A A+ A++

Foto in bianco e nero di un gruppo di bambini mentre leggono il poster con la Dichiarazione universale dei diritti umani, 1950.
© UN Photo

Il Programma mondiale per l'educazione ai diritti umani

Autore: Amelia Goffi

Il 10 dicembre 2004, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la Risoluzione 59/113 ha istituito il Programma mondiale per l'Educazione ai Diritti Umani  con la finalità di promuovere percorsi di educazione ai diritti umani in tutti i settori. Il Programma Mondiale è coordinato dall'OHCHR (Office of the High Commissioner for Human Rights - Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani).

Il Programma nasce dalle indicazioni della Commissione per i diritti umani (oggi Consiglio diritti umani) delle Nazioni Unite che invitava a prendere misure decisive per promuovere lo sviluppo dell’educazione ai diritti umani nel mondo ed a prendere in considerazione la proposta di una Convenzione internazionale sull’educazione ai diritti umani contenuta nel rapporto conclusivo del Decennio per l’educazione ai diritti umani “United Nations Decade for Human Rights Education (1995-2004): Report on achievements and shortcomings of the Decade and on future United Nations activities in this area” (vedi spillo dedicato).
Basandosi sui risultati dell'esperienza del Decennio, il Programma mondiale intende promuovere la comprensione globale dei principi fondamentali e delle metodologie adeguate per una corretta educazione ai diritti umani, in modo da fornire un quadro concreto di azione dal livello internazionale fino al contesto locale.

Il Programma mondiale è stato strutturato in fasi consecutive, al fine di focalizzare meglio gli obiettivi nazionali dell'educazione ai diritti umani in specifici settori / problemi.

La prima fase (2005-2009) è stata incentrata sui sistemi educativi nella scuola primaria e secondaria. Il Piano d'azione per la prima fase propone una strategia concreta e idee pratiche per l'attuazione dell’educazione ai diritti umani a livello nazionale.   In questa fase emerge il concetto che l’educazione ai diritti umani è da considerare parte integrante del diritto all’educazione, con riferimento al general comment n°1 del Comitato per i Diritti dell’infanzia: "L’educazione a cui ha diritto ciascun bambino è quella che mira a dotare il bambino delle attitudini necessarie nella vita  quotidiana, a sviluppare la sua capacità di godere appieno di tutti i diritti umani ed a promuovere una cultura impregnata dei valori inerenti i diritti umani".

Operativamente i vari uffici ed agenzie delle Nazioni Unite hanno pubblicato manuali didattici per i diversi ordini di scuola.

La valutazione finale di questa prima fase è avvenuta sulla base delle relazioni nazionali fornite all'OHCHR, raccolte e commentate dall'United Nations Inter-Agency Coordinating Committee on Human Rights Education in the School System in un Report conclusivo.

La seconda fase, attualmente in atto, (2010-2014) si concentra sull'educazione ai diritti umani per l'istruzione superiore e sui programmi di formazione sui diritti umani per insegnanti ed educatori, funzionari pubblici, funzionari di polizia e personale militare. Il focus è stato definito sulla base di una consultazione, alla quale anche l'Italia ha dato il suo contributo, dell'Alto Commissario per i diritti umani. Le indicazioni della seconda fase sono contenute nella pubblicazione:Plan of Action for the Second Phase of the World Programme for Human Rights Education, scaricabile nelle 6 lingue ufficiali delle Nazioni UNite, nella quale viene rilevata l'importanza fondamentale dell'educazione ai diritti umani nell'istruzione superiore, intesa come un processo che comprenda due aspetti:

"I diritti umani attraverso l'educazione": dove tutti i componenti del processo di apprendimento, compresi i curricula, i materiali, i metodi e la formazione, sono i presupposti, gli strumenti necessari, per un corretto apprendimento dei diritti umani;

"Diritti umani nell'educazione": dove si rileva la necessità di garantire il rispetto, e la pratica, dei diritti umani di tutti gli attori all'interno del sistema di istruzione superiore.

Con queste premesse vengono indicate azioni specifiche rivolte alle diverse componenti del percorso educativo: politiche nazionali adeguate, cooperazione internazionale, coordinamento e valutazione.

Nel 2013 è stato pubblicato il rapporto "Views of States, national human rights institutions and other relevant stakeholders on the target sectors, focus areas or thematic human rights issues for the third phase of the World Programme for Human Rights Education", redatto dall'Ufficio dell'Alto Commissario per i diritti umani e approvato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il rapporto, che apre la strada alla terza fase di attuazione del Programma delle Nazioni Unite per l'educazione ai diritti umani,  analizza e riassume le posizioni e le opinioni espresse dagli Stati, dalle istituzioni nazionali per i diritti umani e da altri attori della società civile che si occupano del settore dell'educazione.
Ne emerge la necessità di continuare a dare priorità all'educazione ai diritti umani nei settori di riferimento già individuati nelle fasi precedenti, vale a dire il sistema di istruzione formale - l'istruzione primaria, secondaria e superiore - così come la formazione per i dipendenti pubblici, funzionari di polizia e militari.
Nel rapporto emerge che oltre ai tradizionali attori sarebbe necessario allargare il Programma per l'Educazione ai diritti umani anche ai media ed alle organizzazioni della società civile che si occupano in particolare di politiche giovanili, persone con disabilità, minoranze, popoli indigeni e donne vittime di violenza.

Parole chiave

educazione diritti umani

Percorsi

Scuola

Aggiornato il

19/10/2011