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19/6/2023

20 giugno: Giornata mondiale del Rifugiato

Secondo le Nazioni Unite, lo sfollamento obbligato è un problema quotidiano: ogni 20 minuti una persona si lascia tutto alle spalle per sfuggire a guerre, persecuzioni o terrore. Queste persone hanno il diritto di cercare sicurezza e dovrebbero essere accolte e protette indipendentemente da età, cultura, razza, orientamento sessuale, ecc. Per questo motivo, l'ONU ha istituito il 20 giugno come Giornata mondiale del rifugiato, con un messaggio chiaro: la dignità, l'accoglienza e la protezione devono essere date a "chiunque, ovunque, in qualsiasi momento".

Non solo rifugiati, le persone sfollate con la forza possono essere anche richiedenti asilo, sfollati interni, apolidi e rimpatriati. Le Nazioni Unite hanno cercato di affrontare la situazione di tutte queste persone fin dal 1951, con la stesura della Convenzione sui rifugiati e del suo protocollo aggiuntivo del 1967. Il documento si rivolge a coloro che fuggono dal proprio Paese d'origine a causa di minacce alla vita o alla libertà e mira a garantire l'assenza di respingimenti, oltre a salvaguardare i diritti minimi di queste persone nel Paese ospitante, come il diritto al lavoro, all'alloggio, all'istruzione, all'accesso ai tribunali, alla libertà di religione e così via.
Secondo le Nazioni Unite, il principio alla base della concessione dei diritti ai rifugiati è temporale: "più a lungo rimangono come rifugiati, più diritti hanno bisogno".

Il tema di quest'anno è "La speranza lontano da casa".

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Aggiornato il

19/6/2023