Il Global Disability Summit di Berlino, 2-3 aprile 2025: due giorni di dibattiti sull'inclusione nel mondo

Il Global Disability Summit (GDS) è un meccanismo globale unico che migliora la vita delle persone con disabilità, in particolare nel Sud del mondo. È stato creato nel 2017 per riunire stakeholder globali, regionali e nazionali che condividono lo stesso obiettivo e la stessa visione per lo sviluppo inclusivo della disabilità e l'azione umanitaria. I vertici mirano a colmare il divario tra due ambiti ancora separati: l'inclusione della disabilità e la cooperazione allo sviluppo. Il Global Disability Summit è un meccanismo che va oltre il vertice di due giorni ogni tre anni. È un meccanismo che prevede un'advocacy continua con gli stakeholder globali per lo sviluppo della disabilità e la mobilitazione del movimento per i diritti delle persone con disabilità e dei suoi alleati. È importante sottolineare che si tratta di una partnership tra gli Stati membri e le Organizzazioni di Persone con Disabilità (OPD), incarnata nel modo in cui vengono stipulati accordi di co-organizzazione.
Il GDS si fonda sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD) e sostiene l'attuazione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Il terzo Global Disability Summit 2025 si basa sui risultati dei due vertici precedenti ed è co-ospitato dai governi di Germania e Giordania, insieme all'IDA (Alleanza Internazionale sulla Disabilità), co-organizzatore permanente. Il vertice si è riunito come evento in presenza il 2 e 3 aprile 2025 a Berlino (recuperabile ai seguenti link Global Disability Summit 2025 - Day 1, Global Disability Summit 2025 - Day 2, Civil Society Forum Livestream), e ha visto la partecipazione di oltre 4.700 persone provenienti da oltre 160 Paesi. Con una forte attenzione alla titolarità nazionale e alla cooperazione internazionale inclusiva, il GDS 2025 si è concluso con l'adozione della Dichiarazione di Amman-Berlino e 800 nuovi impegni da parte di governi, settore privato e partner per lo sviluppo per accelerare l'inclusione della disabilità in tutti i settori.
Il programma principale del GDS e i suoi temi sono stati finalizzati dai co-organizzatori dopo due anni di rigorose consultazioni con le organizzazioni di persone con disabilità e le parti interessate di tutto il mondo.
Scopo principale del GDS è stato quello di affrontare la persistente esclusione e marginalizzazione delle persone con disabilità in tutto il Mondo. I suoi obiettivi sono infatti: generare impegni politici, programmatici e finanziari concreti; rafforzare la partecipazione e la leadership delle persone con disabilità nei processi decisionali; promuovere politiche, servizi e sistemi inclusivi; promuovere sforzi coordinati e sostenuti attraverso la cooperazione internazionale.
Dal suo lancio nel 2018, il GDS ha prodotto progressi significativi.
L'obiettivo del vertice di quest’anno è stato quello di consolidare e ampliare lo slancio dei due GDS precedenti, con un approccio più innovativo. Obiettivi principali: “Niente su di noi senza di noi”; Focus sull'implementazione; Focus sui diritti; Responsabilità nazionale; Sviluppo inclusivo della disabilità; Colmare il divario.
La cerimonia di apertura del Forum è stata ospitata dalla vecchia stazione centrale di Berlino nella cui sala principale vi erano gli stand ospitanti organizzazioni profit e non profit impegnate per i diritti delle persone con disabilità, ma con visioni innovative sulle nuove tecnologie, l’intelligenza artificiale, le varie forme dell’innovazione nel campo dell’accessibilità e fruibilità, della partecipazione e inclusione, insieme a stand sui temi tradizionali, dall’ educazione inclusiva ai diritti delle donne e dei bambini ecc..
Durante la “pre-cerimonia”, sono state illustrate le richieste provenienti dagli incontri nei vari Continenti in preparazione al Summit, da cui è emerso principalmente la necessità di combattere tutte le guerre come “produttrici di disabilità”; di considerare l’inclusione un diritto umano e non un valore negoziabile e l’accessibilità come precondizione per l’accesso ai diritti; di intervenire rispetto a tutte le forme intersettoriali di discriminazione e di contrastare ogni segregazione e istituzionalizzazione; di un maggiore impegno per la protezione sociale, e per vita indipendente, così come per l’educazione inclusiva, per il lavoro, sostenendo l’empowerment delle persone con disabilità, con una reale tutela delle persone con disabilità sugli effetti del cambiamento climatico; di costruire il mainstreaming della disabilità nelle politiche più generalii elaborare una partnership globale di risorse economiche e umane, per sostenere e valorizzare le diversità dell’umanità.
In apertura di cerimonia si è parlato di Inclusione come Diritto Umano, contro la tendenza attuale del presidente USA, Trump, ostile alle politiche di valorizzazione della diversità.
Il presidente dell’IDA, Nawaf Kabbara, ha proseguito proclamando la necessità di dar voce a tutte le persone con disabilità.
La giornata si è conclusa, infine, con l'intervento di Mary Keogh, presidente dell’IDDC (International Disability and Development Consortium), che ha ricordato che «La sfida della cooperazione internazionale è riconoscere i diritti umani delle persone con disabilità e applicarli in tutti gli ambiti dei diritti»; lamentando, poi, l’ancora insufficiente mainstream della disabilità in ogni azione.
Nella seconda e ultima giornata si sono affrontati temi quali la denuncia all’abbassamento dell’attenzione internazionale verso i diritti delle donne con disabilità e, al contempo, si è, però, notato un aumento del loro coinvolgimento durante il Summit e nelle decisioni che le coinvolgono direttamente.
Gli interventi dei Paesi Arabi dimostrano, poi, come si ponga un’attenzione maggiore verso temi finora lì trascurati, come la vita indipendente, il pieno coinvolgimento nella cittadinanza, l’inclusione e la partecipazione. Si nota, invece, l’assenza della Cina.
Si è proseguito, poi, affrontando il tema della pace e della terribile situazione delle persone con disabilità, e quanto sia per loro ancora più rischioso anche il trovarsi di fronte a calamità naturali .
Un risultato significativo del GDS 2025 è stata, infatti, l'adozione della Dichiarazione di Amman-Berlino sull'inclusione globale della disabilità. Questa dichiarazione stabilisce obiettivi concreti per la cooperazione internazionale allo sviluppo e l'azione umanitaria inclusive della disabilità. Nell’ultimo intervento, Nawaf Kabbara, ha affermato che «la dichiarazione finale non è una dichiarazione di impegni, ma un documento operativo. Nel prossimo Global Disability Summit del 2028 verificheremo quanto gli impegni siano stati rispettati e quanto possano essere ampliati. Si tratta in sostanza di una piattaforma da usare come strumento di lotta».
Sempre dall’IDA è stata sottolineata, inoltre, la necessità di tutelare e promuovere i diritti delle donne e delle ragazze con disabilità, aumentando i fondi necessari e facendo crescere la leadership femminile, trasformando in sostanza gli impegni in progetti.
Concludiamo, infine, ricordando le parole pronunciate dalla Ministra per la Disabilità italiana, Alessandra Locatelli, che, durante il suo intervento, ha affermato: “Le nostre comunità devono essere non solo inclusive, ma economicamente sostenibili per tutti, anche attraverso le nuove tecnologie, e devono essere in grado di offrire opportunità. Possiamo agire su due fronti: promuovendo politiche integrate che superino la frammentazione tra risposte sanitarie e sociali, a favore di progetti su misura, che partano dai desideri di ogni persona; e garantendo risorse specifiche e adeguate per lo sviluppo di servizi più innovativi e flessibili a supporto della vita autonoma e indipendente”.