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Dal 28 novembre al 9 dicembre 2011 si è svolta la conferenza internazionale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. I rappresentanti dei governi, delle organizzazioni internazionali e della società civile si sono riuniti a Durban per cercare di fare avanzare, in maniera più equilibrata, l'implementazione della Convenzione e del Protocollo di Kyoto così come del Piano d'azione di Bali adottato nel 2007 e degli accordi di Cancun dello scorso dicembre.
Visti gli effetti e il ritmo con cui i cambiamenti climatici influenzano il pianeta, le aspettative verso questo consesso internazionale erano molto alte. Alcuni risultati sono stati raggiunti, ma molte sono le voci critiche verso l'inadeguatezza delle decisioni prese rispetto all'urgente necessità di assicurare che il riscaldamento globale rimanga entro i 2 gradi centigradi.
Tra i risultati raggiunti vale la pena di sottolineare che:
Riconoscendo l'urgenza e l'importanza del taglio delle emissioni in maniera sufficiente a contenere l'aumento della temperatura sotto i 2°C, i governi hanno deciso che il processo delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico dovrà avere ambizioni più alte.
Le maggiori critiche sollevate dalle organizzazioni ambientaliste e dalla società civile denunciano la debolezza dell'accordo raggiunto sul Fondo verde per il clima in ragione del fatto che si é solo riusciti a definire la struttura e le modalità di gestione del fondo destinato a finanziare le azioni di riduzione delle emissioni e di adattamento ai mutamenti climatici nei paesi poveri. Nessuna certezza invece é stata garantita ai finanziamenti promessi a Copenaghen e confermati a Cancun attraverso una roadmap che aumenti annualmente i 10 miliardi di dollari già stanziati per il 2012 sino a garantire i 100 miliardi di dollari promessi per il 2020.
Inoltre, è stata sottolineata l'assenza di un accordo su come colmare il cosiddetto "gigatonne gap" ossia il divario - stimato dall'UNEP tra 6 e 11 gigatonne di CO2 - tra gli attuali impegni di riduzione delle emissioni e quelli necessari per contenere il surriscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi centigradi.
15/12/2011