per promuovere i bisogni e gli interessi delle future generazioni. L’Alto Commissario, in particolare, dovrebbe lavorare in stretta collaborazione con gli Stati, le istituzioni internazionali ed ogni altro attore interessato, elaborando proposte sul modo in cui implementare gli accordi internazionali esistenti nel rispetto dei bisogni delle generazioni future, nonché favorendo la partecipazione pubblica nel dibattito relativo all’identificazione dei problemi che interessano le generazioni future e alle possibili soluzioni da adottare.

Nei negoziati in corso, l’Unione Europea sta sostenendo tale proposta, mentre altri Paesi quali Canada, Australia, Norvegia e Svizzera stanno mostrando vivo interesse per l’iniziativa. Obiettivo della campagna, dunque, è di includere la proposta di istituire l’Alto Commissario per le future generazioni nel documento finale di Rio+20.