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16/3/2012
Il leader delle Forze patriottiche di Liberazione del Congo Thomas Lubanga Dylo in attesa della sentenza della Corte Penale Internazionale, 2012
© International Criminal Court - ICC-CPI/Evert-Jan Daniel

Prima sentenza della Corte Penale Internazionale dell’Aia: Thomas Lubanga condannato per crimini di guerra

La Camera di Primo Grado della Corte Penale Internazionale ha riconosciuto all'unanimità Thomas Lubanga Dylo colpevole di crimini di guerra per aver reclutato e arruolato bambini di età inferiore ai 15 anni e per averli obbligati a partecipare attivamente alle ostilità che hanno avuto luogo nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) dal 1 settembre 2002 al 13 agosto 2003. Si tratta del primo verdetto emesso della Corte Penale Internazionale dalla data della sua istituzione, nel 2002.

I crimini di guerra commessi da Thomas Lubanga sono stati perpetrati nel contesto del conflitto armato avvenuto in Ituri, regione situata nel nordest del Paese, che ha visto il coinvolgimento delle Forze patriottiche di Liberazione del Congo (Force patriotique pour la libération du Congo - FPLC), guidate da Thomas Lubanga Dyilo, contro l'Armata Popolare Congolese (Armée Populaire Congolaise) e altre milizie, tra cui il Fronte di Resistenza Patriottica dell'Ituri (Force de résistance patriotique en Ituri).

Thomas Lubanga, leader e fondatore dell'Unione dei Patrioti Congolesi (Union des patriotes congolais-UPC) e della sua frangia armata, la FPLC, è stato riconosciuto dai giudici della Corte responsabile, oltre ogni ragionevole dubbio, di aver contribuito in maniera essenziale all'istituzione di un esercito per controllare militarmente e politicamente l'Ituri, con l'impiego di bambini di età inferiore ai 15 anni.

Thomas Lubanga Dylo è stato trasferito all'Aia il 17 marzo 2006, in virtù di un mandato di cattura emesso dalla Camera Preliminare I della Corte Penale Internazionale e il suo processo, il primo celebrato presso la Corte, è iniziato il 26 gennaio 2009.

Nel corso dei 204 giorni di udienza, la Camera di Primo Grado ha ascoltato 63 testimoni e 129 vittime, a cui è stata concessa la possibilità di partecipare al processo.