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Diritto umanitario e penale internazionale

L’Italia è parte di tutte le principali convenzioni internazionali in materia di diritto dei conflitti armati e di diritto internazionale penale. Queste comprendono le quattro Convenzioni di Ginevra del 1949 e i Protocolli aggiuntivi del 1977 e 2005, nonché numerosi altri trattati internazionali che prevedono limiti all'uso di determinati sistemi d'arma.

Per quanto riguarda il diritto internazionale penale, l’Italia ha aderito allo Statuto di Roma, che ha istituito la Corte penale internazionale (CPI). 

Con Legge 10 novembre 2021, n. 202 (Ratifica ed esecuzione degli emendamenti allo Statuto istitutivo della Corte penale internazionale, ratificato ai sensi della legge 12 luglio 1999, n. 232, adottati a Kampala il 10 e l'11 giugno 2010), il Parlamento italiano ha autorizzato la ratifica dello strumento che emenda lo Statuto di Roma introducendo la definizione di crimine di aggressione (Art.8 bis), la previsione delle condizioni per l’esercizio da parte della CPI della giurisdizione su tale crimine (art. 15 bis e 15 ter) e un ampliamento delle fattispecie che costituiscono crimini di guerra (art. 8, par. 2, lett. e), xiii, xiv, e xv). L’emendamento è entrato in vigore per l’Italia il 26 gennaio 2023, 12 mesi dopo il deposito dello strumento di ratifica (Art. 121.5 dello Statuto della Corte penale internazionale).

Precedentemente, a seguito dell’adozione della legge 4 dicembre 2017, n. 200, il Presidente della Repubblica il 13 Aprile 2018 aveva ratificato l’emendamento adottato nel 2015 relativo all’eliminazione dell’art. 124 dello Statuto stesso. Quest’ultima disposizione, meglio conosciuta come “opting out clause”, prevede in via transitoria che ciascuno Stato potesse dichiarare di non accettare, per un periodo di sette anni dall’entrata in vigore dello Statuto nei suoi confronti, la giurisdizione della Corte rispetto a crimini di guerra commessi da propri cittadini o sul proprio territorio. L'emendamento che abroga l'Art. 124 non è ancora entrato in vigore, poiché a tale scopo serve l'adesione dei 7/8 degli Stati Parti.

L'Italia non ha ancora fatto propri alcuni emendamenti all'Art. 8 (crimini di guerra) che introducono i reati di uso di armi che contengono agenti microbiologici o tossine, uso di armi che feriscono con frammenti invisibili ai raggi X, alle armi che utilizzano raggi laser accecanti e al crimine che consiste nell'usare deliberatamente l'affamamento dei civili come mezzo di guerra anche nei conflitti armati interni, oltre che in quelli internazionali.

Il 6 dicembre 2017 l’Assemblea degli Stati parte ha eletto giudice della Corte penale internazionale l’italiano Rosario Salvatore Aitala, che ha iniziato a svolgere le sue funzioni dall’anno successivo. Precedentemente, dal marzo 2009 al 2018, era stato giudice un altro italiano, Cuno Tarfusser.

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