Assemblea Generale

Il discorso di Giorgia Meloni all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite

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Il 25 settembre 2025 Giorgia Meloni ha parlato davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Tra i punti toccati nel suo intervento, i più rilevanti sono quello in cui sottolinea la situazione attuale dei conflitti globali, con un riferimento specifico al conflitto Russo-Ucraino e a quello tra Israele e Hamas, e quello in cui rimarca la necessità di una riforma dell’ONU per migliorare l’efficienza dell’Organizzazione. 

All’inizio del suo discorso, la Meloni  ha posto l’accento sulla situazione attuale di instabilità globale citando l’Indice Globale della Pace 2024, il quale riporta 56 conflitti armati in corso in tutto il mondo, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale. Tra i principali conflitti in corso, Giorgia Meloni ha evidenziato in particolare la guerra di aggressione iniziata dalla Russia contro l’Ucraina e il conflitto tra Israele ed Hamas. In particolare, riguardo al secondo, ha condannato la risposta sproporzionata di Israele dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, una risposta che, secondo lei, ha violato le norme umanitarie e causato un massacro di civili. In tal senso, Giorgia Meloni ha affermato che questa risposta sproporzionata ha portato l'Italia a votare a favore di alcune delle sanzioni proposte dalla Commissione Europea contro Israele. Inoltre, ha sottolineato che la posizione storica dell'Italia sulla questione palestinese è sempre stata quella della soluzione a due Stati e che il paese è pronto a riconoscere la Palestina, ma solo a due condizioni: il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani e la rinuncia di Hamas a qualsiasi ruolo nel governo della Palestina. A questo proposito, l'Italia è pronta a lavorare su un piano per il rilascio degli ostaggi, un cessate il fuoco permanente, l'esclusione di Hamas da qualsiasi dinamica di governo in Palestina, il graduale ritiro di Israele da Gaza e la realizzazione della soluzione a due Stati.

Tornando all’inizio del suo discorso, Meloni ha osservato che tutti questi conflitti in corso sono un segno della poca efficienza dell’ONU, il cui scopo quando è nata 80 anni fa era proprio quello di prevenire le guerre. Invece, in questo momento, la pace, il dialogo e la diplomazia sembrano non essere più in grado di prevalere sull'uso della forza. Inoltre, ha sottolineato che la struttura dell'ONU, così com’è ora, non è in grado di fronteggiare le sfide attuali. A suo parere, è importante riconoscere che una riforma delle Nazioni Unite è necessaria e urgente, con l'obiettivo di creare un'istituzione agile ed efficiente che deve rispettare i principi di uguaglianza, democrazia, rappresentatività e responsabilità, e che sia in grado di rispondere rapidamente alle crisi, trasparente nella sua missione e nei costi, capace di ridurre la burocrazia, gli sprechi e le duplicazioni.

Altri punti importanti toccati da Giorgia Meloni nel suo discorso sono la critica all'ambientalismo insostenibile e ai suoi impatti economici, chiedendo approcci più equilibrati al cambiamento climatico; l’introduzione del Piano Mattei per l'Africa, un'iniziativa di cooperazione tra l’Italia e 14 nazioni africane focalizzata sullo sviluppo sostenibile piuttosto che sullo sfruttamento delle risorse; gli sforzi per la riduzione del debito, in cui l'Italia prevede di convertire oltre 235 milioni di euro di debito dai paesi economicamente meno sviluppati in progetti di sviluppo locale nel corso del prossimo decennio.

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